Nato troppo tempo fa, lavora in un dimenticato ente di ricerca, è il papà (oltre che di Giada e Benedetta) di Aquerò e il suo, per ora, direttore artistico.
È un appassionato di humor anche se ricorda spesso che "non è obbligatorio far ridere per forza".
Con le sue cappelle concave, alternate ai lati convessi, è uno dei vertici europei della passione barocca per la linea curva, contrapposta alla linea retta rinascimentale. Non c'è una sola linea retta, nella concezione della pianta di San Lorenzo, tutto è curvilineo, sinuoso, armonioso, basato sulla figura dell'ottagono, simbolo dell'ottavo giorno, ovvero del ritorno del Cristo vincitore.
L’esposizione tende pertanto a delineare i tratti di due culture, evidenziando le intense dinamiche di scambio e contatto. L’intento è quello di offrire al visitatore una visione organica dell’Umbria attuale, dall’età del Ferro al momento dell’impatto con il mondo romano.
Il piccolo Museo etnografico non è solo testimonianza del recupero di una importante collezione di oggetti e strumenti della tradizione locale, ma vero e proprio lavoro di ricerca che lungo i secoli porta il visitatore ai giorni nostri offrendo un piccolo spaccato di produzioni artigianali e contadine locali ancora praticate all’interno del territorio bovese
Le prime sale contenenti strumenti preistorici e i reperti archeologici costituiscono un percorso cronologico nella storia antica del territorio.
Il museo è stato recentemente dichiarato “museo di rilevanza regionale” dalla Regione Toscana.
Come ogni stazione, anche quella di Milano fu progettata per accogliere al suo interno migliaia di viaggiatori, tuttavia, per una famiglia in particolare, fu previsto un trattamento speciale. Si trattava dei Savoia, che vi potevano accedere da un’entrata riservata sul lato sud-est della stazione, in Piazza Luigi di Savoia.
...un caso di indubbio interesse all’interno dei progetti di sviluppo del territorio aventi come tema dominante il turismo culturale, soprattutto se si considera che prima dell’istituzione del museo il paese aveva una modesta, se non nulla, vocazione turistica.
Il teatro romano di Neapolis era scoperto, differentemente dal classico Odeion, e quel che ne rimane è la traccia di ristrutturazioni e rifacimenti avvenuti durante l'età flavia (I secolo) e nel II secolo. Nessuna testimonianza della struttura originaria che avrebbe addirittura accolto delle performances retoriche di Nerone.
Il progetto viene attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane. La rocca medievale da cui è stato ricavato il castello è originaria del IX secolo, ad opera dei Benedettini ma subì varie distruzioni nel corso dei secoli.
..un posto speciale: una città e un museo insieme dal nome "MAAM" (Museo dell'Altro e dell'Altrove") di Metropoliz_città meticcia dedicato all'arte contemporanea..
Sette anni trascorsero perché la città di Bari e la Puglia intera potessero ammirare questo splendido esempio di romanico pugliese di transizione.
l’evoluzione del gelato nel tempo, la storia della tecnologia produttiva e dei luoghi e modi di consumo del gelato. All’interno del museo: 20 macchine originali, postazioni multimediali, 10.000 fotografie e documenti storici, preziosi strumenti ed accessori d’epoca ed inedite video-interviste.
...sotto un velo d’acqua c’è quel che resta dell’orologio solare più grande del mondo antico: il simbolo della pax augustea, della potenza di Roma, del suo splendore e del dominio della città eterna sul tempo.
...esemplari malacologici, una nutrita sezione ittiologica, interessanti reperti di paleontologia, cetacei, tartarughe marine e ornitologis acquatica.