Di Claudio Bacilieri - Direttore di Borghi Magazine
Prati in pendio e campi terrazzati ripagano con i loro raccolti la fatica di chi li ha ricavati dalle pieghe del monte. Pietra e legno, legno e pietra: di altro non ha bisogno l’architettura della montagna. Il biancore della prima neve accende la strada. Tutti già sono scesi dai pascoli alti. L’intimità delle lunghe sere invernali è una stanza foderata di legno. Come ha scritto Jean-Jacques Rousseau: “Un paese di pianura per quanto sia bello, non lo è mai stato ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d’intorno che mi infondano paura”.
Le immagini che Benazzo esporrà dimostrano che, in effetti, i relitti spiaggiati sono in grado di raccontare (sempre che si voglia lasciare spazio alla fantasia) le storie degli uomini che erano a bordo. Questo sarà del resto il tema e il titolo di un libro che Benazzo sta preparando per un editore francese (gli editori italiani non hanno mostrato interesse): non un uomo che parla di navi, ma navi che parlano di uomini.
"Meno è meglio", "Muoversi solo con le proprie forze", "Vivacità senza fragore", "Sì agli stimoli ma senza frenesia", "Divertimento di qualità".
Sono questi gli slogan che sintetizzano la visione del turismo montano propria della rete transfrontaliera di località alpine denominata "Villaggi degli alpinisti" (Bergsteigerdörfer). Se ne è parlato in Val di Zoldo (BL), in occasione della due giorni organizzata dal Club alpino italiano nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da AsviS.
L'Alta Via dei Parchi parte da Berceto, nei pressi del Passo della Cisa, in Provincia di Parma, e arriva fino alla rupe della Verna, protesa sul Casentino per poi raggiungere l'eremo sul Monte Carpegna, nel Parco del Sasso Simone e Simoncello.
Divideremo l’itinerario in tre parti: 9 tappe che ci accompagneranno fino a fine novembre.
Si potrebbe stilare un lungo elenco di personaggi della storia o della cronaca che si sono segnalati per aver compiuto cose notevoli nel bene o nel male, addirittura “senza saperlo”. Il più famoso è Cristoforo Colombo, il navigatore genovese che nel 1492 scoprì l’America a sua insaputa credendo di essere approdato nelle Indie occidentali.
E a un pugno di chilometri, tra grandi abetaie, siamo già dentro Vallombrosa, con la sua famosa Abbazia, fondata nel XI secolo da San Giovanni Gualberto protettore degli uomini forestali, ove c’è una collezione di piante d’Italia con circa 1800 varietà. Si prosegue per Campiano, Montemignaio, Forcanasso, Picche della Maestà, Barbiano, Pagliericcio, Rifiglio, Prato di strada... uno spicchio di Toscana tra i più affascinanti … e vale la pena riposare.
A way of life nell’ambito della rassegna di opera fotografiche
FotograficaMonti - 8 / 28 ottobre
A cura di Barbara Martusciello
La presenza umana è basilare, nella sua Fotografia, che rivela una curiosità empatica del suo autore e un carattere quasi antropologico perché tutto è incentrato – come ci dice egli stesso – “sulle differenti peculiarità e stili di vita delle popolazioni incontrate”.
La bellezza, che c’è, è proprio in questa verità, normalità e indagine sull’esistenza individuale e delle comunità che egli inquadra e che restituisce come parte
Un progetto ambizioso, come ambizioso può essere sottoporre le nostre forze e le nostre capacità reattive nell’affrontare una orgogliosa impresa. Di cosa parliamo? Del “Cammino di Dante”, particolarmente significativo alla vigilia del VII anno centenario della nascita dell’illustre Alighieri. Una iniziativa che si sviluppa lungo un percorso ad anello di 380 chilometri circa, diviso in 20 tappe: 10 da Ravenna a Firenze, 10 da Firenze a Ravenna lungo un diverso itinerario.
Da capitale del Marchesato a un presente di cultura e ambiente
Di
Leo Lombardi per Borghi
Era luogo di potere e dimora delle principali famiglie patrizie di Finale. Per questo, quando passeggiamo per le sue vie, non possiamo che rimanere incantati di fronte alla bellezza di tanti edifici. Case private, come sono palazzo Ricci in via del Municipio oppure palazzo Cavassola in via Gallesio. E, insieme, simboli dello splendore di chi ha comandato su questi territori...
Incastonato tra i monti Peloritani e Nebrodi nella Sicilia nord orientale, si trova un bellissimo borgo, che volta le spalle all’Etna e guarda a nord verso le isole Eolie e Tindari.
Risale al Seicento il mulino ad acqua Giorginaro. Gestito dalla famiglia Affannato, è ottimamente conservato e funzionante con la sua ruota orizzontale mossa dall’acqua che cade dalla sajitta.
Dal “Pando” che si estende per 44 ettari al bonsai sopravvissuto alla bomba nucleare su Hiroshima. Passando per sequoie, querce millenarie e dal siciliano Castagno dei Cento Cavalli, col suo tronco da 58 metri di diametro
di Zora del Buono - Aboca
Animata da un profondo desiderio di scoperta, unito allo studio della botanica, Zora del Buono ha deciso di viaggiare per un anno intero tra l’Europa e l’America del Nord per visitare gli alberi secolari di quelle zone. Con la sua Rolleiflex analogica in borsa, ha reso omaggio a 14 esemplari straordinari, paragonabili a veri e propri individui dotati di personalità, raccontando aneddoti, suggestioni, storie cresciute insieme e attorno a loro nel corso del tempo.
Da varie ricerche, emerge che nell’immaginario degli stranieri l’Italia appare come un insieme ben articolato di borghi e città d’arte dove la storia è presente a ogni passo, dove si mangia bene e la gente accoglie il visitatore con una cultura millenaria dell’ospitalità.
100 e 100 volte questi sentieri sono stati la via di fuga e rifugio per i briganti inseguiti dagli eserciti papalini o quelli borbonici, che sempre, stanchi e beffati, desistevano e tornavano indietro a mani vuote. 100 chilometri, uno più uno meno, degli antichi inestricabili sentieri battuti con audacia dai briganti, sono oggi trasformati in un “cammino” che attraversa uno dei territori più suggestivi a cavallo tra gli odierni Abruzzo e Lazio.
Sei così da capo a piedi, di giorno e di notte,
in estate e in inverno, e la tua barba nera
cresce ogni giorno di più, perché sempre di più
s’allontana il giorno di un’autoaccorciatina.
Nell’immaginario collettivo i borghi stanno diventando sempre più i luoghi dell’Altrove in cui, ad esempio, ci si può finalmente dedicare, anche in modo inconsapevole, alla “perdita di tempo”: dove, cioè, il tempo passa in libertà, senza l’ossessione della produzione, della connettività, della presenza.
Proseguendo, giungeremo al monumentale Ninfeo di Egeria, ritratto già a partire dall’epoca rinascimentale, dedicato alla Ninfa omonima, che ispirava le leggi religiose al secondo Re di Roma, Numa Pompilio. Ora possiamo solo immaginare lo sfarzo dei marmi che lo arricchivano e la suggestione che creava, ma l’imponenza dei suoi resti ancora colpisce per la monumentalità, riflesso dell’importanza che il luogo ha rivestito per secoli.
“La filosofia del camminare per conoscere e immergersi nel territorio, trova nella tratta molisana la massima espressione. Si attraversano strade bimillenarie, importanti per conoscere la storia, la cultura e l’economia di queste terre. Per esempio il tratturo passava per l’antica Saepinum e tutt’ora attraversa questo antico parco archeologico”.
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