Guido Alberto Rossi
Fotografo
Racconti di fotografia
Domande & Risposte
di Guido Alberto Rossi
Non rifiutavo mai d’incontrare un’aspirante Cartier Bresson, in genere l’incontro dopo le presentazioni e strette di mano iniziava con domande e risposte. Qui faccio finta che sia un’aspirante unico e vi ripropongo circa vent’anni di domande anche strane e di mie risposte sincere.
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Fotografia: vittima designata
Intelligenza artificiale
di Guido Alberto Rossi
Solo un’immagine creata da una descrizione scritta. Però…le immagini non si creano proprio da sole. L’Intelligenza Artificiale ha bisogno di imparare come crearle analizzandone altre esistenti. E da dove vengono queste ultime?”
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Aeroporti
di Guido Alberto Rossi
Una volta a Londra l’avevo fatta franca al bancone partenze ma sono stato placcato all’imbarco. Avevo, oltre alla borsa delle macchine che era delle dimensioni giuste ma ovviamente fuori peso massimo, in spalla con nonchalance portavo un tele da 600 mm.; andò tutto bene fino al gate...
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Racconti di fotografia
Marcella
Classe 1919, segni particolari: carattere al titanio
Un meritato ricordo
di Guido Alberto Rossi
Marcella è stata sicuramente una delle più grandi fotografe editoriali Italiane...Sicuramente ogni italiano che è andato a scuola dagli anni 50 e anche oggi quelli che sono sui banchi hanno imparato e tuttora imparano la geografia e la botanica grazie alle sue immagini pubblicate sui libri scolastici di tutti gli editori nostrani.
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Scuola di fotografia
di Guido Alberto Rossi
Ogni tanto qualcuno mi chiede consiglio sulle scuole di fotografia e qui mi trovo sempre un po' in difficoltà a rispondere, perché sono un po' scettico sul fatto che la fotografia si possa imparare in un’aula, magari insegnata da un ottimo teorico, ma che non ha mai scattato per il vil denaro. Personalmente penso che le migliori scuole di fotografia siano le pinacoteche, dove tutti i quadri dei grandi pittori sono una lezione...
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La nuvoletta
di Guido Alberto Rossi
Ci sono anche volte che le nuvole incominciano a formarsi in modo scenografico e fanno la gioia del fotografo ma poi continuano a formarsi, ingrossarsi e compattarsi e poco dopo piove rovinando il resto di una giornata cominciata bene.
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Arte della bugia
di Guido Alberto Rossi
Tutto il mondo racconta bugie, per tutti il fine è sempre lo stesso, tirare acqua al proprio mulino in un modo o nell’altro e se poi l’acqua la tira un altro e non faccio fatica e ne ho un vantaggio, tanto meglio.
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Sole pioggia nebbia neve
amici nemici
Meteo
di Guido Alberto Rossi
...Montecarlo nel 1970, quando all’ultimo giro delle prove qualcuno diede un ombrello a Jack Brabham e lui lo usò per fare le ultime curve ed io ero ancora lì a fotografare, ben bagnato...Questa foto fece il giro del mondo e fu pubblicata da moltissime riviste.
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La liberatoria
di Guido Alberto Rossi
La liberatoria non è il nome di una pizzeria e neanche di una bella signora che si toglie i vestiti, è il documento legale che autorizza il fotografo o il cliente all’utilizzo delle immagini di un soggetto che ha lavorato come modello/a. È una specie di contratto tra due professionisti indispensabile per poter usare le foto fatte, è chiamato in gergo Model Release (in inglese fa più scena)...
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Scatti da un Matrimonio
di Guido Alberto Rossi
Qualche giorno fa, nella nostra quasi settimanale telefonata, il mio vecchio amico Giuseppe Salomone, (detto Geppino per amici e parenti) mi chiede perché non racconto qualcosa sui matrimoni.
Mi sembra una buona idea ci penso un po' su e in effetti ho diverse storie mie e alcune che sono capitate a colleghi e così è nato questo articoletto.
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Quando scegliere tra sole e flash
Luce
di Guido Alberto Rossi
Possiamo dividere grosso modo la luce in due tipi: quella naturale (sole e ombra) e quella artificiale (lampade, lampadine e flash). Non esistono regole precise come sfruttare la luce naturale, importante è saperla leggere e utilizzarla al meglio delle proprie necessità di ripresa...La luce artificiale praticamente non ha limiti, i bravi fotografi sono capaci d’illuminare spazi enormi pennellando l’ambiente da fotografare....
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La fotografia come conoscenza
e due brani musicali di accompagnamento
Imagine
di Guido Alberto Rossi
Se tutti i politici del mondo al mattino quando si lavano i denti cantassero "Imagine" di John Lennon e alla sera prima di andare sotto le coperte, "What a Wonderfull World" di Louis Armstrong, forse il mondo andrebbe diversamente.
Dovrebbero vedere la natura attraverso la macchina fotografica cercando la giusta luce ed inquadratura, capire quanto tutto è meraviglioso, sia che sia un deserto, una montagna o una foresta pluviale, capirebbero che il colore della pelle dei vari umani in realtà è incolore.
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Alla ricerca del campo capace di soddisfare la passione
Cambio soggetto
di Guido Alberto Rossi
Fortunatamente sono sempre riuscito a fotografare quello che più m’interessava. In futuro, chissà? Per il momento mi limito a viaggiare dove non sono mai stato o tornare dove mi è piaciuto particolarmente e scattare nuove fotografie nei limiti della grandissima pazienza di Laura, che spesso sopporta non proprio in silenzio, giustamente, le mie attese della luce magica.
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Sapore di Mare
di Guido Alberto Rossi
Forse il soggetto più amato dai fotografi è il mare.
Se ci fate caso bene o male l’acqua salata è o protagonista o quinta o sfondo a migliaia di belle foto, può essere fotografato in tutte le stagioni e lo troviamo in tutte le parti del mondo.
Il mio amore per l’acqua salata è misurato dalle 8.285 foto con soggetto mare...
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Tra nostalgia e praticità
Vecchio Rullino
di Guido Alberto Rossi
Francamente non vedo grandi vantaggi al ritorno ai cari vecchi rullini...certamente la pellicola può dare qualche insegnamento basico, tipo come pensare prima di scattare visto il costo dei rullini e il numero limitato di fotogrammi che contengono; bisogna anche stare più attenti alle luci e sicuramente curare maggiormente l’inquadratura.
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Londra - Wimbledon
La patacca
di Guido Alberto Rossi
Siamo a giugno del 1969 e mi chiama il grande Gianni Clerici (con cui sarei dovuto andare a fare un viaggio in Africa con un rivoluzionario fuori strada a sei ruote, che però non funzionava neanche a Milano) e mi propone di andare a Londra con una Ferrari Dino a fotografare il tennis a Wimbledon.
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Nel Gobi con il coro
di Guido Alberto Rossi
Quindi un bel giorno con il mio amico ed assistente Adriano Schena partiamo per Beijing, una notte di permanenza e il giorno dopo volo interno per Urumgi in un jet che sembrava l’angolo di un tipico mercato di paese, carpe fresche avvolte in un giornale locale che il mio vicino di posto teneva gelosamente sulle ginocchia.
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Meade River
Difficile dimenticare
di Guido Alberto Rossi
E fu così che dalla spiaggia della base dei Marines di Da Nang un mattino dei primi di dicembre del 1968, mi trovai con due giornalisti americani su un elicottero Chinook in volo per seguire l’operazione Meade River a circa 20 chilometri Sud di Da Nang, in una zona chiamata Dodge City, un nome un programma.
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Dietro uno scatto
di Guido Alberto Rossi
Un fotografo guarda un qualsiasi paesaggio e il suo cervello incomincia a dividere il tutto in piccoli rettangoli e vede anche con gli occhi dei vari obiettivi, praticamente scompone e ricompone quello che vede e cerca di sintetizzare con lo scatto tutto lo scenario, in modo che la fotografia scattata dia un’idea precisa, ma condensata, di quello che ha visto.
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Africa - Guinea Bissau
Bolama
di Guido Alberto Rossi
All’arrivo un altro funzionario mi accoglie come se fossi parente di Balbo e mi fa vedere anche i registri del 1931, mentre fotografo il tutto mi si accende un barlume di speranza, che forse alla fine un piccolo reportage ci scappa e magari qualcuno lo vuole, tra me e me credo più in una vincita al totocalcio, ma non si può mai dire né in un caso che nell’altro.
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In amichevole rivalità
Bianco e Nero o Colore
di Guido Alberto Rossi
Comunque sia, è anche una questione di gusti e quindi non si può trarre giudizi salomonici.
Alcuni giorni fa, mi è capitato di vedere le foto scelte per la finale del prestigioso premio World Press e ho visto alcune immagini in B/N di Indios amazzonici; francamente penso che a colori sarebbero state molto più forti e magari avrebbero anche potuto vincere, forse il fotografo che le scattate si è ispirato al mitico Salgado, beh non c’è riuscito, comunque alla fine ha vinto una foto a colori.
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Uno strano posto
di Guido Alberto Rossi
Sono partito un mattino presto, accompagnato dall’addetto stampa dell’esercito taiwanese o meglio della Repubblica di Cina, maggiore Ma, a bordo di un bimotore Douglas DC3, che era già molto vecchio negli anni 70 e che volò molto basso sul mare per le circa 180 miglia che separano Taipei da Quemoy, secondo il maggiore Ma era per evitare i radar della Repubblica Popolare Cinese, forse allora era così.
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Pronto clik
Protesi fotografica
di Guido Alberto Rossi
Ero molto scettico sul fatto che avrei scattato delle foto con l’aggeggio, magari avrei visto le mail, ma sicuramente per me il telefonino era essenzialmente per comunicare a voce, anche correndo il rischio di parlare con dei robot... Neanche lontanamente immaginavo che mi sarei convertito a scattare con l’aggeggio.
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1967 : L'inizio
di Guido Alberto Rossi
Più scatto e più mi rendo conto che ho intrapreso una strada che mi piace da matti e che non ho certamente più intenzione di tornare al liceo e ripetere l’anno 1967, ci sono troppe avventure interessanti in giro per il mondo, per lasciarle perdere, bisogna solo inventarsi cosa andare a fotografare.
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Quattro giorni in Cambogia
di Guido Alberto Rossi
Quando nel 1973, con Ennio Jacobucci finimmo il giro in auto per il Vietnam, la cosa che ci sembrava più logica era andare in Cambogia, visto che eravamo già da quelle parti e che con pochi dollari potevamo volare a Phom Penh.
L’interesse per il Vietnam incominciava a scendere mentre quello per la guerra in Cambogia saliva, era ovvio che doveva essere la nostra prossima tappa.
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