Giornalista , ferrarese di nascita, milanese di adozione. Ha collaborato con testate nazionali, mensili e settimanali intervistando grandi personaggi: Christian Barnard. Sophie Loren, Gina Lollobrigida, Giulio Andreotti,, Roger Vadim, Riccardo Bacchelli... Dal 2001 gira l'Italia con la sua mostra fotografica "Il mio Sudafrica". Paroliere, ha scritto brani musicsli per molti artisti, tra gli altri, Elisabetta Viviani interprete di Heidi. Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi,
Ha un nipote che adora.
A proposito delle su citate maschere di Carnevale, ben si sa che ogni città qui in Italia e ovunque nel mondo, vi sono in piena allegria delle maschere che per tipologia ed intenti vari, rappresentano ad uno ad uno quei luoghi.
Luisa Sargentini coniugata in Spagnol è stata senza ombra di dubbio una delle prime donne imprenditrici italiane, e vista l'epoca in cui visse ed operò, essere un personaggio femminile sul “ponte di comando” di un'azienda, era di per sé già un qualcosa di atipico se non di scandaloso...
Le numerose, diversificate ed avvincenti storie che ci provengono dal pur sempre lontano mondo nipponico, hanno sempre affascinato noi europei, ed in modo particolare, per quello che ci riguarda, noi italiani, e di fatto, al giorno d'oggi siamo due popoli pressoché all'unisono in molti campi dello scibile umano.
I suoi soggetti preferiti erano le "femmes", pardon le donne, le stesse che perlopiù lui frequentava nei salotti, nei "boudoirs" e nei vari postriboli, e ritraeva le stesse con "pennellate" che denotavano un certo movimento dei loro corpi e dei loro vestiti fatti di pizzi, corsetti e crinoline...
...egli vive in una località chiamata Rovaniemi, un piccolo e fiabesco villaggio posto nei pressi della cittadina di Napapiiri nella macroregione della Lapponia in terra di Finlandia ed ormai in prossimità del Circolo Polare Artico. Come cercare di andare alla sua affannosa ricerca o meglio come ripercorrere i suoi passi a ritroso? Strano a dirsi basta una slitta...
Il kuokka un piccolo macropodide, unico componente del genere Setonix di Lesson 1842. E' un erbivoro. Si trova in genere nel sud-ovest dell’Australia occidentale, ed è praticamente in fase di estinzione. E’ in grado di arrampicarsi su alberelli e su arbusti. Ha un peso corporeo che si aggira tra i due e mezzo e cinque kilogrammi, ed è lungo tra i 40 e i 54 cm.
Iniziamo ora il cammino lungo i secolari e graditi, in caso di pioggia, portici della città, capoluogo emiliano–romagnolo. A dir il vero ognuno di noi, imberbi, giovani, ambosessi di mezz’ età, ma anche “over 65” in buona o discreta salute, può percorrere a suo piacimento da una parte o dall’altra a piedi, che è poi la metodica più canonica richiesta, oppure in bicicletta, il sentiero lungo oltre 130 km.
I francesi chiamano questo frutto “pomme d’amour”, ed al pomodoro attribuiscono delle vere e proprie potenzialità afrodisiache. Gli inglesi lo chiamano “Apples of love”. Per noi italiani è la canzone "Viva la pappa al pomodoro" e...Pizza Napoletana.
forma di protesta “in primis” sublimale ma di fatto è assai tangibile tutto ciò, grazie ad un certo modo di indossare uno o più capi di abbigliamento, poi vi sono alcuni modi stravaganti di comunicazione verbale e soprattutto non verbale che ne denotano la personalità così decisamente fuori dalle righe”, questo al di là del solito perbenismo conservatorista.
Quando sono stati inventati i primi monopattini? A domanda si risponde che i primi in assoluto, fatti di legno e con le rotelle, erano un tantino rudimentali, ma pur sempre efficaci nelle loro azioni di movimento, e qui siamo ormai verso la fine del Secolo XIX°, ovvero nell’Ottocento. Il primissimo monopattino motorizzato fu battezzato con il nome di “Autoped” e fu realizzato pensando non solo agli adulti come elemento di micromobilità, ma anche ai bambini nei loro gioiosi momenti ludici della giornata.
I “Nasoni” di allora, e si crede anche quelli odierni erano alti 120 cm. e pesavano 100 kg. Gli stessi furono costruiti in ghisa ed erano provvisti di ben tre bocchette a forma di drago. L’acqua finiva la sua caduta nel condotto che portava alle fogne attraverso una grata posta al livello della strada.
... “Google” ha inteso così ricordare il 171° anniversario della sua nascita. Persona a suo modo conosciuta ed apprezzata solo nell’ambito ristretto del quartiere dove egli gestiva un luogo di mescita per lo più frequentato dalla gente del posto. Arguto’inventore mise a punto la prima macchina per caffè espresso moderna, la quale fu regolarmente brevettata il 16 maggio 1884, quando il giovane Angelo Moriondo era ormai prossimo a compiere i 33 anni di età.
L’’operato del Somaini è basato principalmente sulla Scultura e come tale è riconosciuto anche a livello internazionale, ma ha realizzato anche dei dipinti e si è cimentato pure con la fotografia. Nel corso della sua intensa attività artistica ha collaborato con l’architetto Luigi Caccia Dominioni ed altri architetti di primo piano...
La zuppa è titolata quasi come se fosse una leccornia di alto lignaggio, presente negli augusti e grandiosi ricevimenti della Corte reale britannica, invece è così denominata , per via di una sua verosomiglianza con una “cake” molto “British”, che risponde al nome di “Trifle”
Parola: I nostri nonni, ed anche un po’ dopo nel tempo, hanno studiato i primordi della parola, dopo aver imparato a leggere e a scrivere, studiando i loro primi approcci linguistici su di un abbecedario. Ma che cosa è questa strana parola?
13 maggio dell’anno 1909, dal Piazzale Loreto di Milano, debuttò la “Corsa Rosa”. Questo primo giro terminò il 30 maggio e fu di sole 8 tappe, parti ed arrivò nel capoluogo lombardo percorrendo ben 2.4447,9 Km. La prima “Maglia rosa” fu Luigi Ganna residente ad Induno Olona in provincia di Varese.
Il suo più esteso successo mondiale lo ebbe grazie ad un romantico motivetto di soli tre minuti, che l’ha resa celebre dalla sera alla mattina, questo praticamente in quasi tutti i Paesi del globo terraqueo, considerando che la sua fama ha per l’appunto attraversata l’intera Europa ed ha varcato anche gli oceani, il “Sol Levante”, e così via …,
Piantare un albero?. Certo che sì!!!. E’ il preciso e doveroso compito che si devono prefiggere le Amministrazioni comunali ed altri Enti locali, Associazioni varie e così via …, ed anche i privati, perché no?. Una fila di alberi è una sorta di bel vedere, che fa piacere, oltre che rendere salubre l’ambiente circostante, poi come tante altre beltà della natura, a volte ci fa quasi “stropicciare” gli occhi.
Entriamo così in punta di piedi, e quindi con il massimo rispetto, in un mondo a noi vicino, e che in diversi modi da un senso al nostro vivere, in quanto ci nutre ed anche ci cura, e ci dà anche l’opportunità di creare sempre grazie a loro, un’ampia letteratura oltremodo utile al nostro scibile, una sorta di rapporto a due comprensivo di una fattiva collaborazione.
Secondo una stima recente varata dal “Global Ecosystem Ecology Eth” di Zurigo, oggi nel mondo vi sono circa 3mila miliardi di alberi. E’ palese che più alberi ci sono e più anidride carbonica può essere assorbita, e quindi maggiormente si possono ridurre le letali emissioni di CO2.
...un ulteriore contributo, una sorta di nuova “linfa” vitale, con il preciso intento di rinverdire il suo operato, e farlo conoscere a chi lo ha dimenticato e a chi non sa nulla di lui e del suo “bello scrivere”
Lei è stata la primissima donna in Italia ad aver ottenuto, seppur con diverse difficoltà iniziali, il brevetto di volo. Appartenente alla buona borghesia della città ambrosiana, era un tipo molto sportivo ed adorava oltre misura la montagna. Era molto amante di alcune prerogative maschili dell’epoca, come ad esempio, quella di poter guidare un’automobile.
Scrivendo delle maschere italiane, occorrerebbe sviluppare il tutto su di una base enciclopedica, ma ciò per quel che ci riguarda non è possibile e neppure opportuno, e noi siamo invece lieti di presentarvi il nuovo saggio dell’amico e collega scrittore e giornalista Daniele Rubboli, che per i tipi della Casa Editrice ”Artestampa” di Modena, ha presentato in più occasioni il suo nuovo libro dal titolo: “L’Italia delle Maschere (Dal teatro di strada e dalle baracche dei burattini”.
La “Biblioteca degli Alberi” è molto più di un qualsiasi parco o giardino pubblico comunale urbano, la stessa è di fatto è un giardino botanico, questo da non confondersi con l’ “orto botanico”, posto nel pur recintato esterno dell’”Accademia di Brera” (Alta scuola di disegno, pittura, scultura ed architettura, famosa in Italia e nel mondo), situata nell’omonimo quartiere già su citato, e da cui prende il nome.