#136 - 5 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascer il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c' la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Fotografia

Fondazione Nuovi Mecenati - Pro Helvetia Fondazione Svizzera per la Cultura - Institut Français d’Italie.

Sala 1 - Roma

Thomas Rousset - Prabérians

Prima mostra personale in Italia
9 ottobre - 9 novembre

di Giuseppe Cocco

Thomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - Prabérians

In occasione della XIV edizione di FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma, Sala 1 ospita la prima mostra personale in Italia dell’artista francese Thomas Rousset a cura di Manuela De Leonardis con Mary Angela Schroth, con una selezione di otto immagini del progetto Prabérians.

Thomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - Prabérians

In questa serie a colori, che Rousset porta avanti dal 2009, realtà e fantasia procedono sullo stesso filo di un percorso narrativo che, avvolto dalla densità emotiva di «suspense», sembra appartenere più alla pratica di un abile acrobata.

Thomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - Prabérians

Come scrive Manuela De Leonardis: “il processo di documentazione, affidato al medium fotografico svela - in realtà - la sua stessa natura ambigua. Oggetti familiari, teatro di una memoria personale che diventano il pretesto per andare oltre, affrontando anche il tema della « falsa documentazione », perché il fotografo crea delle messinscena che destabilizzano l’osservatore, insinuando il dubbio del paradosso realtà/finzione.” Nel tempo gli scenari cambiano, il fotografo si sposta dal villaggio rurale di Prabert (che dà il titolo alla serie) con l'idea di creare una comunità in cui tempo e spazio si confondano, allargando un orizzonte che non è soltanto il suo stesso universo personale.

Thomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - Prabérians

Thomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - Prabérians

In Prabérians ritroviamo una visione cinematografica che trae ispirazione dai film di Emir Kusturica, Alejandro Jodorowsky e anche dell’antropologo Jean Rouch.
“Il fotoreporter alla scoperta di una comunità che non è del tutto reale, né immaginaria,” - scrive ancora la curatrice - “lascia il posto al sognatore che traduce con le sue immagini a colori la banalità del quotidiano e le contraddizioni di un presente sospeso tra passato e futuro. Prabérians non è altro che un mondo utopico in cui chiunque può perdersi e ritrovarsi.”

Thomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - PrabériansThomas Rousset - Prabérians

La mostra è sostenuta dalla Fondazione Nuovi Mecenati e da Pro Helvetia Fondazione Svizzera per la Cultura e patrocinata dall’Institut Français d’Italie.

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