#127 - 27 aprile 2015
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Editoriale

Vuoto a perdere

di Dante Fasciolo

Si ripetono da tempo ogni giorno rapimenti e decapitazioni.
Non abbracciare l’Islam assetato di sangue, ecco la colpa.
Non rinunciare al proprio credo cristiano, ecco la condanna.
Trionfo della Morte.

Nascondere la palpabile incertezza.
Trincerarsi dietro incomprensibili elucubrazioni politiche.
Balbettio di un’Europa dimentica delle ferite subite in campo.
Trionfo della paura.

Rimpallo delle responsabilità tra nazioni, indifferenti o finanziatrici.
Silenzio complice delle Autorità Religiose Islamiche.
Incapacità a discernere delle Istituzioni Internazionali.
Trionfo dell’ignavia

Prosperano i trafficanti di armi.
Moltiplicano potere e denaro cinici governanti.
Distruggono Storia e Memoria i “futuri regnantiâ€
mentre rapinano e stuprano uomini, donne e bambini
e strappano loro volontà e dignità.
Pirati e corsari in agguato a spartirsi la preda.
Soprusi e violenze: catene per gli schiavi del nostro tempo.
Facili promesse di felici orizzonti, il sogno inseguito,
pagato con la vita in mare: strada della speranza spezzata
o per approdi salvifici privi di arcobaleno.
Va in scena la miseria umana vuoto a perdere.

"Non fa alcuna differenza che le vittime siano
cattolici, copti, ortodossi o protestanti.
Il loro sangue è uno medesimo nella loro confessione di Cristo!
Il sangue dei nostri fratelli e delle nostre sorelle cristiani
è una testimonianzache grida per farsi sentire da tutti coloro
che sanno ancora distinguere tra bene e male.
E questo grido deve essere ascoltato soprattutto da coloro
che hanno nelle mani il destino dei popoli".

La voce di Papa Francesco, unica, forte e chiara,
oltre la morte, la paura, l’ignavia, oltre le miserie umane,
di fronte al continuo martirio che viene inflitto
in modo così crudele agli uomini in Africa,
in Medio Oriente ed in alcune regioni dell'Asia,
si affaccia al proscenio della solidarietà e della vicinanza,
e propone un respiro profondo: preghiera e sollecitazione,
per una platea che si ostina a non ascoltare.

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