#369 - 1 dicembre 2025
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Architettura

Abitare Costa Paradiso

Abitare Costa Paradiso: le architetture di Alberto Ponis, tra paesaggio e comunità ARCHITETTURA di redazione In Gallura, una settimana di esperienze collettive nel segno delle celebri architetture di Alberto Ponis, maestro di un dialogo essenziale tra natura e costruzione

Abitare Costa Paradiso

-Casa Li Baietti, ph. Alessandro Toscano

La costa che diventa spazio vivo di relazioni, in cui l’arte e l’architettura si intrecciano con la scienza e la vita quotidiana, aprendo nuove possibilità di coesistenza tra comunità e paesaggio. Questo il focus di Abitare Costa Paradiso, progetto culturale promosso dal Comune di Trinità d’Agultu e Vignola e prodotto da U-BOOT Lab, che si svolgerà dal 19 al 26 ottobre 2025. Fulcro delle attività saranno le celebri architetture di Alberto Ponis, realizzate a partire dagli anni ’60 nel territorio della Gallura, riconoscendole come patrimonio culturale collettivo e fulcro di un processo di innovazione partecipata.

Alberto Ponis, dialogo tra natura e costruzione: la lezione di un maestro

Figlio di Mario Alberto Ponis, fondatore a Nervi nel 1926 della ditta MITA – celebre manifattura di tappeti, tessuti e arazzi d’artista che collaborò con figure come Giò Ponti, Arturo Martini, Fortunato Depero, Mario Sironi, Arnaldo e Giò Pomodoro, Luigi Vietti – Alberto Ponis nacque nel 1933 e crebbe in un ambiente permeato da arte e design. La frequentazione con quegli artisti e architetti, mediata dal lavoro del padre, segnò il suo immaginario, ponendo le basi per un’idea di progetto inteso come incontro tra linguaggi e discipline.

Abitare Costa Paradiso

-Alberto Ponis, ph. Elisa Scapicchio

Nel 1953 iniziò gli studi alla Facoltà di Architettura di Firenze, dove fu allievo dei maestri della scuola toscana. Si laureò con lode nel 1960 e poco dopo si trasferì a Londra, dove lavorò fino al 1964 con Ernö Goldfinger e Denys Lasdun, assorbendo la lezione del modernismo e del brutalismo e maturando un interesse peculiare per il rapporto tra architettura e paesaggio, un legame che troverà la sua espressione più compiuta negli anni successivi.

Abitare Costa Paradiso

-ph. Elisa Scapicchio

Il vero punto di svolta avvenne nel 1963, quando Ponis si stabilì a Palau, sulla costa settentrionale della Sardegna. Qui, in Gallura, aprì il suo studio e avviò un’intensa attività progettuale che lo avrebbe portato a realizzare, tra gli anni Sessanta e Novanta, oltre 200 edifici residenziali. Sono case integrate nel paesaggio, incastonate tra rocce granitiche e vegetazione mediterranea, ispirate tanto alle forme organiche della costa quanto agli stazzi galluresi, le architetture rurali tradizionali della regione. Ogni edificio si mimetizza nel territorio fino a diventarne parte integrante: muri che seguono le pieghe del granito, volumi che emergono come prolungamenti naturali delle rocce, tetti che si confondono con le linee dei rilievi.

Abitare Costa Paradiso

-Casa di Ivan, ph. Alessandro Toscano

Nella Costa Paradiso di Trinità d’Agultu e Vignola, così come a Punta Sardegna, Ponis immagina un modello di abitare che rifiuta l’idea della villeggiatura invasiva e spettacolare, per proporre invece un equilibrio discreto e sostenibile tra costruzione e natura. Le sue architetture sono parti di un organismo più vasto che è il paesaggio stesso, in dialogo costante con l’orizzonte marino e con la macchia mediterranea.

Abitare Costa Paradiso

-Casa Scalesciani, ph. Maria Pina Usai

Il suo lavoro è stato riconosciuto da diversi premi: nel 1990 fu insignito dell’INARCH per l’insediamento residenziale di Stazzu Pulcheddu a Palau, mentre nel 2020 il premio alla carriera INARCH/ANCE Sardegna, che ha ribadito il valore di un’opera capace di ridefinire il rapporto tra architettura e paesaggio mediterraneo.

Abitare Costa Paradiso

-ph. Elisa Scapicchio

Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2024, le sue case rimangono come esempi paradigmatici di un’architettura che rifiuta la monumentalità per fondersi con il territorio, modelli di un abitare che riconosce il valore della misura, della discrezione e dell’armonia con l’ambiente.

Abitare Costa Paradiso

-ph. Elisa Scapicchio

Abitare Costa Paradiso: il programma

La manifestazione prosegue e amplia l’esperienza di Abitare la Vacanza, vincitore del Festival Architettura II del Ministero della Cultura 2023, per restituire alla costa gallurese il ruolo di scenario naturale e di paesaggio condiviso, in cui comunità, architettura e ambiente si intrecciano in pratiche sostenibili di fruizione e conoscenza. Case incastonate tra i graniti e la macchia mediterranea, modello di equilibrio tra intervento umano e natura, diventano così dispositivi narrativi capaci di rafforzare un senso di appartenenza diffuso e di orientare verso uno sviluppo territoriale più consapevole.

Abitare Costa Paradiso

-ph. Elisa Scapicchio

Il programma, distribuito lungo un’intera settimana, si articola in un itinerario che unisce momenti di ricerca, attività partecipative e performance. Laboratori di autocostruzione curati da LandWorks, residenze artistiche come quella del producer e sound designer FiloQ, esposizioni diffuse, una biblioteca temporanea, visite guidate e laboratori per bambini e adulti, escursioni paesaggistiche e navigazioni scientifiche. Spazi iconici come la cupola progettata da Dante Bini per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti e Casa Li Baietti, microarchitettura nata da un workshop partecipativo, diventano luoghi simbolo di un nuovo modo di abitare la costa mediterranea.

Bellezza e fragilità da valorizzare

«Abitare Costa Paradiso affronta il tema del rapporto tra architettura, paesaggio e comunità in un contesto mediterraneo che è insieme spazio di bellezza estrema e di fragilità radicale. Le architetture di Ponis, in dialogo con l’ecologia e la geologia del territorio, diventano dispositivi narrativi capaci di aprire un altro sguardo sul rapporto tra progetto e paesaggio», ha sottolineato la curatrice Maria Pina Usai.

Abitare Costa Paradiso

-K1, ph. Maria Pina Usai

Anche il sindaco Giampiero Carta ha rimarcato la volontà dell’amministrazione di investire sulla cultura come strumento di valorizzazione: «Con Abitare Costa Paradiso crediamo che le opere di Ponis, profondamente radicate nel paesaggio, ci ricordino che lo sviluppo può e deve essere sostenibile. Grazie al sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, la comunità locale e i visitatori diventano protagonisti di un nuovo modo di vivere e condividere la costa».

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