Una lettera in redazione
Carissimo Dante,...
di Ruggero Scarponi
... in allegato ti invio l’ultimo capitolo di Shaliran.
Neanche farlo apposta il romanzo si conclude con l’anno in corso.
Questo è l’ultimo invio che faccio per papale-papale.it.
Dopo dodici anni di indefessa collaborazione ho deciso di lasciare.
In tutto questo tempo la collaborazione con il giornale è stata per me un momento prezioso di creatività e riflessione.
Tramite i racconti che mi hai consentito di pubblicare, Dante, ho potuto esplorare
dentro di me le tante tematiche che sempre mi hanno interessato nel corso degli anni.
Vicende storiche, relazioni umane, i conflitti interiori ed esteriori, le emozioni, il mistero, le inquietudini, i
caratteri umani.
Le storie di formazione e quelle in cui si traggono conclusioni di vita.
Insomma un po’ alla volta ho messo nelle mie piccole invenzioni letterarie tutto me stesso e il mondo che
vivo giornalmente.
Questo messaggio è per ringraziarti dell’opportunità che mi hai dato, per salutarti ed augurare a papale-
papale.it di continuare a diffondere una cultura senza infingimenti.
Un saluto va ai numerosi collaboratori di cui ho letto sempre con interesse i preziosi contributi.
E poi un saluto speciale a Loredana (°), compagna di una vita, dai banchi di scuola di quinta elementare di un tempo
oramai lontanissimo ma che né lei né io abbiamo mai dimenticato dimostrando che un’amicizia può
attraversare i decenni senza necessariamente che si verifichino frequenti punti di contatto, quasi mi
verrebbe da dire come risultanze di un entanglement quantistico.
E come dimenticare i miei venticinque lettori (magari ne avessi avuti così tanti!).
Si saranno divertiti alle mie storie? Indignati? Interessati?
Chissà. Una cosa posso dirla: nel mio piccolo ho avuto per essi, per il giornale e per il suo Direttore, sempre
e comunque il massimo rispetto cercando di offrire i miei elaborati nel modo più professionale possibile.
E questo è tutto.
Ciao Dante e…non dimenticarti di Santa Barbara (°). C’è ancora del lavoro da fare.
Arrivederci, amico mio.