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Elizabeth Blackburn
-La donna che ha inventato l’enzima "dell’immortalità"


«È una figura di riferimento per le ragazze che decidono di mettere il camice bianco cercando di coniugare ambizioni e famiglia» ricorda la biologa Anna Meldolesi.
«In molti hanno notato che la biologia dei telomeri può vantare una presenza femminile insolitamente consistente, ma Blackburn ama precisare che nel suo laboratorio il rapporto numerico fra i due sessi è fluttuante e non si allontana mai molto da quello della popolazione generale.
Come dire che invece di stupirsi della presenza di tante donne nel suo campo, bisognerebbe chiedersi come mai altrove questo rapporto sia lontano dalla parità».
Nella biografia scritta da Catherine Brady si legge che Blackburn ha una mente genderless, né maschile né femminile.
Ma in un’intervista concessa quest’anno Elizabeth dice di aver imparato a considerare la diversità come una ricchezza, anche per la scienza.
-Curiosità
Il Salk Institute for Biological Studies è uno dei più prestigiosi istituti di ricerca scientifica in campo biomedico a livello globale. Sorge a La Jolla, California in riva all’Oceano Pacifico. Commissionato nel 1959 dallo scienziato Jonas Salk all’architetto Louis Kahn, l’edificio si avvale di un suggestivo posizionamento su una scogliera lambita dall’oceano, su cui Kahn ha costruito uno degli edifici più importanti del XX secolo.
Blackburn ha guidato il Salk Institut dal gennaio 2016 come prima donna presidente.
L’influenza più importante che il lavoro dei miei genitori, entrambi medici, ha avuto su di me è stata quella di farmi capire che, nella carriera, uomini e donne sono sullo stesso piano. La maternità non esclude la realizzazione professionale, anche se mia madre ha lavorato per molto tempo part-time: ero la seconda di sette figli!


