#367 - 1 ottobre 2025
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Luoghi Emozione

Un progetto di EMERGENCY A cura di CHEAP Street Poster Art
nell’ambito del Festival di Emergency 2025 “La voce”

Un percorso immersivo negli effetti dei conflitti e nella resistenza di chi si oppone

Reggio Emilia - Palazzo dei Musei

Contro la guerra

Una mostra che esplora l’impatto fisico, psicologico, sociale e politico della guerra attraverso immagini e installazioni immersive.

La mostra fa parte del più ampio Festival di EMERGENCY, un evento di tre giorni che si tiene a Reggio Emilia e ospita incontri, dibattiti e performance sul tema della guerra, della disuguaglianza e della marginalità.

Contro la guerra

Un percorso, attraverso diversi livelli visivi e gradi di coinvolgimento, nella guerra. Così come nella resistenza etica di chi vi si oppone, praticando la disobbedienza civile, protestando pubblicamente, rivendicando disarmo e solidarietà. E curando le ferite, come fa EMERGENCY. Tratte dall’archivio storico, le grandi fotografie in bianco e nero sulle attività di cura si alternano ai poster di CHEAP e a quelli di artiste e artisti dall’Italia al Brasile, dalla Spagna alla Polonia.

Geografie lontane, sensibilità diverse, accomunate dalla convinzione che “nessuna guerra è inevitabile”, che “la guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri”. E che le prime vittime di ogni conflitto sono i civili. Lo testimoniano le immagini riparate da una feritoia, esplicite, crude: fotografie di persone e dei loro corpi sopraffatti dalla violenza della guerra. Richiedono uno sguardo attento, consapevole. Sono un appello che rivolgiamo al pubblico, una richiesta di avvicinamento, di assunzione di responsabilità.

Contro la guerra

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