#366 - 1 settembre 2025
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (romanesco)

Francesco

Di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano

Parte undicesima

La mejo vennetta è er perdono

Ma lo sai perché lui se comportava a 'sto modo?
Nun era mica scemo!
De 'ste su' stramberie mo' ce ridemo,
'sta "perfetta letizzia" che c'entrava?
Voleva di' che lui li perdonava senza rancore.

Noi che ne sapemo der perdono?
L'offesa la volemo vendica'. Mica lui se vendicava!
Nun ce metteva, lui, su la bilancia l'offesa pe' pagalla coll'offesa:
-Me dài 'no schiaffo? Te dò l'artra guancia!-
Oggi se dice: "Chi è tre vorte bono è fesso!"
Ma pe' lui quarziasi offesa doveva vendicasse cor perdono!

La perfetta letizia

A Fra' Leone domanno 'na vorta:
"Che è la vera letizzia fra' Leone?
Fa' un miracolo, fa' 'na bona azzione,
fa' der bene, aggiustà 'na cosa storta?

Francesco

No! Quanno noi stamo a bussa' a la porta de casa,
stanchi morti, e cor bastone er guardiano esce fori
e sur groppone a noi due ce ne dà 'n sacc' e 'na sporta,
e dice: "Pussa via brutti ladroni,
che venite a cerca' così de notte?

Chi ve conosce, brutti lazzeroni?"
E noi due sopportamo 'st'ingiustizia
che er guardiano ce carica de botte...
Solo questa è perfetta de letizzia!"

Francesco "giullare de Dio"

Co' li frati era alegro e mattacchione,
e quanno je girava un po' er pallino,
se divertiva come un regazzino,
era pronto a lo scherzo, un pacioccone.

Ogni tanto cantava 'na canzone,
come quanno era stato signorino,
cantava come un grillo canterino
e pe' questo ci aveva un soprannome:

"Er giullare de Dio", perché Francesco era vispo,
e in quer santo un po' svitato,
c'era ogni tanto un tocco giullaresco.
Parlava in modo semprice a la gente,
co' quarche esempio facile, azzeccato,
e co' quarche storiella divertente.

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