#366 - 1 settembre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 30 settembre, quando lascerà  il posto al numero 367. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non sà ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Storia

LEGGI STORIA
MEMORIA DEI GIORNI

-Giovanni Verga: Nato a Catania e morto nella stessa città nel 1922, è stato uno scrittore dalla fama inestimabile, padre del verismo, drammaturgo d’eccezione. Tra i suoi scritti più famosi si ricordano “I Malavoglia”, “Storia di una capinera”, “Mastro Don Gesualdo” e moltissime novelle e trasposizioni teatrali dei suoi romanzi.
Nominato senatore a vita nel 1920, in occasione del suo ottantesimo compleanno, scomparve due anni dopo nella sua residenza catanese, trasformata in seguito in "casa museo".

-La mafia uccide il generale Dalla Chiesa: Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo, e sua moglie Emanuela Setti Carraro si dirigono verso un ristorante a bordo della loro A112 bianca, seguiti dall’agente di scorta Domenico Russo alla guida di un’Alfetta. Intorno alle 21,15, lungo via Carini, vengono affiancati da una Bmw e da una motocicletta, dalle quali parte una raffica di kalashnikov AK-47 che uccide i due coniugi e l’agente.
La mafia si libera di un grande servitore dello Stato, che con i suoi innovativi ed efficaci metodi di indagine era riuscito ad assestare colpi importanti sia all'organizzazione mafiosa sia alle Brigate Rosse (in Piemonte), portando allo scoperto la fitta rete di complicità con la politica e con una parte delle istituzioni.
Grazie a lui erano saliti alla ribalta giudiziaria personaggi cruciali di Cosa Nostra, come Tommaso Buscetta e Michele Greco, fino a quel momento sconosciuti agli investigatori. Ciononostante, il Generale si era sentito, negli ultimi tempi, abbandonato dalle istituzioni centrali nella lotta alla mafia, lamentando la scarsità di mezzi a disposizione in un’ultima intervista rilasciata a Giorgio Bocca, per il quotidiano la Repubblica.
Le indagini e il processo sulla strage di via Carini porteranno alla condanna come mandanti di sei boss di spicco (Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci) e di quattro esecutori materiali. In realtà da alcune inchieste giornalistiche e da rivelazioni emerse durante il processo Andreotti (per l’assassinio del giornalista Mino Pecorelli), si farà strada l’ipotesi che l'omicidio Dalla Chiesa fosse da collegare al ritrovamento del memoriale redatto da Aldo Moro e ritrovato nel covo delle Brigate Rosse.
Rispetto alla versione ufficiale del memoriale, s'ipotizza una versione integrale di cui Dalla Chiesa era a conoscenza e di cui avrebbe messo al corrente il giornalista Pecorelli (versione confermata dalla sorella di quest’ultimo).

-Page e Brin fondano Google: Larry Page e Sergey Brin, due studenti dell'università di Stanford, fondano Google Inc. nel garage (affittato per 1.700 dollari al mese) di una villetta, al numero 232 di Santa Margherita Avenue in Menlo Park, nel cuore della Silicon Valley californiana. Il 27 settembre partirà la versione beta dell’omonimo motore di ricerca, su cui i due hanno lavorato.
La scelta del nome rimanda alla vastità del progetto che i due portano avanti. Google deriva da googol, termine utilizzato dal matematico Edward Kasner per tradurre il numero 1 seguito da 100 zeri. Dal momento che il dominio googol è già esistente, i due optano per una nuova versione giocando anche con l'assonanza con il verbo to googgle (che significa "strabuzzare gli occhi" per la sorpresa di quanto si è riusciti a trovare).
Mettere a disposizione un ampio ventaglio di informazioni è lo scopo del progetto, ma per fare ciò bisogna individuare un nuovo criterio di ricerca rispetto a quello finora utilizzato. L’intuizione giusta prende forma con la teoria delle reti, in base alla quale il motore di ricerca, attraverso un'analisi matematica, cattura quelle pagine che hanno un maggior numero di relazioni con altre, ovverosia di link.
La prima applicazione di queste teorie si ha nel gennaio del 1996, con il progetto "BackRub", che Page e Brin, in assenza di fondi, riescono a portare avanti assemblando comunissimi pc (al posto di costosissimi server), presi in prestito dalle altre stanze dell'università. È attraverso questa catena di computer che si realizza l'attività di memorizzazione, catalogazione, analisi e selezione dello sconfinato universo del web.
Il 27 settembre 1998 compare on line la versione beta di google.com, già in grado di rispondere a 10.000 interrogazioni al giorno. Di qui è un crescendo inarrestabile che già a fine anno porta Google nella lista dei primi 100 siti stilata dalla rivista PCMagazine.
L’azienda nel contempo aumenta il suo personale, al punto che un anno dopo si trasferirà nella nuova e definitiva sede di Mountain View, nel cosiddetto Googleplex. In questi uffici si lavora in un clima di gioco e di allegria, stimolando la propria fantasia e all'insegna dello slogan «don’t be evil» ("non essere malvagio"), che richiama alla lealtà e all'interesse verso gli utenti nell'utilizzare i dati raccolti.
L'acquisizione di aziende (come YouTube e Motorola Mobility) e la creazione di nuovi progetti (come Android) allargherà il suo campo d'azione, portando il fatturato annuo a oltre 136 miliardi di dollari (stima 2018). Il proposito del giovane Larry Page era di rivoluzionare il mondo e ci riuscirà: Google in pochi anni cambierà radicalmente non soltanto il mondo virtuale, ma anche e soprattutto quello reale. Cambierà il modo di fare business, di studiare, di informarsi e persino di parlare. In diversi sistemi linguistici, infatti, entrerà in uso il verbo "to google" (in italiano googlare) che traduce il "fare una ricerca sul web". Per milioni di persone diventerà un gesto quotidiano oltre che consultarlo come motore di ricerca, scoprire l'home page con il logo aggiornato in coincidenza di anniversari ed eventi importanti, ribattezzato con il termine doodle.

-Madre Teresa di Calcutta: Nata a Skopje, capitale della Macedonia, è stata una religiosa albanese, di fede cattolica, impegnata in favore dei poveri e degli infermi dell'India. Per l'attività missionaria prestata, durante tutta la sua vita, a Calcutta, divenne nota come Madre Teresa di Calcutta, in luogo del vero nome Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu.
L'opera di soccorso portata avanti con la congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, da lei fondata, le fece meritare il Nobel per la Pace nel 1979. Scomparsa a settembre del 1997, venne proclamata nel 2003 "beata" da papa Giovanni Paolo II e, nel settembre 2016, santa da papa Francesco.
Nonostante l'alta considerazione di cui godeva nella sfera religiosa e da parte di numerosi capi di Stato e personalità internazionali, sul suo operato sono state avanzate pesanti critiche da parte del giornalista britannico Christopher Hitchens e di altri giornalisti e studiosi.

-In onda il primo Tg italiano: La regata storica di Venezia; i funerali del conte Sforza; la campagna elettorale negli Usa; la corrida portoghese; il Gran Premio di Formula 1 a Monza. Con questi servizi va in onda, alle 21 di mercoledì 10 settembre, dagli studi Rai di Milano, il primo telegiornale italiano della storia.
Affidato allo speaker Riccardo Paladini e sotto la direzione di Vittorio Veltroni (padre del Walter politico), tra i pionieri dell’informazione televisiva, si tratta di una versione sperimentale che dura in tutto quindici minuti, senza collegamenti con altre sedi. Come sigla viene scelta il ”Giramondo”, un adattamento del jingle del programma radiofonico I tre moschettieri.
La redazione vera e propria si formerà l'anno successivo e comprenderà: Furio Caccia per cronaca interna e politica; Fausto Rosati per sport e notizie dall'estero; due operatori; un montatore; cinque inviati nei capoluoghi del nord Italia.
Inizialmente sono previste tre edizioni alla settimana (martedì, giovedì e sabato). Verso la fine degli anni Cinquanta la struttura organizzativa si amplierà notevolmente con l’aggiunta di più speaker.
Nel 1961 nascerà il telegiornale del secondo canale Rai, ma la vecchia denominazione resterà in uso fino al 1976, a partire da cui si comincerà a parlare di Tg1 e Tg2.

-Attentato alle Torri gemelle: Alle 8,46 (le 14,46 in Italia) un volo dell’American Airlines 11 finisce la sua corsa contro la Torre nord del World Trade Center, tra il 93° e il 99° piano di uno dei più alti edifici mai costruiti.
Tre minuti dopo sugli schermi della CNN, con cui sono collegate le TV di tutto il mondo, si vede la parte alta dell’edificio circondata da una nuvola di fumo nero che impedisce i soccorsi dall'alto. Lo scenario si fa sempre più agghiacciante, con le prime persone che per la disperazione si gettano nel vuoto dagli ultimi piani.
Mentre in strada cominciano a mobilitarsi i soccorsi, i media iniziano a parlare di attentato terroristico.
Diciassette minuti dopo la prima esplosione, si vede in diretta un secondo aereo, 175 United Airlines, schiantarsi tra il 77° e l’85° piano della Torre sud. Nei titoli di tutti tg compare la scritta «America under attack». Scatta la procedura d’emergenza per mettere in salvo il Presidente George W. Bush e il divieto di sorvolo su tutto il territorio nazionale. Nel frattempo un terzo aereo colpisce un’ala del Pentagono e un quarto, grazie all'eroica ribellione dei passeggeri, precipita nelle campagne della Pennsylvania.
L’apocalisse si completa con il crollo delle due torri tra le 10 e le 10,28, ora di New York. Il cielo di Manhattan si oscura e per i vigili del fuoco diventa arduo soccorrere i sopravvissuti. Ci vorranno settimane per accertare il numero delle vittime. Alla fine si stimerà che su oltre 17mila persone, al lavoro quella mattina nelle Torri gemelle, circa duemila avevano perso la vita, portando a 3mila il numero totale dei morti, comprensivo dei passeggeri e degli equipaggi dei quattro aerei utilizzati per gli attentati.
Diciannove in tutto i dirottatori (in maggioranza originari dell’Arabia Saudita) che soltanto dopo le prime indagini si scopriranno essere da tempo oggetto di attenzione da parte dell'FBI. Seguiranno anni di polemiche, sospetti, tesi complottistiche al centro di inchieste giornalistiche e documentari cinematografici, tra cui quello che farà più discutere sarà Fahrenheit 9/11 di Michael Moore.
L'11 settembre 2001 resterà una cesura epocale nella storia dell'umanità per i contraccolpi che si avranno nell'economia, nella guerra al terrorismo e soprattutto rispetto alle più stringenti misure di sicurezza che da qui in poi saranno adottate negli aeroporti.
Sul luogo delle Torri gemelle verrà allestito un sacrario, meta di una cerimonia in memoria delle vittime tenuta ogni anno. Nell'aprile del 2006 si deciderà, tra dubbi e polemiche, la costruzione di un nuovo edificio, la Freedom Tower, inaugurata nel novembre del 2014.

-Assassinio di don Puglisi: «Vi aspettavo». Con queste parole, accompagnate dal suo sorriso di uomo mite, don Pino Puglisi si rivolge ai suoi carnefici che sparandogli alla nuca lo assassinano davanti alla sua abitazione, intorno alle 20,45 di mercoledì 15 settembre.
Un anno dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, la mafia si libera così di un altro “pericoloso” avversario che, armato soltanto del Vangelo e di una sconfinata fede in Dio, aveva cercato di fare breccia nei cuori della gente, in special modo dei ragazzi, per allontanarli dalla sfera d’influenza di cosa nostra. Cuore di questo mirabile impegno era il centro Padre Nostro, organizzato presso la parrocchia di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio.
Figlio di un calzolaio e di una sarta, don Puglisi guidava dal 1990 la parrocchia del quartiere dov'era nato e qui aveva deciso di dimostrare con tutte le sue forze l'incompatibilità tra la fede cristiana e la cultura mafiosa.
Un grande merito che gli verrà riconosciuto nel 2012 da Benedetto XVI, il quale ne annuncerà la successiva beatificazione (primo martire della Chiesa, vittima di mafia) riconoscendone il martirio subito per aver difeso strenuamente la sua fede. Il 25 maggio 2013, a Palermo, verrà ufficialmente dichiarato "beato" per volere di papa Francesco.
Le indagini, condotte sulla base delle rivelazioni del pentito Salvatore Grigoli - uno dei killer di don Puglisi - porteranno alla condanna all'ergastolo degli esecutori materiali e dei mandanti riconosciuti nei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, boss del quartiere Brancaccio. La vicenda del prete palermitano ha ispirato il film Alla luce del sole, uscito nel 2005, con protagonista il noto attore Luca Zingaretti.

-La Breccia di Porta Pia: Dopo cinque ore di fuoco l'esercito del Regno d'Italia, guidato dal generale Raffaele Cadorna, aprì un varco di 30 metri nelle mura Aureliane, accanto a Porta Pia. Attraverso questa breccia entrarono per primi nella città capitolina i bersaglieri, che al suono delle fanfare gridavano «W l’Italia!».
Davanti alla forza di 50mila uomini (tra i quali il noto scrittore Edmondo De Amicis) lo sparuto esercito pontificio (composto dagli zuavi, volontari in maggioranza di origine francese, belga e olandese) non poté nulla e poche ore dopo sulla cupola di San Pietro fu issata "bandiera bianca" in segno di resa.
Per le strade e ai balconi invece fu un tripudio di tricolori sventolati dai cittadini per salutare l'annessione di Roma all'Italia unita, di cui la stessa sarebbe divenuta capitale l'anno successivo. L'episodio segnò la fine del potere temporale dei papi, difeso con le unghie fino all'ultimo da Pio IX, che aveva opposto un secco «non possumus» alla proposta conciliante avanzata dal re Vittorio Emanuele II.
Perso il prezioso alleato francese, impegnato nella guerra con la Prussia, il pontefice era rimasto da solo a difendere i propri domini e dopo la "presa della città" si rifiutò di accettare qualsiasi accordo, compresa la Legge delle Guarentigie, promulgata nel 1871 e rimasta in vigore fino ai Patti Lateranensi del ‘29.
L'atto formale di annessione della città al Regno avvenne il 2 ottobre 1870, con il referendum che raccolse un plebiscito di "sì" al quesito «Vogliamo la nostra unione al Regno d'Italia, sotto il governo del re Vittorio Emanuele II e dei suoi successori».

-Sophia Loren: Se si potesse dare un volto al cinema, tra le prime scelte ci sarebbe quello di Sofia Loren, famoso in tutto il mondo. Romana di nascita, Sofia Villani Scicolone, la reale identità, non manca di ribadire in ogni occasione il suo sentirsi orgogliosamente napoletana.
Dopo un'infanzia vissuta a Pozzuoli, a 15 anni cerca fortuna nella Capitale, partecipando a concorsi di bellezza (gli organizzatori di Miss Italia creano per lei ad hoc il titolo di Miss Eleganza) e facendosi notare dai cacciatori di nuove star del cinema.
Uno di questi, il produttore Carlo Ponti, la introduce tra gli studi di Cinecittà, dove, dopo alcune comparsate e ruoli secondari (accanto a Totò in "Miseria e nobiltà"), entra nelle grazie di grandi registi. In primis di Vittorio De Sica che prima la scrittura in "L'oro di Napoli" (1954) e poi le dà il ruolo da protagonista ne La ciociara: qui Sofia si supera e conquista l'Oscar come "migliore attrice", nel 1962.
Insieme ad Anna Magnani, sono le uniche due attrici italiane a trionfare nella magica notte di Los Angeles. Tra i film più noti, quelli in coppia con Marcello Mastroianni come "Ieri, oggi, domani" (1963), "Matrimonio all'italiana" (1964) e "Una giornata particolare" (1977).
Considerata un'icona dell'identità italiana all'estero, vanta in carriera dieci David di Donatello (l'ultimo nel 2014) ed un Oscar alla carriera (1991). Nel 2015 dà alle stampe la sua autobiografia Ieri, oggi e domani. La mia vita, edita da Rizzoli.

-Inaugurata la prima autostrada del mondo: Vittorio Emanuele III in persona inaugura a Lainate la nuova «via per sole automobili» che collega Milano a Varese. È il primo tratto della futura Autostrada dei Laghi, la prima autostrada a pedaggio della storia.
Presente alla cerimonia anche l'ingegnere Piero Puricelli, conte di Lomnago e promotore dell'idea di realizzare una via di comunicazione riservata esclusivamente alle automobili e fruibile attraverso il pagamento di un pedaggio, che permettesse di coprire i costi di realizzazione e gestione dell'opera.
Un'idea più avanti rispetto ai tempi, dal momento che le auto in circolazione in quel periodo sono poco più di cinquantamila.
La nuova autostrada, costata 90 milioni di lire, è a una sola corsia per senso di marcia e il pedaggio non viene pagato al casello (che ancora non esiste) ma nell’area di servizio e sosta, dove la fermata è obbligatoria.
Il costo del pedaggio è commisurato alla potenza dei cavalli, per cui si va dalle 12 (per i veicoli a 17 cavalli) alle 20 lire (oltre 26 cavalli). Previsti sconti per i biglietti di andata e ritorno.
Aperta dalle 6:00 del mattino fino all’1:00 di notte, la Milano-Varese avrà per i primi anni un traffico medio di poco più di 1.100 veicoli al giorno. L'anno dopo verrà ampliata con il tratto da Lainate a Como e quello da Gallarate a Sesto Calende.
Nata dalla necessità di unire il capoluogo lombardo alle mete turistiche del Lago di Como e del Lago Maggiore, l’opera aprirà una fase importante di interventi infrastrutturali che avrà il suo traguardo cruciale nel completamento dell’Autostrada del Sole tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

-I nazisti uccidono Salvo D’Acquisto: Autoaccusandosi di essere il responsabile di un presunto attacco esplosivo contro i soldati tedeschi, il vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, in servizio presso la stazione di Torrimpietra (ora frazione del comune di Fiumicino), salvò 22 persone dalla pena capitale e si fece fucilare al loro posto.
Un atto eroico del 23enne carabiniere napoletano che gli valse la medaglia d’oro al valor militare e il titolo di Servo di Dio riconosciutogli, nell'ambito del processo di beatificazione avviato da papa Giovanni Paolo II, per la "santità" dimostrata con l'estremo sacrificio.
Le sue spoglie sono conservate nella Basilica di Santa Chiara, a Napoli. Figura simbolo dell’Arma, ricordata in numerose caserme e nella toponomastica stradale, Salvo D’Acquisto ha ispirato un film (nel 1974, protagonista Massimo Ranieri) e una miniserie televisiva (2003).

-Omicidio del giornalista Giancarlo Siani: Manca poco alle 21 e Giancarlo Siani ha appena parcheggiato la Citroen Mehari, di colore verde, davanti alla sua abitazione in via Vincenzo Romaniello, al Vomero, dov'è ritornato dopo aver vanamente cercato due biglietti per il concerto di Vasco Rossi. Dall'oscurità si fanno avanti tre killer col volto scoperto e fanno fuoco su di lui.
Solo quattro giorni prima aveva compiuto 26 anni e, come testimonieranno i suoi colleghi, mai avrebbe pensato di andare incontro a un così tragico destino. La profonda passione per il giornalismo, nata tra i banchi della scuola media con il giornalino di classe, lo aveva portato a collaborare per il principale quotidiano della sua regione: Il Mattino.
Come corrispondente dalla difficile realtà di Torre Annunziata, si era scontrato con il volto più violento della camorra, fenomeno che Giancarlo aveva saputo analizzare a fondo anticipandone in molti casi cambiamenti e strategie. Per questi ed altri motivi, su cui ancora ci s'interroga, era diventato un nemico da eliminare per i clan della zona, in lotta fra loro per il controllo del mercato della droga.
Le indagini e il conseguente processo, conclusosi nel 2003, condanneranno come mandanti Angelo Nuvoletta e Luigi Baccante all'ergastolo e alla stessa pena, come esecutori materiali, Armando Del Core e Ciro Cappuccio (il terzo esecutore Gaetano Vaiolare avrà 28 anni). Ma saranno in molti, tra inquirenti e media, a sospettare motivazioni ben più gravi dietro l'omicidio del giovane cronista, da ricercare probabilmente nelle inchieste di quest'ultimo sulle collusioni tra politica e malavita nella gestione del post terremoto.
Nel corso degli anni Siani diverrà sempre più un simbolo della lotta alla criminalità organizzata e del giornalismo d'inchiesta, ispirando associazioni, radio, giornali ed iniziative culturali che si rifaranno alla sua esperienza. Nel 2004 l'Ordine dei giornalisti della Campania istituirà un premio a suo nome dedicato ai giornalisti impegnati nella cronaca.
Dei tre film che richiameranno la sua storia, Fortapasc (2009) del regista Marco Risi sarà quello che otterrà maggior successo di pubblico e critica.

-Strage nazista di Marzabotto: Le operazioni di rastrellamento delle truppe tedesche costrinsero la gente di Casaglia di Monte Sole a cercare rifugio nella chiesa di Santa Maria Assunta, dove iniziarono a pregare.
Ma la furia assassina dei nazisti non si fermò nemmeno di fronte a un luogo di preghiera: qui furono trucidati il parroco e un'anziana disabile; tutti gli altri, riuniti nel cimitero, furono finiti da una raffica di mitragliatrice posta all'ingresso per impedire qualsiasi tentativo di fuga.
È solo uno, forse il più truce, degli eventi ricordati come strage di Marzabotto, che dal 29 settembre al 5 ottobre colpirono le popolazioni delle colline di Monte Sole. Circa 800 le vittime, tutte civili, di quello che è considerato uno dei più efferati crimini di guerra commessi dai nazisti in Europa.
La notizia dell'eccidio, negata inizialmente dalle autorità fasciste e dalla stampa locale, si diffuse tra l'opinione pubblica dopo la Liberazione. L'ultima sentenza sulla strage è stata pronunciata il 13 gennaio 2007 dal Tribunale Militare della Spezia, che ha condannato all'ergastolo dieci ufficiali tedeschi, tutti in contumacia.
I luoghi teatro della barbarie nazista fanno oggi parte del Parco Storico di Monte Sole, istituito nel 1989 con fini di salvaguardia dell'ambiente circostante e di promozione dei valori della pace.

-Primo fumetto di Tex: Un pistolero dalla mira infallibile, stimato dagli indiani e in lotta contro l'ingiustizia, qualsiasi volto essa abbia. È il profilo di Tex Willer, protagonista dell'omonimo fumetto ideato da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini e pubblicato a partire dal 30 settembre 1948.
Fin dalla prima avventura, dal titolo "Il totem misterioso", teatro delle sue imprese sono i canyon dell'Arizona. Qui, per i bianchi, è un ranger che non sbaglia mai un colpo con la sua colt 45; per gli indiani Navajos è "Aquila della notte", che in sella al cavallo Dinamite piomba addosso a mercanti ed affaristi senza scrupoli. L'amico inseparabile è Kit Carson, mentre il cuore batte soltanto per la moglie Lilyth.
Considerato un eroe in anticipo sui tempi - nei film degli anni Quaranta e Cinquanta si rappresentavano i bianchi come i buoni e gli indiani come i cattivi - il suo volto è stato via via modellato sui grandi nomi del cinema western, da Gary Cooper a Clint Eastwood, passando per John Wayne. Ma lo stesso Bonelli rivelerà di essersi maggiormente ispirato a Charlton Heston.
Tuttora prodotto dalla Bonelli Editore, Tex è il più longevo personaggio del fumetto italiano e insieme con Superman e Batman è tra i più duraturi del fumetto mondiale.

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