#348 - 16 marzo 2024
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Shaliran

Il Piccolo fiore sorridente - 32

di Ruggero Scarponi

-L’anziana schiava Ikut scopre dove i mercanti di yebbaq tengono prigioniera la giovane cortigiana

In quei giorni di festa molti devoti karmashem recavano ricchi doni al tempio Karashan per propiziare sui propri figli promessi i favori della sacra prediletta tra tutti gli dei Naor. Ora avvenne che l’anziana schiava Ikut ricevesse da Yabel, con il quale aveva condiviso il servizio nella casa di Rudash, alloggio e cibo in cambio dell’officio del Kebaj mattutino. Ma molti devoti affidavano all’anziana schiava le loro preghiere perché da qualche tempo, nei vicoli, nelle piazze e nelle botteghe del Terek Hashim, il quartiere che sorgeva intorno al venerato tempio, si mormorava che fosse molto ben accetta agli dei.
Per questo i pellegrini non facevano mai mancare qualche dono per l’anziana Ikut. Si diceva infatti che la sacra prediletta ne accogliesse le suppliche come mai a nessuno era stato riconosciuto. Di lei si narravano eventi miracolosi come della giovane fuori di senno, rinsavita dopo una sua preghiera o di un vecchio cieco che era tornato a vedere e ancora altre meraviglie che la folla provvedeva a rendere sempre più strabilianti. Non passò molto tempo che i doni offerti a Ikut superassero di gran lunga le offerte per il tempio suscitando l’invidia e l’irritazione dei sacerdoti che se ne lamentarono con Yabel.
Così parlarono i sacerdoti a Yabel, Pta-nurim del tempio Karashan. - Venerabile maestro della Sacra Dimora, avviene da alcuni tempi che molte delle offerte destinate all’ossequio divino siano sviate nella casa della vecchia Ikut che officia il mattutino Kebaj. Con i nostri occhi vediamo ogni giorno che l’anziana donna, al termine del devoto servizio, è costretta a farsi aiutare da un carrettiere per trasportare nella sua casa i molti doni ricevuti. Ora, venerabile Yabel, riteniamo ingiusto che la Sacra Dimora sia privata di tali ricchezze dal momento che il servizio officiato dall’anziana le fu affidato in spirito di carità per la sua triste condizione. Ora essa si dimostra ingrata tenendo presso di sé i doni dei fedeli mentre mangia il pane che tu le offri e si ripara sotto il tetto che le concedi. E in verità sappiamo bene come la vecchia schiava sia stata abile a diffondere tra i devoti credulità e superstizioni sì che oggi essa sia venerata al pari della sacra prediletta. - Così parlarono i sacerdoti a Yabel.
Ma costui che ben conosceva Ikut e l’ingenua mitezza del suo cuore così rispose. - Venerati Ministri dei Sacri Cicli Universali, io credo che le vostre accuse alla vecchia schiava siano invero alquanto ingiuste. - Allora i sacerdoti presero a protestare le loro ragioni, ma Yabel, con un cenno delle mani, chiese che si facesse silenzio e lo si lasciasse parlare. Chiamò quindi a sé l’intendente e disse. - Ispettore delle munificenze prendi il sacro registro e leggi delle offerte ricevute nel passato mese di Barur.- L’intendente, aperto il registro, così lesse.- Semi di Kresh, sacchi due. Grano maturo sacchi otto, orzo mondato sacchi nove, olive da salamoia giare tre, vino yassim otri cinque, sidro di beqel otri dieci, pani dolci ventidue, uova trentasei, animali vivi pennuti dodici, vitelli uno, capre due, pecore quattro, denari milleseicento, oro in monete sei, argenti sei, bronzi dieci. - Ma Yabel interruppe la lunga lista e disse all’intendente. - Quante pagine del tuo registro sono riempite con le offerte del mese di Barur? Tre, Venerabile Maestro,- rispose l’intendente. - E quante pagine nel tuo registro sono state necessarie per trascrivere le offerte di questo mese non ancora terminato? Cinque, Venerabile Maestro - rispose ancora l’intendente.
Allora Yabel rivolto ai sacerdoti che tenevano la fronte bassa in segno di imbarazzato disagio, disse. - Vedete Venerabili Ministri che l’anziana Ikut ha prodotto molti benefici per sé ma anche per il tempio che anziché vedere diminuite le offerte le ha viste crescere. Molti, infatti, in questi tempi oscuri, affidano le loro offerte e le loro preghiere alla vecchia Ikut essendo benvoluta dagli dei. Non vedo in questo alcun male e non tratterrò il pane che le offro né le toglierò il riparo dove alloggia. Perché sia da voi conosciuto che la vecchia Ikut ha vissuto duramente per tutta la sua vita e io credo in verità che gli dei la stiano ricompensando per la mitezza e la bontà del suo cuore. - A queste parole i sacerdoti non replicarono e ognuno ai propri intenti quotidiani tornò in austera meditazione. E l’anziana Ikut in verità meritava le lodi di Yabel che di buon cuore l’avevano creata gli dei.
Dopo il rapimento della giovane cortigiana, Ikut aveva accolto il pianto e la disperazione della sua amica Nazira. Per recarle conforto senza nulla far conoscere dei suoi affari, tramite i devoti karmashem, aveva fatto giungere all’orecchio di molti mendicanti dispersi in vari angoli della città e a cui non sfuggiva nulla di quanto vi accadeva la vicenda del rapimento della giovane. Per sollecitare le loro confidenze spesso faceva distribuire molti di quei doni che le giungevano in voto. Avvenne così che da qualcuno venne fatto il nome della taverna dei Rajà che era il luogo dove avevano preso dimora i mercanti di yebbaq. Volle allora l’anziana donna riferire la notizia a Yabel che se ne rallegrò avendo egli mostrato fiducia per la schiava. Yabel convocò Amin e i suoi fratelli Quemosh e Bashir per decidere insieme come intervenire per liberare la giovane. Quemosh però che trepidava per la giovane cortigiana essendo preso grandemente da lei volle prima recarsi da Ikut per ringraziarla e chiederle perdono per le passate vicende e infine riceverne la benedizione. Ma Ikut che come schiava aveva servito Quemosh nulla seppe rispondere se non con le lacrime che le rigavano il volto.
Poi volle condurre Quemosh Bashir e Amin presso il giaciglio di Betelian che non sembrava riuscire a riprendersi dal male che la costringeva distesa e volle, Ikut, che fosse lei a benedire i figli che forse sarebbe stata per l’ultima volta.

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