#3456 - 3 febbraio 2024
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Storia

Note sulla Memoria dei Giorni

-Si apre la conferenza di Yalta: Mentre la Seconda guerra mondiale si avviava alle battute finali, le potenze alleate (ad eccezione della Francia) si diedero appuntamento in Crimea, nell'estremo sud dell'allora Unione Sovietica, per decidere le sorti del conflitto e il futuro assetto di una parte importante dell'Europa.
Gli occhi del mondo furono puntati per una settimana sulla Conferenza di Yalta, cui presero parte Franklin Delano Roosevelt, presidente USA, Winston Churchill, primo ministro del Regno Unito, e Iosif Stalin, leader dell'URSS.
Tra le decisioni assunte, la convocazione di una nuova conferenza per dare vita alle Nazioni Unite e alla spartizione della Germania in quattro zone di competenza dei paesi vincitori, poi risoltasi nella semplice separazione tra Est e Ovest.

-Gustav Klimt: Nato a Vienna, nel quartiere di Baumgarten, è considerato uno dei pittori più amati al mondo, in particolare dai giovani, e celebrato nel suo Paese tra i massimi esponenti di quell'Art Nouveau, affermatasi in Italia come stile liberty.
Formatosi alla Kunstgewerbeschule (scuola d'arte e mestieri del Museo Austriaco per l'arte e l'industria), dove si era specializzato in diverse tecniche artistiche come il mosaico e la ceramica, si fece apprezzare per le decorazioni di alcuni importanti edifici, come il Burgtheater (il teatro nazionale austriaco), che riflettevano uno stile classico.
Nel 1898, insieme a 18 artisti diede vita alla Secessione viennese, movimento artistico che intercettava il nuovo gusto dell'Art Nouveau, noto in lingua tedesca come Jugendstil, ispirato ai colori e alle forme della natura. Questa corrente, unita allo sfondo dorato dei mosaici bizantini di Ravenna (che Klimt visitò due volte nel 1903), influenzò il nuovo stile del pittore austriaco.
In quella fase produsse capolavori immortali come L'albero della vita, parte delle decorazioni di Palazzo Stoclet (oggi esposte al Museo Kunst di Vienna) e soprattutto Il bacio, tra i quadri più celebri al mondo e icona romantica per gli innamorati di ogni paese ed età.
Famoso anche per i numerosi ritratti femminili, Klimt scomparve il 6 febbraio del 1918 e il suo corpo morente venne ritratto dall'allievo Egon Schiele.

-Giuseppe Ungaretti: Maestro riconosciuto dell'ermetismo, inaugurò la schiera dei grandi autori del Novecento, rivoluzionando con la sua "nuova lingua" il modo di fare poesia.
Nato ad Alessandria d’Egitto, da famiglia originaria di Lucca, e morto a Milano nel giugno del 1970, nei primi trent'anni trascorsi in Egitto covò dentro di sé il germe della poesia, attraverso le letture in particolare di Malalrmé e Leopardi.
L'esperienza di soldato in trincea, durante la Grande Guerra, lo segnò profondamente, facendogli maturare il senso effimero della condizione umana, così presente nelle sue liriche, a partire dalla prima raccolta Il porto sepolto del 1917.
Con la raccolta L'Allegria (1931) giunse a maturazione il suo innovativo stile poetico, prodotto di una rielaborazione formale del simbolismo francese, coniugata con la dolorosa esperienza della guerra. La celebre poesia Mattina testimonia più di ogni altra la ricerca dell'essenzialità e della purezza dell'espressione da parte di Ungaretti.
Attivo anche come giornalista per il "Popolo d'Italia", dal 1942 lavorò come docente di Letteratura moderna e contemporanea all'Università di Roma.

-Fyodor Dostoyevsky: Padre nobile della letteratura occidentale, Fëdor Michajlovič Dostoevskij, il nome completo, è da molti stimato come lo scrittore più geniale di sempre.
Nato a Mosca e morto a San Pietroburgo nel febbraio del 1881, fu un protagonista assoluto del panorama letterario ottocentesco. Episodio chiave della sua esistenza fu la prematura perdita di entrambi i genitori, che lo condannò a frequenti attacchi di epilessia.
Modelli per scrittori, commediografi e registi di ogni epoca, i suoi capolavori serbano un fascino senza tempo: da "Delitto e castigo" a "L'idiota", da "I demoni" a I fratelli Karamàzov, una sorta di testamento spirituale, pubblicato due anni prima di morire.

- test della penicillina su un paziente: Le sorti della guerra della medicina contro batteri e malattie infettive volsero a favore della prima, mentre la Seconda guerra mondiale seminava morte e distruzione in Europa. A tredici anni dalla sua scoperta, la penicillina venne testata per la prima volta su un uomo.
La storia ufficiale della molecola antibatterica, formata dall'unione di due aminoacidi (cisteina e valina), comincia con Alexander Fleming. Molto più tardi si scoprì che ben trent'anni prima del biologo britannico, il ricercatore molisano Vincenzo Tiberio (originario di Sepino) era giunto ad analoghe conclusioni.
Osservando delle muffe in un pozzo d'acqua, scoprì la loro natura antibatterica nel constatare che gli abitanti del luogo si ammalavano quando il pozzo veniva ripulito. I suoi studi "Sugli estratti di alcune muffe" pubblicati negli Annali di Igiene Sperimentale, una rivista prestigiosa dell’epoca, arrivarono all'attenzione di Fleming e di altri studiosi, ma rimasero pressoché ignorati dalla medicina .
Solo durante il Secondo conflitto mondiale, di fronte alla richiesta urgente di farmaci che arrestassero la conseguente epidemia di infezioni, si ebbe un'accelerazione nell'applicazione medica della penicillina. Nel 1940 il patologo australiano Howard Walter Florey e il collega tedesco Ernst Boris Chain, entrambi studiosi dell'Università di Oxford, diedero il via ad esperimenti sull'azione chemioterapica della molecola e sulle sue possibili applicazioni nel trattamento delle malattie infettive.
Dopo esser riusciti a isolarla in forma pura, passarono a testarla per la prima volta su un paziente terminale affetto da setticemia. Si trattava di un poliziotto londinese di nome Albert Alexander, cui fu somministrata per via endovenosa una quantità di antibiotico pari a 160 mg. Ventiquattrore dopo la sua temperatura iniziò a scendere di pari passo con il ridursi dell'infezione. Purtroppo per lui la quantità di penicillina non era sufficiente e ciò, un mese più tardi, lo condusse alla morte.
I risultati tuttavia erano innegabili: la sostanza aveva un effetto curativo efficace e non era tossica per l'uomo. Prima dell'estate Florey e il suo collaboratore Norman Hartley raggiunsero gli Stati Uniti per dare il via alla commercializzazione del prodotto, che in poco tempo diventò un farmaco di interesse industriale per aziende come Merck, Pfizer e Squibb.
Il mondo della scienza accolse con entusiasmo questa scoperta e decise di rendere merito ai vari protagonisti con il massimo riconoscimento: Alexander Fleming, Ernst Boris Chain e Howard Walter Florey ricevettero il Nobel per la Medicina del 1945, «per la scoperta della penicillina e dei suoi effetti curativi in molte malattie infettive».

-Fidel Castro, primo ministro di Cuba: Mentre il mondo si presentava sempre più diviso dalla "logica dei due blocchi", in una lingua di terra tra l'oceano Atlantico e il mar dei Caraibi iniziava la parabola del leader politico tra i più longevi del XX secolo, sulla ribalta internazionale per quasi mezzo secolo.
Formatosi all'università negli ambienti antimperialisti, convinti che la strategia degli Stati Uniti avesse privato Cuba della sua indipendenza, Fidel Alejandro Castro Ruz era animato dal desiderio di tradurre i suoi ideali politici in un impegno concreto in parlamento. Il colpo di stato del marzo 1952 che portò al potere, con il pieno sostegno degli USA, il generale Fulgencio Batista scompaginò i suoi piani.
Di fronte al regime repressivo che si andava instaurando individuò nell'azione di forza l'unica risposta possibile. Prese il via la cosiddetta rivoluzione castrista che, dopo il primo tentativo fallito contro la caserma Moncada (26 luglio 1953), andò in porto tre anni più tardi grazie all'impresa del Movimiento 26 de Julio, cui prese parte il celebre combattente e medico Ernesto "Che" Guevara.
Messo in fuga il dittatore, il 1° gennaio 1959 Castro entrò trionfante a L'Avana alla guida dei suoi fedelissimi "barbudos". La sua ascesa al governo dell'isola si concretizzò il successivo 16 febbraio, quando assunse l'incarico di primo ministro del Governo Rivoluzionario cui unì quello di comandante delle forze rivoluzionarie. Lo scenario di diffusa povertà che regnava a Cuba lo spinse ad adottare misure drastiche, tra cui la nazionalizzazione dell'industria e la confisca di beni di proprietà straniera, procurandogli la forte ostilità degli USA.
Il fallito tentativo di questi ultimi di rovesciare il suo governo nell'aprile del 1961 con lo Sbarco nella Baia dei porci e la Crisi dei missili dell'anno successivo (in cui si profilò l'incubo di un conflitto tra Stati Uniti e URSS) spinsero definitivamente Cuba nell'orbita sovietica, suggellata dall'adesione al socialismo e dalla conseguente nascita del Partito comunista cubano (1965), di cui Castro divenne il primo segretario.
La risposta dell'amministrazione americana guidata da John Fitzgerald Kennedy si tradusse dal 1963 in un embargo commerciale, economico e finanziario destinato a condannare il lider maximo e il suo governo a un lungo isolamento internazionale. Per il paese significò l'inizio di una crisi sociale ed economica che originò la fuga di massa dei cubani, in particolare verso la Florida. La situazione si aggravò con il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991; ciononostante il governo rivoluzionario non subì contraccolpi e conservò il potere anche nel ventunesimo secolo.
Il 18 febbraio 2008, provato da problemi di salute, annunciò la sua uscita di scena in favore del fratello arrivata verso la fine del 2014, con l'annuncio da parte del presidente Obama di voler porre fine all'embargo. Raul, cui affidò tutti i suoi poteri. Si concluse così un'era durata mezzo secolo nel corso della quale l'ex combattente rivoluzionario si confrontò con i principali protagonisti del '900, da Kennedy a Gorbačëv passando per Giovanni Paolo II, fino ad arrivare ai più recenti Obama e Putin.
Sopravvissuto a innumerevoli colpi di stato e attentati contro la sua persona e scomparso nel novembre del 2016, il leader cubano continua a dividere storici ed osservatori sui risultati della sua rivoluzione socialista: foriera di riforme economiche efficaci e di migliori condizioni di vita per alcuni; funzionale alla creazione di un regime illiberale e repressivo per altri. Una svolta nei rapporti con il governo americano è arrivata verso la fine del 2014, con l'annuncio da parte del presidente Obama di voler porre fine all'embargo.

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