#334 - 8 luglio 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 10 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Storia

NOTE SULLA
MEMORIA DEI GIORNI

-Omicidio Ambrosoli: Un sistema di scatole cinesi per coprire operazioni occulte di denaro a danno dei creditori e dello Stato Italiano. È ciò che portò a galla l'avvocato milanese Giorgio Ambrosoli, in qualità di commissario liquidatore della Banca Privata Italiana.
Uno scandalo di proporzioni internazionali, dove s'intrecciavano politica, alta finanza, massoneria e criminalità organizzata e che vedeva nel ruolo di protagonista in negativo Michele Sindona. Il lavoro di Ambrosoli permise di accertare le pesanti responsabilità penali del banchiere siciliano, contribuendo alla sua incriminazione anche nel processo per il crack della Franklin National Bank, negli Stati Uniti.
Oggetto di tentativi di corruzione, trasformatisi in minacce di morte di fronte all'inflessibile integrità di Ambrosoli, quest'ultimo, lasciato solo e senza scorta, venne assassinato la sera dell'11 luglio 1979, per mano di un sicario della mafia americana assoldato dallo stesso Sindona. Nel 2000, la giunta Albertini gli ha intitolato una piccola piazza di Milano, in zona Corso Vercelli.

-Pablo Neruda: Cantore passionale e sensuale delle donne e più in generale dei sentimenti, è considerato un eroe nazionale dai Cileni e un autore tra i più influenti della letteratura latino americana contemporanea.
Nato a Parral, nel cuore del Cile, Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto si guadagnò la fama di poeta del popolo per l'impegno civile e politico contro i regimi dittatoriali instauratisi nel suo paese e nel resto dell'America Latina, abbracciando il Comunismo. Ciò lo condannò all'esilio, durante il quale soggiornò anche in Italia, nell'isola di Capri.
Quest'ultima esperienza ispirò a Massimo Troisi il film Il postino (1994), diretto dal regista Michael Radford e sceneggiato sulla base del romanzo Il postino di Neruda di Antonio Skarmeta.
Le numerose raccolte di poesie, ispirate all'amore e ai colori e ai profumi della quotidianità, lo portarono nel 1971 a ricevere il Nobel per la Letteratura. Il 23 settembre di due anni dopo scomparve, a pochi giorni di distanza dall'ennesimo golpe militare nell'amato Cile.

-Apre Disneyland a Los Angeles: «Ho sempre cercato di immaginare un posto dove portare le mie due figlie nei pomeriggi del sabato e della domenica, un posto dove però potevo divertirmi anch'io!». Con queste parole Walt Disney saluta l’inaugurazione di Disneyland ad Anaheim (nella periferia di Los Angeles), il primo parco di divertimenti costruito come una città immaginaria parallela al mondo reale.
È qui che si ritrovano per la prima volta dal vivo tutti i protagonisti dei cartoni animati Disney: da Topolino a Biancaneve, passando per Cenerentola.
L’edificio centrale del parco, elemento identitario di tutti i successivi parchi della celebre casa di produzione statunitense, è il Castello della Bella Addormentata, costruito per l’omonimo lungometraggio che esce nel 1959.
In tutto il mondo esistono oggi sei parchi Disney: due negli Stati Uniti (California e Florida), due in Cina (Hong Kong e Shanghai, quest'ultimo inaugurato a giugno del 2016), uno in Giappone (Tokyo) e in Francia (Parigi).

.Caravaggio: Artista tra i massimi che l'umanità abbia mai conosciuto, con il suo stile ha segnato una profonda cesura nella storia della pittura, che trovò in Michelangelo Merisi una secolare fonte d'ispirazione.
Nato a Milano (ma i genitori erano originari del comune bergamasco di Caravaggio) e morto di febbre a Porto Ercole nel luglio del 1610, si formò alla bottega di Simone Peterzano, esponente del manierismo lombardo e allievo di Tiziano, e risentì da giovane dell'influenza della scuola veneta, in particolare di Giorgione e Tintoretto. Fin dalle prime opere, come il Bacchino malato, dimostrò il suo spirito rivoluzionario ritraendo giovani presi dalla strada accanto a cesti di frutta, stravolgendo i canoni accademici.
Il carattere irruente gli procurò non pochi guai con la giustizia, andando incontro alla condanna a morte per un omicidio commesso nel corso di una rissa. Per sfuggire alla condanna girovagò tra Napoli, la Sicilia e Malta, lasciando in ogni luogo tracce preziose della sua impareggiabile arte.
Connotata da un realismo drammatico e dal gioco di luci e ombre che esalta l'inquietudine dei personaggi, la produzione del Caravaggio venne resa immortale da capolavori assoluti "I Bari", "Vocazione di San Matteo", "Incredulità di San Tommaso", "Cena in Emmaus" e "Deposizione di Cristo". Dipinti che impreziosiscono i principali musei del mondo, dalla Galleria Borghese di Roma alla National Gallery di Londra, dal Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo al Metropolitan Museum of Art di New York.

-L’uomo sbarca sulla Luna: «Ha toccato». L’entusiastico annuncio del conduttore televisivo Tito Stagno comunica ai telespettatori che l’Apollo 11 ha toccato il suolo lunare alle 22,17, ora italiana.
Mentre l’inviato da Houston, Ruggero Orlando, riporta le reazioni di gioia nel quartier generale della Nasa, sullo schermo passano le immagini dell’astronauta Neil Armstrong, che, scesi lentamente i gradini della scaletta, tocca la superficie lunare e inizia una storica passeggiata.
È lui il primo uomo sulla Luna che saluta l’evento (seguito alla TV da 600 milioni di persone in tutto il mondo) con una frase entrata nella memoria di tutti: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità.»
In quell'occasione anche Buzz Aldrin mette piede sul satellite terrestre, mentre il terzo astronauta, Michael Collins, rimane dentro il modulo di comando. L'ultimo a imitare la loro impresa è stato lo statunitense Eugene Cernan, con la missione Apollo 17 del 14 dicembre 1972.
Tra nuovi annunci di programmi, non solo statunitensi, di tornare sulla Luna, magari stabilmente, il 20 luglio 2019 tutti i media del mondo dedicano speciali a questo importante cinquantesimo anniversario.

-Caduta del Fascismo: Il malcontento per le sorti sfavorevoli all'Italia, che il Secondo conflitto mondiale sta riservando, serpeggia nell'esercito e tra le fila dei gerarchi fascisti, cui si unisce quello della casa reale Savoia e dei politici antifascisti.
In questo clima matura un piano per far cadere il governo e ridimensionare il potere di Benito Mussolini. A capo di questa manovra c'è il maresciallo Pietro Badoglio e alcuni dissidenti come Grandi, Bottai e Ciano.
L'atto decisivo avviene nel corso di una seduta del Gran Consiglio del Fascismo, convocata a Palazzo Venezia, per le 17 di sabato 24 luglio. Una "riunione fiume" di 10 ore che culmina con l'approvazione di un ordine del giorno presentato da Dino Grandi, nel quale si stabilisce la restituzione di tutti i poteri politici e militari a Vittorio Emanuele III ed agli organi costituzionali.
Il provvedimento - con 19 voti favorevoli, 7 contrari ed un astenuto - non lascia scelta al Duce che, alle 17 di domenica 25 luglio, incontra Vittorio Emanuele III a villa Savoia. All'uscita Mussolini viene tratto in arresto dai carabinieri, mentre poco più tardi il Re incaricherà Badoglio di formare un nuovo governo.
Il momento epico si avrà alle 22.45 di quello stesso giorno, con l'annuncio della notizia alla radio. Per milioni di italiani è una liberazione, festeggiata nelle strade dove vengono presi di mira e distrutti tutti i simboli del Fascismo.
Atto conclusivo della fine della dittatura sarà la decisione del governo Badoglio di sciogliere il Partito Nazionale Fascista e gli organi del regime. Tutto questo purtroppo non fermerà gli orrori della guerra, anzi segnerà, in particolare dopo l'armistizio dell'8 settembre, l'inizio di una feroce guerra tra le truppe nazi-fasciste e i gruppi partigiani.

-Scoppia la Grande Guerra: Un mese dopo l’assassinio a Sarajevo dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia Chotek, per mano del rivoluzionario bosniaco Gavrilo Princip, l'Austria dichiara guerra alla Serbia.
Quella che inizialmente appare come una crisi isolata, si trasforma in poco tempo nel più grande e drammatico conflitto della storia, noto come Prima guerra mondiale. Vari fattori concorrono a far precipitare gli eventi: la forte ostilità tra Francia e Germania; la frenetica corsa agli armamenti tra il 1908 e il 1913; la rivalità tra le potenze colonialiste.
Sul campo si danno battaglia i grandi imperi centrali (Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria) e le potenze alleate (Francia, Regno Unito, Impero Russo, Serbia). Con queste ultime si allea a guerra in corso l'Italia, dopo un aspro dibattito interno tra interventisti e neutralisti che spaccherà in due l’opinione pubblica.
L'entrata in guerra avviene con il patto di Londra del 26 aprile 1915; un mese dopo iniziano i primi scontri sul versante alpino tra l'esercito italiano, guidato dal generale Luigi Cadorna, e quello austro-ungarico. Due anni più tardi, l'ingresso degli Stati Uniti fa definitivamente pendere le sorti del conflitto a favore delle potenze alleate.
La guerra termina l'11 novembre del 1918 con un bollettino spaventoso: oltre 9 milioni di vittime militari, circa 7 milioni di vittime civili provocate sia dagli scontri, sia dalle gravi carestie e malattie che ne derivarono.
Accanto alle morti e alle mutilazioni provocate dai nuovi armamenti ultramoderni (compaiono per la prima volta carri armati, lanciafiamme, mitragliatrici e gas tossici), vanno ricordati veri e propri crimini di guerra commessi nei confronti degli ebrei, degli armeni e del popolo belga.

-Strage della stazione di Bologna: Alle 10,25 del 2 agosto 1980, una bomba esplose nella stazione di Bologna, uccidendo 85 persone e ferendone 218. Un giorno maledetto per la storia dell'Italia repubblicana!
L'esplosivo si trovava all'interno di una valigia abbandonata nella sala d'aspetto dell'ala ovest. Furono quantificati almeno 20 chili di tritolo. Alla notizia dell'attentato, tantissimi bolognesi accorsero in aiuto dei feriti nell'attesa dei soccorsi ufficiali.
La strage gettò nella costernazione tutto il Paese, aggiungendosi al lungo elenco di episodi analoghi contrassegnato come strategia della tensione. Infatti molti lati oscuri di questa vicenda non furono mai chiariti del tutto. Se gli esecutori materiali della strage furono individuati dalla magistratura tra le fila dei movimenti neofascisti dell'epoca, i mandanti non sono mai stati accertati. Anche perché le indagini furono oggetto di ostacoli e depistaggi.
Diverse congetture tirano nel gioco delle responsabilità uomini e settori dello Stato, la grande criminalità organizzata e servizi segreti internazionali. Dall'aprile 2014 sui fascicoli dell'indagine è stato tolto il segreto di Stato.

-Strage Italicus: Era da poco passata l'una di notte, quando nella carrozza 5 del treno espresso Roma-Monaco di Baviera, "Italicus", esplose un ordigno ad alto potenziale.
Il convoglio passava in quel momento presso San Benedetto Val di Sambro, nel Bolognese, e la deflagrazione fu micidiale: il bilancio finale fu di 22 vittime e 48 feriti.
Non vi furono condanne per questa strage, anche se l'attentato venne rivendicato dall'organizzazione neofascista di Ordine Nero, con l'appoggio della loggia massonica P2. Fu un altro triste capitolo nella trama oscura della cosiddetta strategia della tensione, imperversante in quegli anni.
Alcuni aspetti sono emersi dopo la caduta del segreto di Stato, formalizzata nell'aprile 2014.

-L’atomica su Hiroshima: Alle 8 di mattina le cucine di Hiroshima sono in piena attività per preparare il primo pasto della giornata. Le scuole sono pronte ad accogliere gli studenti (agosto in Giappone non è un mese festivo) e centinaia di operai varcano i cancelli della Mazda, nota casa automobilistica fondata qui nel 1920.
Poco prima la stazione radar ha captato tre velivoli americani entrati nello spazio aereo giapponese. Un numero ritenuto esiguo dalle autorità militari, che decidono di non dare l'allarme aereo. Alle 8.15 circa il bombardiere B-29 Superfortress, ribattezzato Enola Gay (dal nome della madre) dal pilota Paul Tibbets, sgancia Little Boy nome in codice della bomba nucleare all'uranio.
Quarantatré secondi dopo, a meno di 600 metri dal suolo, l'ordigno esplode provocando un lampo di luce accecante e un enorme fragore (i giapponesi lo ricordano con l'espressione pika-don, ossia "luce-tuono"). Una potenza esplosiva pari a 13mila tonnellate di tritolo, che in pochi istanti annienta 68mila vite umane e ne ferisce mortalmente circa 76mila. Di alcuni corpi rimane soltanto l'ombra impressa sulle pareti; altri finiscono bruciati, martoriati dalla pioggia radioattiva o sepolti dalle macerie dei 70mila edifici distrutti (il 90% del totale).
È il tragico bollettino del primo bombardamento atomico della storia cui, 3 giorni dopo, seguirà quello su Nagasaki. Un'apocalisse che proseguirà con gli hibakusha, i sopravvissuti, il 20% dei quali rimarrà affetto da avvelenamento da radiazioni e da necrosi, portando il numero delle vittime a più di 200mila (solo per Hiroshima).
Le autorità giapponesi non si accorgono subito di quanto è accaduto (anche a causa del black out dei collegamenti radio) e solo dopo un volo di ricognizione sulla città si prende coscienza del disastro: un silenzio cupo regna su Hiroshima completamente rasa al suolo e avvolta dalle fiamme.
La tesi dell'attacco atomico come unica opzione possibile, per non sacrificare ulteriori vite umane in una complicata operazione militare, sostenuta per anni dagli USA sarà smentita da documenti emersi successivamente. Tra questi, il telegramma inviato da Tokio da un diplomatico tedesco - intercettato dai servizi segreti americani ma tenuto segreto - in cui si parlava di «situazione disperata» e della volontà delle forze armate giapponesi di arrendersi anche a condizioni dure.
Ciò sembra suffragare un'altra tesi, secondo cui la decisione di utilizzare l'atomica è stata dettata da ragioni politiche, tese a dimostrare la forza bellica degli Stati Uniti agli occhi degli, allora, "alleati" sovietici. Contro l'orrore delle bombe atomiche si pronunceranno scienziati di fama mondiale, su tutti Albert Einstein che insieme al filosofo Bertrand Russel presenterà a Londra, nel 1955, un manifesto introdotto dalla celebre frase «Ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto».

-Golpe in Urss: In contrasto con l’azione riformatrice avviata da Michail Gorbaciov con la "Perestrojka" del 1987, alcuni vertici militari e dello Stato mettono in atto un golpe.
L’obiettivo è quello di far saltare la firma del Nuovo Trattato d’Unione, che avrebbe trasformato l’Unione Sovietica in una federazione di repubbliche indipendenti sotto un unico presidente. Il blitz ha i suoi riferimenti nel vice di Gorbaciov, Gennadi Janaev, nel primo ministro Valentin Pavlov, nel ministro della Difesa Dmitriy Jazov e nel capo del KGB Vladimir Kryuchkov, uniti nel "Comitato generale sullo stato di emergenza".
Il previsto appoggio della popolazione non c'è e a Mosca migliaia di cittadini scendono nelle strade per difendere il Parlamento russo. Il 21 agosto viene sancito il fallimento definitivo del golpe con l’arresto di tutti i congiurati. Nonostante ciò, la posizione di Gorbaciov si è indebolita di molto e le gerarchie non rispondono più ai suoi comandi.
Inizia un’escalation di avvenimenti che porteranno alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, nata il 30 dicembre 1922 dalle ceneri del vecchio Impero zarista, a suggello della Rivoluzione d'ottobre guidata da Lenin.
L’atto conclusivo avverrà l'8 dicembre 1991: i capi di Russia, Ucraina, e Bielorussia sottoscriveranno l'accordo di Belavezha, che dichiara dissolta la più grande repubblica socialista della storia, sostituendola con la Comunità degli Stati Indipendenti.

-La lira diventa moneta nazionale: A poco più di un anno dall'Unità d'Italia, la lira diventa moneta nazionale, con la firma da parte di Vittorio Emanuele II della legge n. 788 che introduce l’unificazione monetaria.
Lo stampo delle lire viene affidato alla Zecca di Torino, affiancata dagli stabilimenti di Milano e Napoli, gli unici autorizzati a battere moneta, tutti posti sotto il controllo della Banca Nazionale del Regno d’Italia.
Cominciano a circolare le prime monete da 5, 10, 20, 50 e 100 (in lega d’oro) accanto ai tagli più piccoli in lega d’argento (1 e 2 lire, 20 e 50 centesimi) e in bronzo (1, 2, 5 e 10 centesimi). Su tutte è impresso il volto del Re, artefice dell’impresa unitaria, e sul dorso lo stemma del regno.
Nel frattempo viene ammessa la circolazione delle vecchie monete che differenziavano gli ex stati indipendenti, come gli zecchini di Venezia, le svanziche del Lombardo-Veneto, gli scudi di Modena, etc. In tutto sono 236 le diverse monete che circolano in Italia, 92 riconosciute dal sistema legale e 144, al di fuori di quest’ultimo.
Dal 1872 iniziano a comparire le banconote da mille lire e due anni dopo quelle da 500 lire che recano entrambe gli stemmi delle città di Genova e Torino e, in basso, il busto di Cristoforo Colombo. Con l’inizio dell’età repubblicana escono le prime 10mila lire che recano l’immagine di Dante Alighieri e hanno un taglio grande rispetto alle altre banconote.
Dal 1° gennaio 2002 si avrà la doppia circolazione di lira ed euro, con il definitivo ritiro della prima il 1° marzo dello stesso anno.

-Finisce la Seconda guerra mondiale: Ridotto allo stremo per le gravi perdite umane e gli ingenti danni provocati dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, il Giappone si vede costretto ad alzare bandiera bianca.
La firma della resa avviene a bordo della corazzata Missouri, ancorata nella baia di Tokyo, dove si ritrovano, intorno alle 8 di mattina del 2 settembre, il ministro degli Esteri nipponico, Mamoru Shigemitzu, il capo di Stato Maggiore, Yoshijiro Umezu, e il comandante supremo delle forze alleate in Giappone, Douglas MacArthur.
È l’atto conclusivo della Seconda guerra mondiale, il più vasto conflitto della storia che in poco più di cinque anni ha provocato la morte di 55 milioni di persone, di cui oltre la metà civili. In questa cifra rientrano i 6 milioni di ebrei barbaramente assassinati nei campi di concentramento nazisti.
Tutto ciò non impedirà il formarsi di un clima da guerra fredda tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, impegnati ad estendere la propria sfera d’influenza soprattutto in Europa.

-Madre Teresa di Calcutta: Nata a Skopje, capitale della Macedonia, è stata una religiosa albanese, di fede cattolica, impegnata in favore dei poveri e degli infermi dell'India. Per l'attività missionaria prestata, durante tutta la sua vita, a Calcutta, divenne nota come Madre Teresa di Calcutta, in luogo del vero nome Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu.
L'opera di soccorso portata avanti con la congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, da lei fondata, le fece meritare il Nobel per la Pace nel 1979. Scomparsa a settembre del 1997, venne proclamata nel 2003 "beata" da papa Giovanni Paolo II e, nel settembre 2016, santa da papa Francesco.
Nonostante l'alta considerazione di cui godeva nella sfera religiosa e da parte di numerosi capi di Stato e personalità internazionali, sul suo operato sono state avanzate pesanti critiche da parte del giornalista britannico Christopher Hitchens e di altri giornalisti e studiosi.

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