#327 - 1 aprile 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Shaliran

Il Piccolo fiore sorridente - 10

di Ruggero Scarponi

Il Padre e i fratelli si danno alla disperata ricerca della bella Manshay

Da quando si allontanò dallo stagno di Kelor, piena di tristezza e di vergogna, per essere stata ripudiata dalla dea Belt, la bella Manshay vagò senza meta per alcuni giorni fino a che non finì nelle mani di uomini cattivi e pieni di malizia. Ne fu tratta in salvo da Tratush che la condusse nel suo accampamento. Avvenne però che la sua famiglia, non vedendola ritornare dallo stagno di Kelor, fu presa da grande ansia. Tutte le giovani vergini, infatti, avevano fatto ritorno alle loro case. Solo la bella Manshay sembrava si fosse smarrita. Il padre e i fratelli si dettero a cercarla ovunque per giorni e giorni interrogando viandanti e contadini nella speranza di ottenere qualche notizia. Ma nessuno sembrava averla notata. Allora si recarono alla casa di Rudash per chiedere di interrogare Kalina. La ragazza riferì che la bella Manshay, volendo restare in solitudine, aveva lasciato lo stagno di Kelor prima delle altre compagne.
Sgomenti il Padre e i fratelli continuarono a cercare in ogni direzione nella speranza di ritrovarla. Giunsero così al campo di Tratush. La bella Manshay, vedendoli arrivare, pur essendo presa dal desiderio di riabbracciare l’anziano genitore, scongiurò Tratush che negasse la sua presenza e la tenesse presso di sé come a lui sarebbe piaciuto. Ella temeva la riprovazione della sua famiglia per essere stata ripudiata dalla dea Belt. Tratush ascoltò l’accorato racconto del padre della bella Manshay e ne fu commosso. Allora decise di presentarla al genitore, come fosse la sua favorita, con il volto completamente nascosto da un ricco shalman, un velo con cui le giovani donne solevano celare il proprio viso. Così la bella Manshay ebbe modo di avvicinarsi al padre e ai fratelli e di prendere le loro mani tra le sue per un’ultima volta.
Alla sua vista i parenti vacillarono, che nonostante il velo che lasciava intravvedere solo gli occhi, sentirono come la luce che ne sprigionava accendesse in loro un dolce ricordo, così disse il padre della bella Manshay rivolto a Tratush. - O tu che percorri le strade, i sentieri e il vasto deserto fino ai remoti confini del Kebet, se dovessi imbatterti in una fanciulla di ineguale bellezza il cui canto ha il potere di intenerire gli uomini e le fiere, non lasciare che la nostra Manshay resti solitaria preda dei pericoli del mondo. Se la incontri, ti prego, riportala nella sua casa, sulla quale, da quando non vi ha fatto ritorno è discesa una cupa ombra maligna. Sua madre ha perso il senno e noi tutti abbiamo perso la pace che accompagnava il nostro riposo. Ascolta questa preghiera di padre e gli dei ti ricompenseranno. - Così parlò tra le lacrime l’anziano padre della bella Manshay.

Come Tratush e la bella Manshay furono presi d’amore

Dopo che il padre e i fratelli se ne furono andati, Tratush chiamò a se, nella sua tenda la bella Manshay e così le parlò. - Manshay la tua bellezza rapisce il mio cuore. Se non fosse stato per questo certo avrei ceduto al pianto di tuo padre. Ma da quando ti ho vista la prima volta non ho che te nei miei occhi. Ecco, io ti ho negato alla tua famiglia e ho certamente commesso un grave peccato. Ma tu hai acceso in me un desiderio che non avevo mai provato prima. Bella Manshay, vieni da me questa sera e sarai la regina del mio cuore. Bada però, io ti bramo ma ad una condizione, di essere ricambiato nell’amore che, altrimenti, resta pure nella tua tenda e io ti dimenticherò. -. Così gli rispose la Bella Manshay - Come potrei disdegnarti mio signore? A te debbo la mia vita. Il tuo braccio è forte e il tuo sguardo espugna senza sforzo il più turrito dei cuori di donna. Io sono tua per diritto di conquista. Tu mi hai colto sul campo di battaglia uccidendo i miei oppressori. Ma io verrò a te, stasera, tutta presa d’amore e non desidero altro che di essere tua e di compensarti con carezze e baci a mille e mille. - Con queste parole si lasciarono in trepidante attesa della notte Tratush e la bella Manshay.

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