#322 - 21 gennaio 2023
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Ambiente

Una nota dell'Associazione Italiana Wilderness

Clima e soldi

Franco Zunino Presidente AIW

Clima e soldi

Gira che ti rigira, diventa sempre più chiaro che dietro alla lotta ai cambiamenti climatici ci sono i soldi!
Chi, come le banche, per la paura che finanziando troppe iniziative green si rischia di creare inflazioni monetarie e debiti insostenibili, perdendoci invece rinunciando al carbone e al petrolio; chi invece proprio con questi finanziamenti ci fa (e ci farà!) i soldi: le società che producono i componenti e installano le centrali eoliche e fotovoltaiche.

Clima e soldiClima e soldi

D’altro canto, quando si usano slogan come “transizione e crescita sono possibili” per convincere la gente è ovvio che si vogliano nascondere certe verità che non si possono o vogliono dire: specchietti per allodole per confortare chi ci crede e per attrarre finanziamenti in chi spera di fare soldi.

Clima e soldiClima e soldi

La transizione e la crescita sono un evidente ossimoro, una contraddizione in termini che può solo funzionare come slogan con parvenza di credibilità: suona bene, ma a ben riflettere sembra la favola dell’asino di Buridano! Che poi per ottenere la transizione “ecologica” si debbano sfasciare montagne e paesaggi, e che questi sfasci non siano affatto ecologici, questo non ce lo dicono affatto, ed anzi ci presentano i paesaggi sciupati come fossero tele di arte moderna che, in quanto arte, diventa spesso difficile sostenere che esprimano bellezza: almeno quella apprezzabile dai più.

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