#321 - 7 gennaio 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Diario

L'iniziativa del Diario di Conoscenda 2023 - Edizioni Conoscenza
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Poetesse: Saffo

Metrica raffinata e musicale, per cantare la forza dolceamara

Sei venuta e hai fatto bene, io ti alenavo.
E che refrigerio hai dato al mio cuore
rovente d'amore.

L’unica certezza è che Saffo sia la poetessa più antica d’Europa. Secondo il lessico della Suda nacque a Ereso, città della costa sud-occidentale di Lesbo intorno al 630 a.C. e visse a Mitilene. Secondo altre fonti, tra cui Erodoto, sarebbe proprio la città di Mitilene ad aver dato i natali alla poetessa di origini aristocratiche.

Poetesse: SaffoPoetesse: Saffo

Dei genitori conosciamo i nomi (Scamandro il padre e Cleide la madre); sappiamo anche che Saffo aveva tre fratelli e che ha sposato il ricco Cercila da cui ebbe una figlia.

Quasi certa è la notizia dell’esilio, intorno al 600 a.C., per problemi politici del marito; leggendaria pare essere, invece, la notizia del suicidio della poetessa: a causa dell’amore non ricambiato del bellissimo Faone, Saffo si sarebbe lanciata dalla rupe di Leucade, luogo privilegiato da chi voleva liberarsi di una pena.

L’attività poetica di Saffo può essere compresa solo in relazione al tiaso, un’associazione femminile finalizzata all’educazione di giovani aristocratiche alla vita adulta e al matrimonio, in seno al quale si veneravano divinità femminili quali, soprattutto, Afrodite. Nel percorso educativo, particolare attenzione era riservata a valori quali l’eros, la grazia, il canto, la danza, la bellezza; ed è in questa dimensione che vanno contestualizzati i rapporti omoerotici che con ogni probabilità si praticavano all’interno del tiaso.

La produzione poetica di Saffo fu ampia, ma sono giunti a noi solo frammenti, molto brevi, a volte di una sola parola. I frammenti sono noti per citazione indiretta da parte di altri autori o grazie ai ritrovamenti papiracei. La lingua è il dialetto greco eolico di Lesbo, impreziosito dall’inserimento di forme omeriche e da una cornice metrica di estrema raffinatezza e musicalità: la strofe saffica, formata da tre endecasillabi saffici e un adonio.
I temi privilegiati nella produzione poetica di Saffo riguardano innanzitutto l’eros, forza “dolceamara” che “scioglie le membra” celebrata in ogni sua forma e sfumatura: dalla gelosia, al rimpianto, alla passione.

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