#320 - 17 dicembre 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Arte

Roma - Storica galleria La Pigna

Il Mito Mitologico

Una mostra di Fernando Rea

Fernando Rea da quasi un ventennio lavora seguendo le complesse suggestioni offerte dalla mitologia, che rappresenta non soltanto la ragione di irrinunciabili impulsi creativi e inevitabili riflessioni teoriche, quanto piuttosto l’opportunità di esprimere il farsi e disfarsi delle cose, il muto dialogo tra visibile e invisibile, tra razionale e irrazionale e, soprattutto, la possibilità di costruire un sottile equilibrio tra passato e presente per cancellarne l’insanabile dualismo.

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Nato ad Isola Liri (Fr) nel 1935, vive e lavora a Frosinone. Diplomato all’Istituto d’arte di Roma, ha insegnato Discipline pittoriche al Liceo Artistico di Frosinone. Comincia a dipingere nel 1952. Nel 1963 è stato tra i fondatori del Gruppo 5 di Nuova Realtà, che con una ricerca sulla densità dell’immagine e i suoi significati ha incarnato in maniera esemplare i fermenti intellettuali, le ideologie politiche e l’impegno sociale di quegli anni cruciali.

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Nella seconda metà degli anni sessanta manifesta un interesse per le possibilità espressive della ceramica, sviluppate poi negli anni successivi.
A partire dagli anni settanta ha intensificato il suo interesse per la scultura, tanto che i temi affrontati nel ciclo pittorico Giungla mediterranea gli hanno ispirato la creazione di singolari oggetti plastici realizzati con latta, ferro, legni, spaghi e cartoni.

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Ai primi anni ottanta risale il suo interesse per l’ermetismo e l’alchimia e la partecipazione alla Narciso Arte.
A partire dalla prima metà degli anni ’80 comincia l’esperienza della scultura in marmo presso le cave di Pietrasanta.
Nel 1988 il comune di Frosinone colloca nel centro storico una sua opera scultorea: La Fontana Alchemica.
Nel 1993 esegue, per la chiesa di Santa Maria Goretti di Frosinone, le vetrate e i portali monumentali. Nello stesso anno redige il Manifesto della Mitarte e da questo momento tutta la sua sperimentazione linguistica ruota intorno al mito, inteso come strumento privilegiato di conoscenza delle radici originarie della cultura occidentale.

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In questa mostra romana - 9 / 21 dicembre - i suoi quadri mirano in larga misura a figure guerriere e cavalleresche, ma si rivolgono principalmente alla figura femminile laddove emerge una evidente tensione rispetto a delle problematiche attuali, cioè l'esaltazione della bellezza e la difesa fisica e morale di genere.

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Fernando Rea nel 2000 è inserito nella Storia dell’Arte Italiana. Generazione anni '30.
Nel 2001 il Museo Bargellini di Piave di Cento (Bo) acquisisce tre opere pittoriche significative dell’artista, nella collezione permanente del museo e la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino (Fr) dieci opere a partire dagli anni ’60. Nel 2004 il Museo di Crotone acquisisce due opere e l’anno seguente è la volta del Museo di Campobasso. Nel 2005 porta a termine le vetrate scultoree e gli arredi sacri per la nuova chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo a Frosinone.

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Fin dalla seconda metà degli anni cinquanta ha ordinato decine e decine di personali in spazi pubblici e privati. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private italiane e straniere.

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