#318 - 19 novembre 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
beni culturali e paesaggistici

In cordiale collaborazione con l'Istituto Italiano dei Castelli

Vivere i castelli - 14

Castello Ruffo di Scilla

Vivere i castelli - 14

Situata nel promontorio di Scilla, verso lo Stretto di Messina, la fortificazione nota anche come Castello Ruffo di Calabria, è un patrimonio di rara bellezza.
Rappresenta il genius loci della città di Scilla, appunto, a circa 20 km da Reggio Calabria e ha una storia che parte dall’epoca etrusca.
Completamente isolato e proprio a ridosso del mare, era la postazione ideale per avvistare e proteggere le terre calabre da chi arrivava dal mare.

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Castello Ruffo di Scilla: Secoli di storia e cultura al nostro servizio.
La storia delle fortificazioni calabre ci porta inevitabilmente al periodo delle invasioni saracene.
Ma il Castello Ruffo di Scilla ha radici antiche: prima gli Etruschi, poi le fortificazioni murarie nel periodo magnogreco e persino i Romani, che l’ampliarono, trovarono in questo luogo il punto giusto dove insediarsi.

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Gli scavi moderni ci mostrano però solo le mura del Monastero di San Pancrazio, del IX secolo, anch’esse a difesa dei Saraceni. Non a caso nel 1060 diventa rocca militare e nel 1808 proprietà demaniale dello Stato. Un luogo di difesa ma anche di suggestiva bellezza. Un patrimonio da tutelare. Ed è per questo che già dagli anni Settanta è luogo d’incontro tra persone e culture: prima come Ostello della Gioventù e ora come importantissimo centro culturale, sede di incontri e mostre.

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Il Castello Ruffo ospita uno dei fari della Marina Militare: il faro di Scilla.
Dimora baronale della famiglia Ruffo. Il Castello fu acquistato da Paolo Ruffo nel 1533 e da quel momento fu residenza della sua famiglia fino ai primi del ‘700.
A testimonianza di ciò vi è una grossa lapide che ne attesta il restauro e lo stemma della famiglia Ruffo, proprio nel portale d’ingresso, cui si accede attraverso un ponte.

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Ed eccoci dentro questa meraviglia: riconosciamo l’androne a volta ribassata, il cortile e lo scalone esterno che conduce alla residenza Ruffo.
La pianta irregolare e gli edifici con stili completamente differenti ci fanno riconoscere le epoche differenti in cui è stato ristrutturato.
Tutto, però, è conservato secondo la tipica configurazione delle fortezze.
Ma non è l’unica bellezza: la struttura sorge direttamente sul promontorio, a picco sul mare, e divide due marine di Scilla: Maria Grande e Chianalea.

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