#317 - 29 ottobre 2022
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cammino

Da Bologna a Firenze

La via degli dei

di Roberto Bonsi

La via degli deiLa via degli dei

Secondo l’affermato scrittore ed editore, nonché esploratore e collezionista d’arte norvegese di Oslo Erling Kagge, da quando l’ “Homo sapiens” ha iniziato a prendere una più articolata confidenza con il camminare sulle sue stesse gambe e quindi di muoversi in posizione eretta è iniziata per davvero la reale evoluzione dell’umana specie.
Filosofi come Socrate, Platone ed Aristotele, furono dei grandi camminatori, ed è appunto svolgendo questa salutare azione che riuscirono a sviluppare una gran parte della loro finissima arte affabulatoria, e quindi spargere il “seme” dell’alta ed autorevole capacità di estrinsecare il loro pensiero, al contrario del camminare lento, se invece si corre, e ciò fa ancor meglio alla nostra psiche ed al nostro fisico, si tengono però a debita distanza sia i pensieri che le emozioni, ed anche questo concetto fu dettato dallo scrivere di Kagge, come quelli di altri insigni letterati, filosofi.

La via degli deiLa via degli dei

Questo preambolo o a dir meglio, questo “incipit”, ci fa comprendere e sviluppare il titolo del tema di cui vi rendiamo partecipi. Il cammino più importante della storia del nostro vivere è senza dubbio quello religioso che da diverse parti della Lusitania (n.d.a.: il Portogallo), della Spagna e dalla Francia, conducono come meta finale al Santuario di San Giacomo nella galiziana Santiago De Compostela e a Cabo Finisterre sull’Oceano Atlantico, per l’appunto sempre in terra ispanica.
Esiste ed è anch’essa oltremodo promozionata e frequentata anche la cosiddetta: “Via Francigena” che da Canterbury nel Regno Unito, dopo aver attraversata la terra degli indomiti “Galli” (n.d.a.:la Francia), giunge infine in Italia, dopo aver oltrepassate la Borgogna e la Francia-Contea, i cantoni svizzeri di Vaud e del Vallese, ponendo cosi di seguito le proprie orme nell’area nord-ovest del nostro Paese, la Toscana ed il Lazio (n.d.a.: con tappa principale in Roma e nella Basilica di San Pietro in Vaticano), la Campania e la Lucania, per poi terminare nella salentina S. Maria Di Leuca, li a “Finibus-Terrae”, dove il Mar Jonio si incontra con il Mar Adriatico.

La via degli dei

Sono diversi i cammini “certificati” all’interno della nostra penisola ed anche altrove, e su queste pagine intendiamo ora dare spazio ad una particolare camminata, quella che unisce la città di Bologna a quella di Firenze o viceversa. Immaginiamo di partire dalla “Dotta” (n.d.a.: chiamata così per “celebrare” la sua antica Università “Alma Mater”), ovvero dall’antica Felsina, poi Bononia, ed oggi Bologna, che come è risaputo è chiamata anche la “Grassa” per via del locale “trionfo” delle sue prelibatezze culinarie.
Un ritrovo per la partenza adesso puramente simbolico, può esser posizionato nella centralissima Piazza Maggiore dinnanzi alla nota Basilica di S. Petronio, che però non è il duomo di questa “Città perfetta” di bacchelliana memoria (n.d.a.: Riccardo Bacchelli, scrittore, drammaturgo e poeta di origine bolognese), in quanto lo stesso si erge lungo la non lontana e pur sempre centralissima Via Indipendenza, e vi scriviamo del tempio dedicato a S. Pietro. Questa piazza “Cuore “ dei “petroniani” tutti è detta anche “Piazza Grande”, la quale viene costantemente ricordata dall’ormai celeberrimo brano eseguito del compianto cantautore, musicista e polistrumentista Lucio Dalla, anch’egli “figliol prodigo” della città e che ha avuta dimora in un palazzo posto all’angolo della piazza in questione al civico N ° 15 della Via d’Azeglio (citofonare: Commendator Sputo).

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Iniziamo ora il cammino lungo i secolari e graditi, in caso di pioggia, portici della città, capoluogo emiliano–romagnolo. A dir il vero ognuno di noi, imberbi, giovani, ambosessi di mezz’ età, ma anche “over 65” in buona o discreta salute, può percorrere a suo piacimento da una parte o dall’altra a piedi, che è poi la metodica più canonica richiesta, oppure in bicicletta, il sentiero lungo oltre 130 km. che inerpicandosi lungo lo schienale dell’Appennino tosco-emiliano, compie con relativa fatica e con intima soddisfazione, l’intero tragitto che però non ha nulla di fideistico, ma che è improntato alla qualità della vita, come esperienza da poi raccontare, e su di una base salutistica che di certo male non fa.
E’ quindi una lunga camminata a tappe dal sapore benefico e da farsi in solitaria o con pochi amici o congiunti, ma è chiaro che soli non si è quasi mai, in quanto si è raggiunti ed anche superati da altri gruppi, che per l’appunto sopravanzano oppure si incrociano, ed è giusto dire che possono anche nascere delle vere e salde amicizie ed anche delle fugaci conoscenze.
Un cordiale e gioioso “buongiorno” è assicurato a tutti, così come usa fare in montagna, e non come si subisce o si fa, nelle città convulse del giorno d’oggi, dove la gente si saluta a malapena, e ci si muove con sguardo perso soprattutto sui telefonini, od a volte con uno sguardo rabbioso o sconsolato.

La via degli dei

Dalla pianura sempre attraverso i portici, oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO, si sale alla Basilica di San Luca, luogo pio che praticamente da sempre vigila costantemente sulla città posta ai suoi piedi e sulla pianura circostante che si vede a vista d’occhio, a parte l’eventuale periodica nebbia od il maltempo. Il percorso ideale è già tracciato in quanto si passa ed anche volendo ci si ferma, a Casalecchio di Reno e a Sasso Marconi, dove nella vicina Pontecchio c’è il grande Mausoleo dell’inventore della radio, il “grande” Guglielmo Marconi, poi si arriva nella sua vicina frazione di Badolo-Battedizzo. Dobbiamo ricordare che la versione “standardizzata” di questo oramai ben conosciuto percorso, e che è composta da cinque tappe, la si può meglio compiere con fisici abbastanza allenati, anche se come riportato sopra è di fatto alla portata di tutti, e la si può percorrere anche in meno di una settimana.

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Lungo la … “Via … ” potete trovare delle aree di mescita e di ristoro e delle trattorie con posti letto, tutti situati nella campagna montanara circostante, per poi il mattino successivo riprendere di buona lena il cammino. Si passa e si sosta a Brento ed a Monzuno, per arrivPasso della Futa che si trova a 903 metri s.l.m. . Per compiere questo … “viaggetto” a piedi è comunque il caso di dire di non prenderlo “sottogamba”, e sopra ogni cosa cercare di non “strafare”, e scusate il gioco di parole è davvero il caso di essere veramente “ in gamba” sul piano del “problem - solving” , ed in particolare e lo si raccomanda, fate un preventivo “check-up” sanitario per meglio “tastare” e porre sotto controllo lo stato di salute di chi si accinge ad attraversare boschi, ruscelli, pianori ed altitudini diversificate, compresi i punti dove prestare una maggiore attenzione. “Armatevi” di tutto punto e ponete tutto quanto è necessario in buon ordine, all’interno di uno zaino ben attrezzato, cercando di non scordare l’utile.

La via degli dei

Sono diverse le guide cartacee e gli E-books che vi danno consigli ed indicazioni su come gestire un viaggio di questo tipo, come i tanti altri più corti e più lunghi che siano, e qui senza voler far torto a nessuno, ma solo per ragioni di spazio, vi proponiamo: “Via degli Dei” (Da Bologna a Firenze lungo i sentieri dell’Appennino) di Jacopo Preci e di Francesco Corghi, per i tipi dell’editrice: “Artestampa” di Modena, dove è delineato delineano questo percorso di “trekking” che permette di visitare queste due stupende e note città e tutto il percorso che le divide sottolineando quella sorta di “Filo” (n.d.a: “La Via degli Dei”) in questo ben visibile e calpestabile sentiero, che unisce ed anche per così dire, avvicina questi due “Genius-Loci”. Questa preziosa guida si avvale anche di mappe interrative e di QR Code con dovizie di spiegazioni all’uopo. Come mai han dato questo nome così particolare a questo lungo sterrato di montagna?. “Easy”, direbbero gli anglofoni!. Il sentiero in questione è stato battezzato in questo modo, perché congiunge quattro vette in loco, le quali sono cime che evocano dei singoli personaggi della mitologia legata all’antica Roma, e gli dei in questione sono Adone, Mons Lovis (Monte Giove) Monzuno, Monte Venere e Monte Luario, in quanto Lua era la dea romana dell’espiazione.

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C’è da dire che questa “Via …” è chiaramente anche modulabile secondo la volontà e le attitudini personali di tutti coloro che vi prendono parte. Si riprende il cammino a passo lento per godere appieno del paesaggio circostante e di tutto quanto circonda i camminatori del momento. Si passa per le località di S. Piero a Sieve e Bivigliano-Vetta le Croci, e qui si è già in Toscana, poi ci si avvicina al Santuario di S. Senario, ed infine a Fiesole e dall’alto di questo stupendo borgo si può, e come ben si sa, ammirare e rimirare la meravigliosa Firenze, una città rinascimentale che tutto il mondo ci invidia. Scendiamo finalmente a valle seppur con una lieve punta di nostalgia per il percorso fatto, e raggiungiamo la stupenda Piazza della Signoria di fronte a Palazzo Vecchio, e qui tra le altre gustose leccornie locali, una schiacciata alla fiorentina ed un bicchiere di Chianti non li si negano a nessuno. Per ottenere maggiori notizie, collegatevi al sito: www.viadeglidei.it, dove troverete tutto quanto è utile per le necessarie informazioni, il contatto compreso. Buona camminata …!!!.

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