#314 - 17 settembre 2022
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curiosità

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I Maya - L'Autopad di Gibson - Il monopattino odierno

di Roberto Bonsi

Quando sono stati inventati i primi monopattini?
A domanda si risponde che i primi in assoluto, fatti di legno e con le rotelle, erano un tantino rudimentali, ma pur sempre efficaci nelle loro azioni di movimento, e qui siamo ormai verso la fine del Secolo XIX°, ovvero nell’Ottocento.
Il primissimo monopattino motorizzato fu battezzato con il nome di “Autoped” e fu realizzato pensando non solo agli adulti come elemento di micromobilità (n.d.a.: ben comprensibile neologismo), ma anche ai bambini nei loro gioiosi momenti ludici della giornata. Almeno così ci riportano le cronache del tempo, ora racchiuse in tanti ampi archivi digitali. L'Autoped nasce nel 1913 e fu brevettato nel corso dell’anno 1916; Il suo inventore fu un certo Arthur Hugo Cecil Gibson.
Il monopattino, che bella ed utile invenzione, bah …!!!. Come in ogni cosa, esiste sempre un “rovescio della medaglia”, e questo ve lo illustreremo più avanti.
Negli “States” (n.d.a.: gli Stati Uniti d’America), questo mezzo di locomozione divenne anche un autentico simbolo dell’emancipazione femminile, cioè delle “suffragette” e quant’altro. Ad esplorare un fondo di pura verità, desideriamo anche ulteriormente informarvi che in alcune zone del Messico, del Guatemala e del Belize, Stati del Centro America, dove si insediò la popolazione Maya, rimasta il simbolo di una grande civiltà, furono ritrovati dei reperti inerenti ad uomini che per così dire … “Cavalcavano” una sorta di monopattino primordiale.

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Non occorrono le fatidiche “tre faville” per poter ammirare un monopattino posto dentro la vetrina di un negozio a tema, oppure che … “sfreccia”, spesso con imprudenza, lungo le strade caotiche di un grande o piccolo centro cittadino.
Come ogni mezzo di locomozione che si rispetti, sono anche state organizzate nel corso del tempo, diverse gare amatoriali ma anche agonistiche al riguardo del monopattino.
Negli anni ’20 in Francia vi furono varie competizioni di velocità, mentre qui da noi dal 1948 al 1954 ci furono i primi “Giri d’Italia” con i monopattini.
Tra gli anni’80 e ’90 vi furono competizioni in monopattino in quel di Ivrea, nel torinese, e così via … . Il monopattino elettrico, scrivendo del nostro Paese, ha definitivamente sfondato nell’anno 2020, quindi la sua diffusione oltremodo capillare è davvero recente.

Ora poniamo la nostra “lente di ingrandimento” sui modelli attuali dei monopattini elettrici, e ad esempio vi scriviamo della pedana che è un po’ l’asse portante del monopattino stesso, e proprio lì sopra bisogna saldamente appoggiare i piedi nel corso del suo veloce utilizzo. La lunghezza, l’altezza dal suolo, e la larghezza di questo mezzo antico e contemporaneo nello stesso tempo, è pressoché similare. La prima, misura dai 50 agli 80 cm. circa, la seconda è di circa 6 cm., mentre l’ultima è all’incirca di 15 cm. Altra parte basilare del monopattino è naturalmente il manubrio, molto uguale a quello delle “due ruote”, moto, motorini, biciclette, Segway, ed altro ancora. Il manubrio è regolabile e chiaramente serve per sterzare. Nel suo seppur ristretto ambito si trovano l’acceleratore (n.d.a.: questo in quelli elettrici), il freno, il “display”, ed un segnalatore acustico, il quale può essere un “clacson”, un campanello, od altro. Le ruote possono essere di gomma siliconata oppure con la classica camera d’aria. Esiste anche un sellino, ma il “Codice della Strada” prevede che il guidatore resti tassativamente in piedi nel corso del suo percorso. I fari?.. Esistono quelli alogeni oppure quelli a LED.
Per saperne in maniera più diffusa e sul piano strettamente tecnico, si consiglia vivamente di rivolgersi ad un rivenditore del ramo, ad un meccanico, od ancor meglio e di primo acchito, informarsi sui vari portali web, e questi ultimi danno informazioni in tal merito che sono davvero esaustive.

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Abbiamo scritto del monopattino “tout-court”, ma chi fu l’inventore del primo monopattino a trazione elettrica?. Il suo primo brevetto avvenne verso la fine del 1895 e fu depositato da Ogden Bolten Jr., un cittadino dello Stato americano-statunitense dell’Ohio. Il primo monopattino, l'“Autoped” fu fabbricato all’interno dell’Azienda “Autopad Company” allora situata a Long Island nella Marina di New York. Come a volte accade, quando si ha l’opportunità di depositare un qualsivoglia brevetto, ve ne sono almeno due o tre di persone, che se ne appropriano a torto od a ragione, e diversamente può succedere oggigiorno come in passato, che in due o più persone arrivino di fatto insieme a definire lo stesso operato, più o meno nello stesso periodo, ed anche se con variazioni minime.

Oggi come ieri, grandi e piccini, godono appieno dell’uso del monopattino,per diletto, per vero e proprio uso nella mobilità stradale, ed anche per lavoro.
Lo stesso non può procedere oltre i limiti perimetrali del territorio cittadino, ed ai proprietari di questo mezzo oggi cosi innovativo, ma pur sempre con una sua avvincente storia passata. Cari giovani, non avete scoperta l’acqua calda …!!!. E’ anche consentito di portare tale particolare mezzo di locomozione sui mezzi pubblici urbani ed extraurbani, quelli di superficie, e quelli sotterranei, e pure sui treni regionali. Possono essere fatti salire anche su di un aeroplano, ma questo va a discrezione della Compagnia aerea coinvolta.
Esiste nella sua versione più attuale, anche il monopattino “off road”, e qui basta impostare la traduzione dalla lingua inglese, per capire che è una diversa tipologia di monopattino, più adatto a percorrere campi incolti, strade sterrate ed impervie.

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Quali sono i tempi di ricarica di un monopattino elettrico?
Genericamente si può dire che la ricarica di un monopattino elettrico dura dalle quattro alle cinque ore, nel mentre i modelli di maggior dimensione, arrivano anche a nove ore di attesa per definire la completezza di tale operazione.
Qualche giorno fa passeggiando in una centralissima strada della nostra città, abbiamo notato con piacere il passaggio improvviso ed inconsueto di alcuni poliziotti in servizio a cavallo, e questi ultimi si muovevano con un’innata eleganza, che fu una beltà vederli!.. Chissà se la Polizia di stato od altre Forze dell’Ordine vanno in servizio con il monopattino? Se la memoria non ci inganna, ricordiamo di averne visti alcuni, però ritti sopra di un segway (n.d.a.: veicolo formato da una pedana e da due ruote ad essa parallele, e che ha una certa verosomiglianza, seppur più piccola di formato, con la ben conosciuta “biga” degli antichi romani).
Nel maggio del 2022 il noto corridore automobilistico di Formula Uno, Sebastian Vattel, ha subita una rapina mentre si trovava a Milano.
A bordo della sua auto parcheggiata nel centro della città, gli hanno rubato uno zaino e delle cuffie, che erano temporaneamente depositate all’interno della sua vettura. Che cosa ha fatto il corridore in questione?. Ha agguantato velocemente un monopattino elettrico, per caso, li presente, ed ha inseguito i ladri, raggiungendoli a forte velocità, in quanto li aveva in precedenza rintracciati grazie al Gps in suo possesso.

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Esistono delle specifiche regolamentazioni comunali sull’uso corretto del monopattino, ma le stesse non sempre vengono rispettate a dovere, e bisognerebbe attuare una serie di normative e di Leggi a livello nazionale con il supporto dei loro Decreti attuativi, al fine primario di renderle operative su tutto il territorio nazionale, e con la necessaria e dovuta severità, in quanto in molti prendono l’uso del monopattino un po’ “sottogamba”. Sono in particolare i giovanissimi che sono sanzionati dalla Pubblica Autorità per via delle scorrettezze compiute di continuo a beffa delle regole prescritte.
Il “rovescio della medaglia” al riguardo di questo mezzo che come abbiamo sottolineato scorre pressoché impunito sulle nostre strade urbane alle prese con altri numerosi perigli, tra i quali gli “Stop” non rispettati, il rosso relativo del semaforo, le strisce zebrate, libere o simultaneamente condizionate dai semafori pedonali, dove per distrazioni varie, dovute all’incapacità nella guida, e diciamolo pure per chi è “strafatto” di droga e da superalcolici, succedono eventi di natura cruenti ed anche tragici fatti mortali.

Prendiamo una città “campione”, quale e per l’appunto, può essere la Milano dei giorni nostri, e ripensando ai monopattini, sono una moltitudine gli incidenti anche gravi che hanno visto coinvolti questi mezzi di locomozione che come abbiamo scritto sono oramai di massa.
Dalla metà dell’anno 2020 sino ad oggi, sono stati ben più di 1.000 i sinistri al riguardo di questo vecchio e nuovo pattino a due ruote motorizzato e no. Il Senatore Riccardo De Corato, attuale Assessore Regionale alla Sicurezza, il 21 marzo del 2022, nel corso di un seminario realizzato all’interno dell’Auditorium “Giovanni Testori, al piano terreno del grattacielo che ospita la Regione Lombardia, il cui significativo titolo è stato: -“Monopattini e dintorni: sicurezza, rischi, norme”-. ha riferito dei dati ufficialmente “snocciolati” dalle Direzioni sanitarie e dai “Pronto soccorso” dei vari nosocomi traumatologici cittadini; dati importanti che indicano un serio e fattivo riscontro sull’uso scorretto di questo mezzo, e quindi si rende necessario il più presto possibile correre ai ripari, per salvaguardare tante vite umane. Suoniamo dunque la sveglia alle varie Istituzioni preposte. Meno burocrazia e più fatti reali.

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