#312 - 30 luglio 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Di borgo in borgo

In cordiale collaborazione con l'Associazione Italiana dei Borghi del Respiro

Lazio - (Rieti)

Leonessa

Storia arte e cultura - boschi e aria - benessere e salute

Leonessa, comune italiano con oltre 2000 abitanti, è uno dei Borghi del Respiro della provincia di Rieti nel Lazio.
Fondata nel 1278, appartenuta all'Abruzzo e alla provincia dell'Aquila per più di sei secoli, fino al passaggio nel Lazio avvenuto nel 1927, ha una vocazione turistica sia estiva (nel campo del turismo culturale) sia invernale (grazie alla stazione sciistica di "Campo Stella" posta sul versante settentrionale del monte Terminillo), ed è insignita della bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Leonessa

Il comune, il più vasto per estensione territoriale del Centro Italia tra quelli situati sopra i 900 m s.l.m. e, in assoluto, il secondo più vasto della provincia di Rieti, è posto nel Lazio settentrionale, lungo il versante settentrionale del Terminillo e la Val Leonina (o Vallonina) discendente dalla Sella di Leonessa, allungandosi poi sull'omonimo altopiano di Leonessa fino al confine con L'Umbia con il territorio del comune di Monteleone di Spoleto e Cascia.

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Nel territorio comunale si eleva anche il monte di Cambio (2081 m s.l.m.), il Monte I Porcini (1981,6 m), il Colle Tavola (1969,9 m), il Colle Prato Pecoraro (1817,2 m), il Monte San Venanzio (1800,7 m), il Monte Costa Acera (1791,5 m), il Monte Tilia (1775 m), il Monte Arcioni (1754,8 m), il Colle Leprino (1747,1 m), il Monte Caromano (1706,7 m), il Forca di Fao (1662,6 m), il Collelungo (1651,9 m), il Monte Fazzolettone (1621,7 m), il Monte Nocella (1618,7 m), il Monte Lepre (1564,7 m) e vi scorre il fiume Corno.

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Leonessa fu fondata nel 1278 con la fusione di vari castelli preesistenti, nell'altipiano alle falde del monte Tilia. Ai margini settentrionali dell'altopiano si fissò, già sul finire del XII secolo, la linea pedemontana di confine tra Stato della Chiesa e Regno di Sicilia, ad ognuno dei quali fece capo un gruppo di castelli. Tale fondazione va inquadrata nei procedimenti di sinecismo o di incastellazione che, soprattutto in Abruzzo nei secoli XIII-XIV furono all'origine di molti agglomerati.

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Nei secoli XV-XVI fiorirono le industrie, principalmente quella laniera, che trovò sbocchi in numerosi centri commerciali, dai mercati di Farfa a quelli di Ascoli Piceno. In seguito l'arte della lana volse al declino, pur continuando ad assorbire una considerevole parte dell'artigianato locale. Nel corso del '500 Leonessa venne infeudata a Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, la quale la portò in dote ai Farnese.
Nel 1737 e poi nel 1746, pur afflitta da gravi ristrettezze economiche, Leonessa visse la sua ora di trionfo con la beatificazione e la canonizzazione del frate cappuccino leonessano Eufranio Desideri, noto come Giuseppe da Leonessa.
Fino al 1860 fu un comune compreso nel Regno delle Due Sicilie, fino a quando non fu conquistato dal Regno di Sardegna, che nel 1861 prese il nome di Regno d'Italia. Nel 1927 passò dalla provincia dell'Aquila, ricompresa nello storico circondario di Cittaducale, a quella neoistituita di Rieti, appartenente al Lazio anziché all'Abruzzo.

Leonessa

Durante la seconda guerra mondiale dopo l'8 settembre, la zona di Leonessa fu interessato da un forte movimento partigiano, e il 16 marzo 1944 il paese e le frazioni circostanti vennero occupate dai partigiani della Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci",e inglobate in una zona libera che andava dalla Valnerina a Norcia e a Leonessa, con al centro Cascia. A ciò seguì una forte reazione da parte dell'esercito tedesco, che attaccò in forze la zona. Leonessa pagò un alto prezzo di sangue, quando tra il 2 e il 7aprile si susseguirono una serie di stragi (la Strage di Leonessa) in cui vennero trucidati 51 civili, tra cui il parroco don Concezio Chiaretti.

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Numerosi sono i Monumenti di pregio e luoghi d'interesse, basti ricordare la Farnesiana o Margaritiana: fontana rinascimentale posta al centro di piazza VII Aprile. Fu voluta da Ottavio Farnese, assieme a Margherita d'Austria nel 1552, costruita da maestro Nicola De Joanni. Ha pianta ottagonale con vasca divisa in quattro lati, abbellita da stemmi ed elementi a nastro. Il balaustro centrale ottagonale è ornato da stemmi e delfini, nonché da mascheroni. Leonessa mantiene dei resti dell'antica cinta muraria difensiva. Lungo di essa si aprono la Porta Spoletina (risalente al XIV secolo e rivolta a nord, verso Spoleto), e la Porta Aquilana (risalente al XIII secolo e rivolta ad est, verso L'Aquila). Torre Angioina: torre di osservazione di epoca medievale, posta fuori dall'abitato, sul monte Tilia.

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Numerose anche le chiese, tra le quali è doveroso ricordare la Chiesa e convento di San Pietro: situato in piazza VII Aprile, il complesso risale al XIII secolo. La facciata in pietra è del XV secolo, impreziosita da portale rinascimentale, con inciso l'anno di fondazione del 1467. Il campanile è una svettante torre gotica con finestre a sesto acuto. L'interno barocco conserva opere come una tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano e una tela della Madonna col Bambino di Giovanni Lanfranco. La navata centrale è interrotta da una scala che conduce alla cripta gotica; e la Chiesa e convento di San Francesco: il complesso fu innalzato nel XIII secolo e terminato nel XV.[8] La facciata è romanico gotica, con portale a tutto sesto con lunetta, e rosone centrale superiore. Il campanile è gotico, con finestre a sesto acuto. L'interno a tre navate è diviso con pilastri ottagonali. Nelle navate dei muri si trovano portali delle chiese scomparse di Santa Maria Extra et Prope Portam e San Massimo. I dipinti quattrocenteschi sono attribuiti a Domenico da Leonessa. Di particolare interesse sono il Santuario di San Giuseppe da Leonessa: pregevole esempio di architettura barocca, custodisce le spoglie di San Giuseppe da Leonessa. L'edificio, costruito sulla casa natale del santo, risale alla prima metà del Settecento ed è opera dell'architetto romano Filippo Brioni. Al suo interno ospita affreschi seicenteschi di Giacinto Boccanera e novecenteschi di Virginio Monti, nonché un organo a canne del 1759, opera di Johannes Conrad Werle. Al santuario è annesso il museo di oggetti sacri Don Pio Palla; e la Chiesa di Santa Maria del Popolo: riconoscibile per un notevole portale tardo gotico, la sua costruzione iniziò alla fine del Duecento e fu terminata solo nel Cinquecento.

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Dal punto di vista naturalistico, particolarmente interessante il lato leonessano del Terminillo, nell'alta Vallonina, nota meta sciistica ed escursionistica. Il paese è collegato alla montagna per mezzo della strada provinciale 10 "Turistica del Terminillo", che risale la Vallonina (le cui faggete sono annoverate tra i siti di interesse comunitario) e scavalca la Sella di Leonessa fino a ricongiungersi al versante meridionale/reatino. Sul versante leonessano della montagna si trova una stazione sciistica denominata "Campo Stella", rinnovata nel 2013 con un nuovo impianto di arroccamento.
Monte Tilia: è l'altura posta immediatamente a meridione del paese, alla quale durante l'estate si può ascendere grazie a una seggiovia, sede della vecchia stazione sciistica di Leonessa.
La presenza costante di esemplari dell'orso marsicano è evidenziata da numerosi avvistamenti.

Leonessa

Per la tradizione, Intorno al 29 giugno (festa dei Santi Pietro e Paolo) vi si tiene annualmente il Palio del Velluto, gara tra le contrade che si svolse ininterrottamente dal 1464 al 1556. È stato riportato in auge nel 1997.
Nella seconda domenica di settembre si tengono i festeggiamenti in onore del santo patrono San Giuseppe da Leonessa (1556-1612).
Nel secondo fine settimana di ottobre si svolge la sagra della patata Leonessana. Prodotto tipico coltivato nell'omonimo altopiano.

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Infine si segnalano la biblioteca Giuseppe Cultrera e il suo fondo di volumi antichi; Museo Civico; Museo Demo-antropologico,
Stemma originale di Leonessa del 1700 in piastrelle di ceramica e donato al museo antropologico di Leonessa dal Dr. Ivo Pulcini.

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