#303 - 19 marzo 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Pagine Preziose

Custodire la casa comune

Presente e futuro del pianeta. Ecologia, sostenibilità, politiche

Autori vari - Casa Editrice Mazziana

La Terra è malata. In questo libro 12 specialisti ne presentano diagnosi e terapia: mutamento climatico, siti contaminati e salute, problemi demografici, biodiversità, conversione ecologica, energie rinnovabili, spreco zero.
Proprio la pandemia di Covid-19, in cui siamo immersi e che ci condiziona in forme determinanti, dimostra che non siamo noi i padroni della natura né che possiamo dominarla. Siamo piuttosto esseri fragili e indifesi che basta un nonnulla infinitesimo come un virus (nemmeno un essere vivente) per annientarci. Eppure la nostra arroganza non conosce limiti: il predominio dell'Homo sapiens sulle altre specie viventi e sull'ambiente è infatti arrivato a un tale livello di sviluppo tecnologico da poter modificare radicalmente la vita sulla Terra, se non addirittura annientarla.
Ma chissà se è vero, perché, come sostiene lo scienziato inglese Jim Lovelock nel libro «Gaia, nuove idee per l'ecologia» del 1979, la Terra è ben più potente dell'uomo: è come un immenso essere vivente capace di autoregolarsi e quindi di reagire a tutti quei fattori nuovi e avversi, come gli inquinamenti, che ne turbano gli equilibri. Quando ciò davvero avverrà, noi di certo non ci saremo né possiamo ora prevedere cosa succederà del nostro magnifico "pianeta azzurro".

Adesso è tuttavia certo che siamo invece arrivati vicinissimi a un punto di non ritorno. Di questo è ormai consapevole anche l'opinione pubblica mondiale che, nelle più svariate forme operative, sollecita le organizzazioni internazionali e il mondo politico a prendere decisioni concrete e drastiche per risolvere l'improrogabile problema. Purtroppo non esiste un organismo sovrano sovranazionale che possa imporre delle decisioni ai singoli Stati, soprattutto ai più potenti, come gli USA, la Cina, la Russia, l'India, il Brasile e non solo. Tuttavia la presa di coscienza che ha visto recentemente scendere in prima linea persino gli adolescenti, che saranno i governanti di domani, lascia sperare in un futuro migliore. Come recita un detto dei pellerossa d'un tempo, infatti, «noi non ereditiamo la Terra dai nostri avi, ma la prendiamo in prestito per i nostri figli».
Ebbene, di tutto questo e di molto altro, e in forme alquanto articolate, si sviluppa un libro della Casa editrice Mazziana appena pubblicato. Esso raccoglie le analisi, le riflessioni e le proposte di ben 12 specialisti sulle "malattie" della Terra, all'insegna delle esortazioni rivolte da papa Francesco a tutti gli uomini di buona volontà nell'enciclica «Laudato si'» del 2015: «La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che, nei più svariati settori dell'attività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano con vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com'è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi».
Il libro pubblica gli Atti di un ciclo tematico di conferenze svoltosi all'Università di Verona nel primo semestre dell'anno accademico 2019-2020, aperto a tutta la cittadinanza, che ha avuto come filo conduttore appunto l'ecologia. Il suo valore non deriva solo dalle competenze dei relatori, tutti di eccezionale livello, ma anche dal fatto che il ciclo era stato organizzato dai giovani delle residenze veronesi del Collegio universitario «Don Nicola Mazza», quindi proprio da quelli che potrebbero essere i governanti di domani.

Il libro si apre con un saggio di Luca Mercalli sui mutamenti climatici e la necessità di fermare il riscaldamento globale: in esso il famoso scienziato espone anche le possibili e necessarie politiche ambientali per cercare di risolvere il problema sia a livello nazionale che internazionale. Tematiche analoghe sono sviluppate poi anche da numerosi altri interventi, come quello della ricercatrice Laura Cavalli sullo sviluppo sostenibile, in cui illustra anche l'Agenda 2030 dell'ONU, quello del napoletano Ferdinando Boero sulla necessità della conversione ecologica per un nuovo patto con la natura, e quello del teologo veneziano Simone Morandini sul futuro della casa comune. Massimo Livi Bacci, dell'Accademia dei Lincei, si occupa invece dell'invasiva antropizzazione della Terra, mentre Pietro Comba, dell'Istituto Superiore di Sanità, denuncia l'impatto sulla salute dei siti contaminati.
Molto interessanti sono anche altri interventi che analizzano i problemi da particolati punti di vista. Tra questi vanno menzionati quello di Fabrizio Maronta sulla via cinese all'ecologia, quello del bolognese Fabio Fava sulla bioeconomia in Italia, quello di Andrea Segrè, anch'egli dell'Università di Bologna, promotore del «Metodo spreco zero» contro la distruzione generalizzata di prodotti alimentari "per una società sufficiente".
C'è anche un sorprendente breve saggio su «La mente, il moderno e la città» del professore Franco Farinelli che approfondisce e allarga le considerazioni a un insolito (almeno per i più) punto di vista geografico che risale assai indietro nella storia.
Esortati alla lettura e allo studio di questo libro, possiamo in conclusione far nostra anche la speranza che papa Francesco formula nei punti finali della sua enciclica: «Nell'attesa, ci uniamo per farci carico di questa casa che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa verrà assunto nella festa del cielo. Insieme a tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio, perché «se il mondo ha un principio ed è stato creato, cerca chi gli ha dato inizio, colui che è il suo creatore» (Basilio Magno). Camminiamo cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza». (Pino Agostini)

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