Le splendide ville palladiane e i capolavori di Canova prima delle nostre bellissime Dolomiti
Tra Palladio e Canova
Verso i Monti Pallidi
La meta è Longiarù un villaggio di poche case al termine di una amena piccola valle tra i Monti Pallidi della Val Badia.
Dobbiamo rilassarci con qualche bella camminata, un po’ di wellness, buona compagnia ...oltre c’è solo il silenzio dei boschi e dei prati verdi.
Ci sentiamo viaggiatori e allora allunghiamo il percorso e andiamo alla scoperta di un po’ dei capolavori di questa bellissima Italia.
Venendo da sud deviamo verso il trevigiano sotto il Monte Grappa con l’intento di incontrare Andrea Palladio e dato che ci siamo anche Antonio Canova. È facile incontrarli da queste parti!
Prima tappa è la Villa Emo a Fanzolo costruita nella seconda metà del XVI secolo per la nobile famiglia veneziana. Impianto classico con corpo centrale riservato a abitazione principale, con pronao e quattro colonne, vestibolo, salone centrale e stanze ai lati. Le belle barchesse laterali prima di essere trasformate ad uso residenziale erano stalle, granai e cantine secondo l’uso delle ville di campagna del tempo. Le stanze sono mirabilmente affrescate da B. Zelotti con episodi tratti dalla mitologia, dalla storia romana e allegorie di vario genere. Intorno un bel giardino con parco. Scenografico e ammirevole!
Ma con Palladio non abbiamo finito. Fatti pochi chilometri eccoci a Maser e cioè Villa Barbaro (ora Volpi, che la abitano, poveracci !) costruita per il patriarca di Aquileia pochi anni prima di Villa Emo a ridosso delle colline in un verdeggiante scenario. La struttura è simile alla Emo con corpo padronale centrale e barchesse che terminano in due colombaie con meridiane. L’interno, la pianta è quella classica delle ville del tempo, è mirabilmente affrescato con uno dei più interessanti cicli pittorici di Paolo Veronese con motivi di grande originalità che si ispirano in gran parte alla mitologia. Ci sono, per esempio, porte finte, figure che si affacciano alla balconata, piccoli animali domestici nascosti tra le colonne. C’è anche un autoritratto del Veronese e forse della moglie o meglio dell’amante.
Sul retro un bel ninfeo con statue e piccola peschiera. All’esterno sullo scenografico viale d’accesso si trova il Tempietto, sempre del Palladio e ispirato dal Pantheon, che fungeva da cappella. La villa è al centro di una notevole e fiorente azienda agricola (come lo era un tempo) che tra l’altro, produce dei buoni vini (ottimo il Manzoni) da degustare insieme a ottimi prodotti locali di salumeria e formaggi nella foresteria presso il parcheggio : particolare ( quello culinario) da non sottovalutare !
E ora a Possagno, la terra di Antonio Canova che qui è nato ed è sepolto nel suo Tempio. E’ una piccola cittadina, dominata dal grandioso Tempio Canoviano da lui progettato e sovvenzionato, ma che non ha visto terminato. Sarà la nuova chiesa parrocchiale che Canova donò alla sua terra tanto amata. È una imponente costruzione neoclassica che si ispira al Partenone di Atene e al Pantheon di Roma in modo da rappresentare il mondo classico tanto amato dallo sculture che fu anche ottimo pittore e disegnatore.
Ai piedi della collina si può visitare la casa natale di Canova e soprattutto la Gypsoteca che raccoglie un grande numero di modelli in gesso delle sue opere a conferma della sua grande genialità.
Fra Canova e Palladio abbiamo dormito a Castelcucco in mezzo alle colline a due passi da Possagno. Da non perdere! Nei pressi troverete il piccolo oratorio di S.Giustina e sulla collina vicina la cappella di S.Bortolo affrescata, di origini longobarde. Per cena specialità di caccia, ma si può assaporare un ottimo coniglio. Si trovano locali speciali poco fuori del paese vicino alla romanica chiesetta di S.Lucia.