#298 - 1 gennaio 2022
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
letteratura

Un nuovo spazio in omaggio al Sommo Poeta

Dante ne la lingua de l’Urbe

Endecasillabi sciolti e ritmati

La Commedia

Inferno 1° Canto . parte terza

di Angelo Zito

La Commedia

“Devi cambià la strada c’hai seguito”
cosí me consijò mentre piagnevo
“si te vôi liberà de ‘sti peccati;

quell’animale che te fa paura
nun da er passo a nissuno e si t’azzanna
nun molla mai la presa finché mori;

tarmente ingordo, avido e marvaggio,
che nun j’abbasta mai er male fatto,
e doppo magnato cià più fame ancora.

Un cancro ch’avvelena tante bestie
ma sconterà le pene de l’inferno
pe’ l’arivo d’un salvatore: er Vèrtro

che nun baderà a ricchezza o povertà,
ma l’amore er pensiero la saggezza
avranno patria assieme a la raggione.

E ridarà onore a quela Itaja
che amarono insino ar sacrificio
Camilla Eurialo e Niso e puro Turno.

La fine che se merita la bestia
sarà de ritornà da ‘ndo’ è partita:
l’avidità abbruciata ar foco eterno.

Per bene che te meriti te dico
devi vení co’ mme, te farò strada
nel regno de li spiriti dannati;

sentirai come piagneno in eterno,
e sconsolati nun se danno pace
d’avé perso anche l’anima cor corpo;

quarcuno sta contento dentro ar foco
co’ la speranza de salí più in arto
assieme a tutte l’anime beate.

Si ciavrai voja de arivà da quelle
t’affiderò a ‘no spirito gentile
più degno de me p’accompagnatte,

ché er sovrano assoluto de quer regno
nun concede er visto de soggiorno
a chi era nato prima ch’esistesse.

Governa come un saggio governante
su la città seduto sopra ar trono:
beati quelli c’hanno avuto er visto!”

J’arisposi così : “Vate te chiedo,
pe’ sfuggí a li peccati de ‘sto monno
p’amore de quer Dio che nun sapevi,

porteme in quer regno che dicesti
che possa véde la porta de san Pietro
e l’anime che aspetteno l’ingresso.”

Così principiò a annà e io co’ lui.

La CommediaLa Commedia

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Alcune fotografie e immagini presenti sono tratte da Internet e Face Book , e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori fossero contrari alla loro pubblicazione, possono segnalarlo a dantefasciolo@gmail.com in modo da ottenerne l'immediata rimozione. Buona Lettura a tutti. grazie.