#294 - 23 ottobre 2021
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Fotografia

Nell'ambito del Festival della Cooperazione Internazionale

Ostuni (Brindisi)

Itaca sempre

Il tema della mostra fotografica di Marcello Carrozzo
sono i migranti del Mediterraneo e i tanti emarginati

Nell’ambito del Festival della Cooperazione Internazionale, Il 21 ottobre si è inaugurata ad Ostuni presso la sede della Banca di Credito Cooperativo la mostra del fotoreporter Marcello Carrozzo intitolata “Itaca sempre”, che tratta una tematica fondamentale per i giorni nostri, quella dei migranti nel Mediterraneo.

Itaca sempreItaca sempre

Per Marcello Carrozzo fotografare è una cosa seria: ogni scatto è pensato, ogni lacrima, ogni gesto, ogni istante è vissuto e fissato prima sulla pelle e poi sulla pellicola. Bando alle foto paesaggistiche, bando ai virtuosismi tecnici: è la fragilità della condizione umana l’oggetto privilegiato della “fotografia sociale” del maestro, una fotografia povera di zoom e visioni aeree, pregna di senso e sentimento.

Itaca sempreItaca sempre

Da anni Carrozzo collabora con le maggiori ONG e riceve mandati istituzionali per documentare la situazione in zone ad alta criticità del globo e raccontare le storie di chi non ha voce, dei disperati sui barconi, dei lebbrosi in India, di chi è in cerca di sé in un manicomio argentino.
Ogni reportage è un pugno nello stomaco, ogni immagine esplode violenta come il fragore di un tuono che squarcia improvviso il velo di Maya dell’indifferenza di chi osserva.

Itaca sempreItaca sempre

Le sue fotografie raccontano il dolore senza filtri, le storie di chi si trova ai margini della nostra società.
Profondamente legato ad un forte senso del rispetto dell’altro e a un codice deontologico ed etico fatto di grandi valori, Carrozzo odia gli scatti rubati e se ne sente ferito.
Tutti i suoi sono soggetti consapevoli e desiderosi di mostrare al mondo quella realtà che spesso si ignora, si tace, imbarazza; dunque tutti i soggetti si offrono e si concedono volontariamente all’obiettivo di un amico, dotato di delicatezza e di dignità proprie di un uomo di rara sensibilità.

Itaca sempreItaca sempre

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