Uniti nella solidarietà con i più vulnerabili, cattolici e altre persone di fede implorano
di intraprendere un’azione urgente a favore dell’intero creato, in linea con la scienza
Roma - Camera dei Deputati - Sala Conferenze Nilde Iotti
Pianeta Sano, Persone Sane
Petizione Globale promossa dal Movimento Laudato Si' e Focsiv
Molte organizzazioni cattoliche, appoggiando l’appello di papa Francesco, hanno presentato la petizione Pianeta Sano, Persone Sane (Home - Healthy Planet, Healthy People Petition thecatholicpetition.org), che sollecita cittadini e politici ad assumersi maggiori responsabilità per la tutela dell’ambiente, delle persone e della biodiversità, a partire da impegni più ambiziosi nella COP26 e nella COP15, considerando anche il ruolo del G20 a presidenza italiana.
"Il 25 ottobre ci confronteremo sulla connessione tra benessere umano, cambiamento climatico e tutela
della biodiversità.
Come il recente ultimo rapporto dell’International Panel on Climate Change
(IPCC) ha evidenziato, la situazione del nostro pianeta si sta degradando in modo accelerato a
causa del riscaldamento dell’atmosfera e degli oceani. Con il cambiamento climatico e uno
sfruttamento della natura senza criterio, la biodiversità si sta riducendo in modo
impressionante, tanto che alcuni esperti scrivono di sesta estinzione di massa.
Senza biodiversità anche la vita umana si impoverisce."
Al summit per la Giornata della Terra di Aprile, Papa Francesco ha dichiarato: “da una
crisi non si esce uguali, usciamo migliori o peggiori ... ci insegna anche di più di quello che
dobbiamo fare per creare un pianeta giusto, equo, sicuro dal punto di vista ambientale ...
Dobbiamo prenderci cura della natura in modo che la natura possa prendersi cura di noi “.
La biodiversità del nostro pianeta si sta disintegrando per mano degli esseri umani.
I biologi stimano che stiamo portando le specie all’estinzione a un tasso di crescita fino
a 1.000 volte superiore a quello che vi sarebbe senza l’influenza umana.
Parallelamente,l’aggravarsi della crisi climatica sta causando l’innalzamento del livello del mare e con- dizioni meteorologiche sempre più estreme, che devastano vite e mezzi di sussistenza.
Quali cambiamenti politici è necessario adottare urgentemente?
-1. Riconoscere esplicitamente che il cambiamento climatico indotto dall’uomo e la biodiversità sono parte di una stessa crisi. Riconoscere la necessità di un’azione ambiziosa, integrata e trasformativa che risponda sia al grido della terra che al grido dei poveri.
-2. Sostenere con urgenza l’accordo di Parigi per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius, e un nuovo obiettivo globale di conservazione della biodiversità del 50% di terre e acque, di risanamento e gestione sostenibile di tutto il resto della terra e dei corpi idrici.
-3. Riconoscere il debito ecologico delle nazioni ad alto reddito e accettare di riformare il sistema finanziario e la cancellazione del debito, in modo che tutti i paesi possano riavviare economie che funzionino per tutti i popoli e per il pianeta. Così come sostenere la finanza per il clima (Green Climate Fund) e la cooperazione allo sviluppo, in particolare per le misure di adattamento rispetto ai danni e perdite da disastri, agli sfollamenti e alle migrazioni forzate.
Per raggiungere tale obiettivo tutti i governi devono:
-1. Aumentare l’ambizione: aggiornare gli obiettivi nazionali a breve termine dell’azione per il clima e la biodiversità in modo che essi riflettano una giusta quota rispetto all’impegno globale per limitare a 1,5 gradi Celsius il riscaldamento, e un nuovo obiettivo globale del 50% di protezione della natura.
-2. Mantenere le promesse: garantire il rispetto degli impegni finanziari esistenti (Green Climate Fund), la cancellazione del debito, e concordare nuovi obiettivi per supportare l’adattamento, la mitigazione, le perdite e i danni nei paesi in via di sviluppo. In tal senso ricordiamo anche il raggiungimento dello 0,7% del reddito nazionale lordo per la coope- razione allo sviluppo, che può avere un ruolo essenziale per sostenere l’adattamento e la mitigazione dei paesi impoveriti.
-3. Catalizzare la trasformazione: fermare tutte le nuove infrastrutture di combustibili fossili e reindirizzare i sussidi distruttivi verso l’energia rinnovabile e approcci di agricol- tura agro-ecologica socialmente responsabili, sostenendo una transizione giusta.
-4. Dare priorità ai diritti: riaffermare e rispettare gli obblighi di protezione e conside- rare il rispetto dei diritti umani, inclusi, in particolare, i diritti delle popolazioni indigene, delle comunità locali, e dei migranti forzati, nell’azione per il clima e la biodiversità, con- trastando in particolare l’accaparramento di terre.