#292 - 25 settembre 2021
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Pagine Preziose

Renzo Giacopini è già noto ai lettori come autore di libri dedicati al capolavoro di Dante, con i suoi libri
si inserisce a buon diritto nella variegata offerta editoriale che da alcuni mesi è presente nelle librerie
sulla vita e le opere del nostro Sommo Poeta per le celebrazioni a settecento anni dalla sua morte.

Io e Dante

di Renzo Giacopini - Casa Editrice Mazziana

Renzo Giacopini, ormai libero cittadino del mondo, riprende la lettura della “Commedia” e dà vita ad alcuni libri unici per lo stile e per il contenuto, “Tutte le donne della Commedia”, “Le preghiere della Commedia” e ora questo lungo racconto autobiografico, “Io e Dante”. È una sorpresa molto piacevole, una scommessa letteraria che pone Giacopini sulla soglia degli scrittori emergenti.

Le vicende della sua vita, dall’infanzia felice e spensierata passata a Pescantina fino agli anni goliardici dell’Università a Padova, vengono presentate precedute o seguite dalle terzine dantesche che sono sempre appropriate alle vicende alle quali fanno da cornice. Per Renzo Giacopini Dante è il proprio alter ego che mette in mostra la sua fine ironia su tanti personaggi che hanno attraversato le sue vicende, ricavandone a volte maschere della commedia italiana, con il garbo e la leggerezza che contraddistinguono il suo racconto.

Lo stile della sua scrittura è unico perché richiama alla mente il Guareschi di “Mondo Piccolo” e il Flaiano del “Diario degli errori”, ed invece è lui ad aver dato la sua connotazione a un periodare che sembra lontano dalle ricercatezze letterarie ma che, invece, è volontariamente colloquiale. Ed è così che il racconto si fa amichevole, malinconico o ironico e laddove magari altri scrittori sarebbero melodrammatici Giacopini riesce a trasmettere una grande emozione, con la stoicità del proprio sentimento, come nel Commiato finale dedicato alla moglie.

Io e Dante

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