#287 - 5 giugno 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Racconto

Sfortunati = fortuna!?

Di Cecilia Di Rocco

Direste che essere sfortunati è una fortuna?? Un nonsenso assoluto a prima vista: o si è sfortunati o fortunati…

Mi è capitato invece di avere avuto questo pensiero ….ma a che proposito e che significa??

Partiamo dall’inizio: che la mia vita sia stata altamente sfortunata non è un mistero per nessuna persona che abbia avuto modo di avvicinarmi e conoscermi un po’. Specifico che non posso non dire sfortuna: gli avvenimenti malevoli che accadono, nonostante tutta la tua buona volontà e il tuo darti da fare per ottenere buoni risultati nella vita, non possono essere che imputati alla famosa sfortuna.

Non posso certo addossarmi la colpa del fatto che mio padre abbandonò la famiglia, causa dissesto finanziario dovuto al suo vizio del gioco dei cavalli, per cercare un lavoro in America….come si usava allora, negli anni 50. Non posso neppure addossarmi la colpa del fatto che non ne avemmo più notizie, dopo pochi mesi dalla sua partenza, tanto da spingere mia mamma ad andare presso tutti i consolati dei paesi del continente americano per cercare di sapere che fine avesse fatto…….. una sorta dell’odierno “Chi l’ha visto??” Quindi posso affermare che fui sfortunata a trovarmi in quella situazione?

Non c’è dubbio che questo fatto gettò la mia famiglia nella più cupa disperazione e nella miseria totale con il risultato che mia madre non reggendo più il peso enorme gravato sulle sue spalle senza la minima traccia della famosa luce in fondo al tunnel che ti fa sperare in una ripartenza, tentò il suicidio per fortuna sventato dai vicini che sentirono il forte odore di gas……Non credo che potrò mai dimenticare la scena dell’amica di mia madre che batteva i pugni sulla porta d’ingresso di casa urlando a squarcia gola a mia mamma di aprirle: noi, io e mia sorella più grande, ammutolite capimmo finalmente il perché mamma ci aveva “spedite “ a casa della sua amica per tutto il pomeriggio……alla fine l’uscio si aprì ed una specie di fantasma senza più lineamenti umani apparve con occhi gonfi e senza fiato…… il silenzio piombò su tutta la scena…..neppure questo posso addossarmi vero??

La paura che ogni notte mi accompagnava prima di chiudere gli occhi era quella di risvegliarmi la mattina senza neanche più la madre……la pietà dei ns vicini ci permetteva di sopravvivere financo un tiepido aiuto di mio nonno paterno, causa del licenziamento del figlio spendaccione che lavorava presso la sua florida azienda…. Si….mio nonno era ricco, moderatamente, ma ricco, aveva acquistate case nel paese natio, in modo da dimostrare a tutti che era “arrivato” ed alcune anche a Roma….però nel mandare via il figlio reo di sottrarre soldi deputati ai versamenti dell’azienda di famiglia, forse aveva sottovalutato le ripercussioni che ciò avrebbe causato ad una donna ed alle sue figlie……. Poi le cose piano piano si sistemarono , mia sorella inizio a lavorare e tutti i pianti che ancora sfogavo dietro la poltrona del salotto per non farmi vedere da mia mamma, già tanto provata dalla vita, presero a distanziarsi e divennero invece un ragno grosso e scuro che albergava nel mio stomaco, dove ogni tanto ancora fa capolino.

Non voglio continuare ad elencare tutte le altre disgrazie che hanno puntellato la mia vita, ma le mie viscere, irrimediabilmente compromesse dal veleno che sistematicamente mandavo giù , potrebbero testimoniare che certo di pace non ne ho avuta tanta…
Veniamo però al qui ed ora: possibile che le mie potenzialità così ampie ed in un certo modo eclettiche siano frutto di tanta sofferenza??
Non c’è ostacolo che non tenti di superare vedendolo solo come una virgola da eliminare nel lungo discorso della vita. Mi sono diplomata ed a 21 anni ero capofamiglia, svolgendo vari lavori oltre a quello presso una compagnia petrolifera come impiegata . Sin dall’infanzia tesa ad esprimermi con pennelli e colori, visto che il grido soffocato di dolore doveva in qualche modo uscire, mi sono iscritta al liceo artistico serale, dopo ovviamente l’orario di lavoro, ottenendo il diploma nei regolari 5 anni in cui la mia giornata iniziava alle 7.00 del mattino e finiva alle 24.00 visto che entravo al liceo alle 18.00 della sera. Non contenta dopo il divorzio, altro intoppo nella mia vita, potendo disporre della mia vita più liberamente m’iscrissi all’Accademia Belle Arti ottenendo la laurea in pittura con 110e lode ed il plauso della commissione. Uno dei professori della commissione utilizzò la mia tesi come testo per i propri studenti. Avevo 58 anni

Mi sono montata librerie, ho fatto corsi per computer, ho imparato ad utilizzare Photoshop, ho partecipato a mostre in molte parti del mondo, a casa ho tre trapani e tre seghetti alternativi, scatole di viti divise per grandezza e cacciaviti di varie dimensioni e tanti altri utensili che mi hanno permesso di montarmi uno studio intero utilizzando le cremagliere, i reggi mensola e le mensole di legno….

Non sapevo come risolvere il problema dell’acqua calda che non usciva quasi più dal rubinetto della cucina e quindi mi sono collegata su internet riuscendo a trovare un video che illustrava come fare: ci ho provato…. Ci sono riuscita.

Brava?? Cervello superiore?? Sicuramente non sono una sciocca, non faccio la falsa modesta altrimenti non avrei scritto dei miei piccoli successi, ma …..e qui ritorna il titolo di queste poche righe…… non sarà che avendo dovuto crescere aggrappandomi con le unghie e con i denti a tutto ciò che potevo per sopravvivere, non potendo contare su alcuno, visto che non avendo un genitore a cui appoggiarmi, ma essendo io il perno della sua sopravvivenza, il mio cuore , il mio cervello e tutto il mio essere hanno dovuto sviluppare una marcia in più per affrontare una vita difficilissima effettuando, di fatto, uno step in più nella corsa dell’evoluzione darwianiana?

Proprio questa sera in tv nel telegiornale si parlava della strana mutazione delle cornacchie che “albergano” a Roma. Praticamente dal nero totale iniziale, oggi quasi tutte le cornacchie presenti nel nostro suolo sono grigie punzecchiate di nero….. e ne davano la spiegazione. Pare le cornacchie femmina prediligano i maschi con piumaggio più chiaro, dovuto a mutazione genetica, determinando così una scelta sempre maggiore di maschi grigiastri che potevano procreare di più rispetto a quelli neri- Che meraviglia la mutazione genetica…

Riflettevo su questo quando questo pomeriggio mi sono venute a trovare delle amiche che di fronte a problemi di una semplicità disarmante andavano in confusione ed ho avuto per alcuni secondi, la buffa immagine delle vecchie macchinette a scontro che giravano senza meta e sbattevano a destra rimbalzando a sinistra e così via……… Le guardavo allibita e mi sono persino alterata trattandole anche un po’ male dicendo loro di svegliarsi….anche perché preoccupata per la loro evidente sofferenza da cui sembrava non riuscissero a liberarsi…

Mi sono chiesta: ma allora è vero??? Allora la mia sfortuna si è rivelata una fortuna per me perché mi ha permesso di affrontare la vita, come fa ogni giorno quella poveraccia della fatidica gazzella che ha affinato l’udito, la vista e l’olfatto per sfuggire alla predazione?? Nasciamo alcuni agnelli sacrificali ed altri predatori?? Come cade la scelta??? Nessuno lo sa, ma se hai avuto la sfortuna di nascere come me, agnello sacrificale, forse non tutto è perduto, basta solo che ti aggrappi ad eventuali mutazioni e trasformi il metallo semplice in oro……..Forse ho scoperto la pietra filosofale.

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