La Majella e tutti i colori nel cuore,
per dipingere l'Abruzzo forte e gentile
Luciano Primavera
Forma colore luce
di
Dante Fasciolo
Forma, colore, luce, lungo queste tre direttrici si sviluppa l’opera di Luciano Primavera, pittore e scultore di lunga esperienza. Come bene sottolinea Carlo Fabrizio Carli: - “Una pittura come un canto votato alla bellezza” - introducendo il poderoso volume che raccoglie buona parte della produzione dell’artista.
“La bellezza che coinvolge Primavera è soprattutto quella della natura e del paesaggio…” ma soprattutto è la bellezza del corpo femminile: pose eleganti e leggiadre in parallelo con le espressioni scultore del passato, in un a specie di gara a rappresentare l’essenza dell’autenticità.
E sono le sculture, quelle monumentali e quelle da studio; le medaglie e la ritrattistica riservate ai personaggi della storia, la letteratura, l’arte; e la sua amata Majella Madre e i frutti della sua terra d’Abruzzo, qui a testimoniare la vasta e variegata collezione di opere.
Ecco susseguirsi, accuratamente appoggiate sulle pagine della monografia che l’editore Gangemi ha pubblicato di recente, le immagini che permettono una visione totale dell’intenso lavoro dell’artista, che certamente non si è risparmiato in oltre mezzo secolo di studio e di impegno. E le immagini, seppure eloquenti ed evocative, sicuramente non danno fino in fondo la risultanza delle stesse opere viste dal vivo.
Un’ emozione che si rinnova, dunque, pagina dopo pagina…che lentamente traccia dentro la nostra immaginazione un cammino di bellezza, appunto, che Carlo Fabrizio Carli vuole sottolineare riferendosi soprattutto alle donne ritratte, “un percorso intenso e versatile , aperto ad esperienze artistiche disparate, come si addice ad un artista colto, conoscitore - anche se non adepto, lui assertore convinto del primato della pittura - dei percorsi delle sperimentazioni estetiche contemporanee.”
E se anche un dubbio può affacciarsi come contaminazione fotografica nella pittura di Primavera, ebbene, viene subito smentito dalla autentica interpretazione in senso inequivocabilmente lirico e trasfigurante… poiché lo spazio che occupa l’arte di Luciano Primavera, è lo spazio infinito di una geografia dell’emozione capace di rivelare assopiti sentimenti.