#284 - 24 aprile 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Personaggi

Le statue parlanti di Roma

Sul lato sinistro della Chiesa di Sant'Andrea della Valle, all'inizio di Corso Vittorio
a pochi passi da Largo Argentina, l'Abate Luigi sembra aspettare altri vandali.
Decapitato e restaurato anche recentemente sta lì senza testa
protetto dalle impalcature dei restauri della Chiesa.
L'iscrizione alla base della statua ha il sapore sinistro di una beffa.

Fui dell'antica Roma un cittadino / Ora abate Luigi ognun mi chiama /

Conquistai con Marforio e con Pasquino / Nelle satire eterna fama /

ebbi offese disgrazie e sepoltura /Ma qui vita novella alfin sicura.

L'Abbate Luiggi

Chicchere e Chiacchiere per le strade de Roma

di Angelo Zito - Edizioni Il Cuscino di Stelle

L'Abbate Luiggi

Er sacrista qui de Sant’Andrea
che smucìna l’incenso nel turibbolo
e intona co’ i fedeli Avemmaria
pare che ciabbi quarche somijanza
co’ la faccia mia de me medesmo.
Sangue de Cristo nun se pô confonne
un Abbate che ha fatto tanto de scola
co’ l’urtimo sacrista orapronobbisse.
So’ imparentato co’ Pasquale de Bailonne
er grande protettore de le donne,
pe’ amici ciò Pasquino er mutilato
e ar Campidojo me sento co’ Marforio.
Che volete de più, si ve capacita
sò grinto de mannavve quarche rima,
sa’ quante buggiarate ho condannato,
ho scritto a Papi a Re e a cardinali.
Portateme rispetto e si ve scappa
fatela un po’ più in là svortato l’angolo,
qui sento ancora l’odore de l’incenso
der sacrista che s’ammaschera da abbate.

L'Abbate LuiggiL'Abbate Luiggi

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