#116 - 12 gennaio 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascer il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
archeologia industriale

Quartiere Bolognina - Bologna

Trekking in città

alla scoperta dell'archeologia industriale
capace di suscitare nuove prospettive

Camminare in città, alla riscoperta di aspetti dimenticati...un trekking attraverso il percorso ciclabile ricavato lungo la tratta dell'antica tranvia Bologna-Malalbergo, che per decenni ha alimentato le industrie della Bolognina Est.
Certo, oggi questo spicchio di città è la spina dorsale di un lento ma inesorabile rinnovamento urbano, ma vale la pena addentrarsi.... un pomeriggio tra il Dopolavoro Ferroviario e la Manifattura Tabacchi, alla scoperta della Bologna dell’industria e del lavoro... riscoprire la Bologna che era.

Trekking in cittàTrekking in città

La Bolognina è stata per tutto il XX secolo il cuore industriale di Bologna, andando a sostituire l’area del vecchio porto all’interno delle mura. Nacque sulla carta nel 1889, quando il piano regolatore definì lo sviluppo di un’intera nuova area urbana oltre la stazione ferroviaria, soprannominata “incipiente Manchester”, a stabilire fin da subito qual era il destino di quel nuovo quartiere e delle migliaia di persone che lo avrebbero abitato. In realtà le cose non andarono subito come previsto, poiché la Bolognina divenne un quartiere dormitorio per ferrovieri e famiglie povere, ospitando il primo nucleo di case popolari edificate a Bologna.

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Mentre nell’area a nord della ferrovia - bene ce lo ricorda Simona Politini - si andava formando il bastione operaio di una città che diventava sempre più rossa non solo per il colore dei suoi tetti, a est della Bolognina, lungo la ferrovia che collegava lo zuccherificio ai campi di barbabietole della pianura, si addensavano grandi stabilimenti industriali. All’imponente opificio militare di Casaralta, nato nella seconda metà dell’Ottocento, si aggiunsero negli anni del Fascismo alcuni dei nomi che avrebbero fatto la fortuna economica di Bologna negli anni del miracolo economico. Alla Minganti (macchine utensili) e la Casaralta (treni) si aggiunse negli anni ’50 la maestosa Manifattura Tabacchi progettata da Pier Luigi Nervi, uno dei capolavori dell’architettura industriale italiana.

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Oltre a questi tre nomi di rilevanza nazionale e allo storico stabilimento militare vi erano numerose piccole e medie aziende, principalmente metalmeccaniche, che segnarono non solo la storia della Bolognina, ma di un’intera città che visse una nuova rinascita industriale dopo il glorioso periodo della seta nel Medioevo e nel Rinascimento.
Tra gli anni ’90 e 2000, una storia fatta non solo di manifattura di livello internazionale, ma anche di lotte operaie, conflitti sociali, Resistenza e morti per amianto viene progressivamente smantellata, lasciando sul terreno fabbriche e infrastrutture abbandonate.

Nel quadro del recupero delle archeologie industriali, un posto importante assume la Bolognina, e quest'impegno può davvero essere esempio per numerose altre realtà oggi non ancora prese in considerazione.

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