#272 - 17 ottobre 2020
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Attualità

Una nuova modulazione del riposo

Una stanchezza feconda

Di Claudio Bacilieri - Direttore di "Borghi"

Se il mondo fosse riassumibile in un volto umano, che espressione avrebbe questo volto?
Sarebbe allegro, sorridente, sereno, oppure scuro, accigliato, arrabbiato, stanco?

Gli ultimi mesi hanno accelerato l’introiezione di sentimenti come la paura, il sospetto, la rabbia e - scopriamo parlando con tante persone - la stanchezza.

Sulla stanchezza hanno scritto pagine mirabili letterati e filosofi, come Maurice Blanchot e Byung-Chul Han. In breve, si può dire che essa sia la reazione a un attivismo, a un sovraccarico di stimoli, informazioni, richiesta di prestazioni che, durante il lockdown e anche dopo, sono sembrati non del tutto così necessari.

Una stanchezza fecondaUna stanchezza feconda

Milioni di persone ogni giorno, in tutto il mondo, si alzano all’alba, prendono d’assalto treni e metro, intasano il traffico, si riversano sulle città, fanno una pausa veloce con cibo-spazzatura, tornano al lavoro, riprendono treno e metro, arrivano a casa sfiniti, urlano con i figli e il coniuge, vanno a letto, e ricomincia un altro giorno - e poi si scopre che si può benissimo lavorare da casa.

Una stanchezza fecondaUna stanchezza feconda

Ora il rischio è che anche il lavoro da casa sia regolato secondo il vecchio modello ansiogeno del turbocapitalismo consumistico, perché sia chi ha il potere sia chi lo subisce non ritiene utile che ci si possa riposare un po’.
Ci si riposa quando si è stanchi e la stanchezza, anziché venir intesa come una reazione negativa, del tipo “non ce la faccio più”, potrebbe diventare una forma di cura.

Una stanchezza fecondaUna stanchezza feconda

L’ha detto anche Papa Francesco: la terra ha bisogno di riposare, è stata troppo sfruttata, è stanca, concediamole il riposo che le spetta. Abbandonarsi alla stanchezza per ripensare sé stessi e la propria vita: la stagione migliore per farlo è l’autunno, con le sue luci tenui, le foglie che cadono, l’arrivo del vino e dell’olio nuovi, le inquietudini che un tempo così esitante, incerto, porta con sé.

Una stanchezza fecondaUna stanchezza feconda

Una faccia stanca ha bisogno di riposarsi sotto cieli mutevoli, nei boschi a inseguire i colori del foliage, nei borghi dove bellezza e silenzio favoriscono il raccoglimento e il dispiegarsi di veri affetti, in collina o in montagna per trovare il tempo di fermarsi a contemplare la natura che cambia.
È con questo spirito che vi portiamo nei borghi e nei luoghi di cui si parla nella rivista. La speranza è che il movimento di “ritrazione dall’urbano” cominciato con la pandemia, piccolo ma costante, alleggerisca le città rendendole più vivibili e interrompa lo spopolamento dei piccoli centri e delle aree interne, che fino a ieri sembrava inesorabile.

Una stanchezza feconda

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.