IL cibo e la terra
Agricoltura, ambiente e salute negli scenari del nuovo millennio
Di Piero Bevilacqua - Donzelli Editore
Dopo il fenomeno della «mucca pazza» del 2000, che portò alla luce con grande risonanza mediatica la crisi degli allevamenti e della produzione alimentare in genere, molto è cambiato: la lotta all’agricoltura industriale, modello insostenibile di produzione del cibo, è diventata un fenomeno di massa; l’Italia ha scoperto il tesoro della propria tradizione alimentare, legata alla sua biodiversità agricola, ed è oggi un modello mondiale per un’agricoltura più rispondente alla salute degli uomini e del pianeta. I passi avanti fatti finora non bastano: l’agricoltura deve essere ricondotta al suo ambito più proprio, che è pur sempre, inesorabilmente, la sfera della natura. Anche perché gli stessi uomini sono natura e di natura si nutrono. Occorre un nuovo progetto politico, capace di riconoscere con maggiore pienezza l’essere naturale che sta sotto l’essere sociale dei cittadini. Il compito è arduo: occorre rimettere in piedi un mondo interamente capovolto.
Oggi l’agricoltura, così come si è sviluppata negli ultimi 70 anni, pone all’umanità intera problemi drammatici: consuma il 70% delle risorse idriche del pianeta; concorre al processo di riscaldamento globale; sterilizza e desertifica terre fertili; inquina le acque. Fortunatamente questa è solo una faccia della luna. La lotta a un modello insostenibile di produzione del cibo e la riscoperta della biodiversità stanno diventando un fenomeno di massa. E l’Italia, con la sua tradizione alimentare, ne è all’avanguardia.