#263 - 16 maggio 2020
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Di borgo in borgo

Dopo Coronavirus, recupero dei borghi agricoli:
una diffusa rete intelligente di trasporti pubblici
(ferrovie esistenti + automezzi), alimentati con fotovoltaico

Cari Sindaci

Ritorno al Borgo se

Un invito di Carlo Buono

La forzata reclusione dovuta all’emergenza Covid - 19 ha riacceso nell’animo degli italiani la volontà di trasferirsi a vivere in un paese dell’entroterra.

La ricerca di una vita più semplice, anche con costi minori, con più spazi a disposizione dei figli, la maggiore socializzazione e la ricerca del genuino sono, con altri, gli incentivi per vivere meglio.

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Ma i nostri paesi sono pronti ad accogliere questo afflusso di persone?
Dopo anni di abbandono, di località ormai trasformate in paesi fantasma cosa manca oggi per garantire una migliore qualità della vita e un corretto ripopolamento dei nostri borghi?

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Il primo problema è sicuramente una rete pubblica efficiente di mezzi di trasporto, costringere il neo-paesano ad usare la propria autovettura per recarsi a lavoro in città è un controsenso nella nuova scelta di vita.
Per non parlare delle strutture sanitarie che, per far fronte ad un maggiore afflusso, debbono garantire qualcosa di più di strutture approssimative e con scarso personale.

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Insomma, cari amministratori locali, se volete ripopolare i vostri paesi e dunque creare centri di eccellenza bisogna investire sui servizi, altrimenti rischiamo di trasformare i nostri splendidi borghi dell’entroterra in squallidi quartieri dormitorio.

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Parliamone.

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