#113 - 1 dicembre 2014
Poesia
di Erri De Luca
Chi ha steso braccia al largo
battendo le pinne dei piedi
gli occhi assorti nel buio del respiro,
chi si è immerso nel fondo di pupilla
di una cernia intanata
dimenticando l’aria, chi ha legato
all’albero una tela e ha combinato
la rotta e la deriva, chi ha remato
in piedi a legni lunghi: questi sanno
che le acque hanno volti.
E sopra i volti affiorano
burrasche, bonacce, correnti
e il salto dei pesci che sognano il volo.
Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici, proprietari e di terze parti, per consentire la fruizione ottimale del sito e interagire facilmente con i lettori attraverso i social network. Se vuoi saperne di più o negare il consenso all'installazione di qualsiasi cookie
clicca qui. Continuando la navigazione o chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.