#253 - 21 dicembre 2019
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrą  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerą  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo č cosģ alto da giustificare metodi cosģ indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il pił piccolo degli animali č una delle pił nobili virtł che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerą a massacrare gli animali non conoscerą  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo č il pił crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si č capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Poesia

Il Calendario dell'Avvento di Oz

Le Antenate viventi

Mariangela Gualtieri per DoppioZero

Spesso vado solitaria per boschi e la potenza arcaica che respiro, la suggestione sempre più forte che mi viene dalle piante, mi innamora e mi convince di questa origine comune, di questo essere tenuta in vita da loro, dalla loro grazia respirante e fruttificante e rifiorente e accogliente.
I grandi antichi alberi, le vegetali intelligenze: ecco le antenate viventi.
Da quelle proveniamo, da quelle siamo tenuti nella vita.
Albere, le vorrei chiamare, prendendo da Pavese, con devozione e senza timore.

L’animale estatico

C’era un animale
a ripararsi dalla pioggia
sotto un grande abete –
… questo solo animale circolava estatico
oggi nel bosco. A differenza di tutti
gli innumerevoli altri nascosti

lui – ma una femmina era – lei allora
oggi stava fra altri molto
spaventati da lei – aggirandosi quieta

portava una preghiera
a tutte le piante:
ā€œSovrane intelligenti innamorate

custodi eccellenti donatrici di fiato
tutto il mio fiato da quando
ĆØ cominciato si ĆØ sprigionato

da voi alte frondose giganti
creature alberateā€. E oggi dunque
l’animale estatico era proprio venuto

nel bosco a portare il suo grazie
un grazie cucito di tacite parole
e piuttosto crescente come ondata

che sale e gonfiando si spande
fino in alto alle cime più alte e giù
penetrante l’apice radicato di quelle

vegetali intelligenze. Che tutto da quelle
a lei era venuto – un ricolmo d’aria
di cibo che i cinquanta e più chili

di ossa e di carne addensati attorno
al suo nocciolo primo che tutto
il suo moto il passo camminato

il pensato e detto e agito
era ben potenziato da quelle
moltissime varissime e belle molto madri.

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