#249 - 19 ottobre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Alberi

di Dante Fasciolo

C’è molto interesse agli alberi,
e particolare ai nostri giorni:
cadono per intemperie, muoiono per incuria,
e bruciano foreste intere.

Pallide denunce sulla responsabilità dell’uomo
e tiepide autodenunce sui danni,
quando dovrebbe mordere l’anima di ciascuno
l’aver colpevolmente ignorato
le esigenze della salute degli alberi.

Le Nazioni Unite richiamano al problema
indicando il 2020 Anno Contro le Malattie degli Alberi:
rispondano le nazioni, i governi, ma soprattutto
rispondano i cittadini, con azioni sollecite,
decise, tenaci contro gli ostacoli.

Mani delicate non abbiano paura
di unirsi a tante altre nel lavoro necessario:
conoscere in primis e divulgare il pensiero,
e accompagnarlo nel tempo
secondo precipue competenze ed attitudini.

Guardando gli alberi in questo nostro autunno
non possiamo non riflettere sulle parole dei poeti:
“Siamo come d’autunno sugli alberi le foglie”
eco lontana dall’Eneide Virgiliana
"Quante al primo freddo d’autunno levandosi
cadono nei boschi le foglie…
”
per ricordarci della caducitĂ  della vita,
il freddo, le tenebre…

L’albero sa che a primavera tornerà la luce e il calore,
e torneranno verdi e baldanzose le foglie
che ora lascia con dolcezza cadere donandogli
i colori dell’oro, del rame, dell’argento
ultimo grazie di riconoscenza per aver vestito
quel suo tronco contorto e capriccioso…

Consapevolezza del rinnovarsi della vita,
così simile alla vita dell’uomo,
chiamato a custodire la vita del creato.

Scrive George Byron:
“C’è una gioia nei boschi inesplorati.
C’è un’estasi sulla spiaggia solitaria.
C’è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo,
e c’è musica nel suo boato.
Io non amo l’Uomo di meno, ma la Natura di più
.

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