#246 - 20 settembre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerŕ  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

DireFareScrivere

“Scuderia letteraria” di Bottega editoriale.

Le vestigia dell'antico splendore

Federico Carro - Pellegrini Editore

Prefazione di Renato Minore

Come raccontare la storia di un luogo avvolto nel mistero di un’origine da svelare, ripercorrendo le tappe per cui esso è diventato ciò che è? Come definire quello che Robert Musil chiama «lo spirito di casa»? Il sentimento della vita, il sentimento del tempo, l’umore anche quotidiano della comunità che l’ha abitata nel tempo e ancora la abita, quei casi e quelle circostanze, anche fortuite, che hanno trasformato in destino, nell’irreversibilità di un cammino già segnato, errori, infelicità, atti distruttivi, fatali distrazioni, tanto dolore, rabbia e un rapporto sempre intenso con il paesaggio, con la presenza sempre viva della natura nella sua potenza, bellezza e con tutte le sue tante metamorfosi.

Federico Carro prova a raccontare questa storia che gli appartiene, il “cuore di sentimenti e di affetti” che appartiene alla comunità ligure dentro cui ha le proprie radici, nella forma di una fiaba dall’impronta un po’ gotica, un po’ picaresca, un po’ segnata dall’alone di una “realtà” che si impone con i segni distintivi di un vero e proprio descensus i cui segni “reali” sono svaporati nel clima del sogno e della reverie.

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