#246 - 20 settembre 2019
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Museo Universitario - Teramo

Goya.La provocazione e la Guerra

40 incisioni originali in mostra al museo universitario

di Loredana Fasciolo

Quaranta incisioni originali di Francisco Goya (1746 - 1828), esposte per la prima volta in Abruzzo, sono le opere protagoniste della mostra “Goya. La provocazione e la guerra”, inaugurata nell’auditorium del Museo Universitario presenti il professor Luigi Capasso, direttore del museo, la professoressa Raffaella Morselli, ordinario di Storia dell'Arte Moderna dell’università degli studi di Teramo e Cecilia Paolini, storica dell’arte dell’università La Sapienza di Roma, il mecenate Alfredo Paglione. Durante l’inaugurazione eseguito un concerto da parte dei maestri Giuliano Mazzoccante e Romain Garioud.

Goya.La provocazione e la GuerraGoya.La provocazione e la Guerra

Le quaranta opere, in mostra sino al 29 settembre prossimo nelle sale del museo, fanno parte del ciclo i Disastri della Guerra (titolo originale Los desastres de la guerra), realizzato da Goya tra il 1810 e il 1820 e raffigurano episodi di barbarie ambientati nel periodo della guerra di indipendenza spagnola.

Goya.La provocazione e la GuerraGoya.La provocazione e la Guerra

Questo è il quarto appuntamento con i “I Cicli dell’Arte”, la rassegna che il museo universitario della d’Annunzio ha organizzato, d’intesa con la Fondazione Immagine, presieduta da Luciano Di Tizio, per presentare l’importante collezione d’arte moderna che ha acquisito grazie alla generosità del mecenate Alfredo Paglione.

Goya.La provocazione e la GuerraGoya.La provocazione e la Guerra

Le opere in esposizione sono le incisioni “pari” delle ottanta lastre comprate dall’Accademia di San Fernando di Madrid. La serie fu oggetto di disputa tra due collezionisti. Si decise, dunque, di dividere il corpo delle incisioni in pari e dispari. La serie dispari andò in Spagna dove fu successivamente venduta per singola stampa. La serie pari delle incisioni fu conservata integra nella collezione Paglione, ora donata al museo universitario.

Goya.La provocazione e la GuerraGoya.La provocazione e la Guerra

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit č realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessitŕ di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietŕ tra singoli e le comunitŕ, a tutte le attualitŕ... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicitŕ e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertŕ di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.