#231 - 1 dicembre 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Festival

A festival concluso, un bilancio della X edizione. Più di 8.000 presenze per un totale di 26 appuntamenti in meno di due mesi, 9 produzioni di cui 6 proposte nell’ambito del Progetto Scuole con 18 repliche complessive e il coinvolgimento di 25 scuole nella città e provincia reatina di ogni ordine e grado. Il tutto esaurito è stato registrato in quasi tutti gli spettacoli proposti. Teatro musicale, concerti cameristici e teatro musicale per ragazzi hanno contraddistinto il cartellone, in un’attenzione alla varietà di stili e di generi e soprattutto all’idea di un ‘festival per tutti’.

Rieti - Teatro Vespasiano e luoghi vari

Reate Festival: un bilancio finale

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Dopo dieci anni di vita, un glorioso archivio di grande musica fatta di star e grandi interpreti ma anche di nuove proposte artistiche - dai giovani talentuosi lanciati in anteprima a vere ‘chicche’ di repertori rari e bellissimi – il Reate Festival appronta un bilancio alla fine della X edizione.

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L’attenzione della sovrintendente e del direttore artistico, Lucia Bonifaci e Cesare Scarton, in questi ultimi anni è stata quella di intendere la parola Festival nel suo significato autentico di festa musicale aperta a tutti, pensata come luogo di sperimentazione e contaminazione.

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La varietà dei repertori e dei generi, l’attenzione per il teatro musicale così come per la musica da camera, la musica sacra e la musica realizzata ad hoc per i ragazzi è stata una costante degli ultimi cartelloni. In particolare la collaborazione con le scuole di tutto il territorio reatino, sempre più strutturale e organizzata, ha interessato le fasce più giovani della popolazione, non solo in veste di pubblico ma anche come partecipazione attiva ai laboratori, offrendo inoltre il palcoscenico ai giovani musicisti della città – particolarmente stretta e fruttuosa la collaborazione con il Liceo Musicale Elena Principessa di Napoli.

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La città ha reagito con grande adesione alle proposte, con particolare coinvolgimento dei ragazzi e delle famiglie; numerosi i concerti programmati appositamente per i ragazzi delle scuole, da quelli dedicati ai giovani talenti al quartetto di sassofoni con repertorio classico-jazz, con la collaborazione di Europa In Canto per Aida e per le favole musicali dell’ultimo concerto.

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Il Don Giovanni secondo l’orchestra di Piazza Vittorio ha portato in teatro un genere del tutto nuovo e molto adatto alle giovani generazioni, i concerti organistici hanno valorizzato uno strumento straordinario, il Dom Bedos della Basilica di San Domenico, che può inorgoglire la città e offrire musica di altissimo livello qualitativo.

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Per la prima volta il Reate Festival quest’anno è andato in trasferta fuori le mura, e lo ha fatto scegliendo uno spazio pregevolissimo e di rara bellezza come il Teatro di Villa Torlonia a Roma. E cosa di meglio, per un teatro con quell’architettura, di una prima rappresentazione romana di un’opera del più grande compositore del ‘600 italiano?

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Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi è stata una produzione che ha regalato immense soddisfazioni al festival per il riscontro di pubblico – del tutto insufficiente purtroppo il numero delle repliche in relazione alla richiesta del pubblico – e per il giudizio entusiasticamente unanime della critica, testimoniato da una corposa rassegna stampa. L’opera dopo le repliche romane è arrivata a Rieti per la prima volta in assoluto da quel lontano 1640 della prima rappresentazione a Venezia, offrendosi alla città come un gioiello di grande teatro musicale.

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I numeri di questo festival: in meno di due mesi 26 appuntamenti, 9 produzioni di cui 6 proposte nell’ambito del Progetto Scuole con 18 repliche complessive e il coinvolgimento di 25 scuole nella città e provincia reatina di ogni ordine e grado. Il tutto esaurito è stato registrato in quasi tutti gli spettacoli proposti con una cifra complessiva di più di 8.000 presenze.

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Il Festival ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione, il pubblico tutto, i dirigenti scolastici e i docenti, i responsabili delle maggiori istituzioni cittadine che hanno presenziato agli eventi, i mezzi stampa e audio-video che hanno seguito l’intera manifestazione.

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 Info: www.reatefestival.it  
 Responsabile Ufficio Stampa Reate Festival Carla Di Lena    dilena.press@gmail.com
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