...vedere sentire cantare dipingere...
La montagna nel cuore
Filippo Parodi
Penna Nera intinta nei colori
Un racconto personalizzato delle dolomiti
Si dice spesso che gli uomini di montagna sono dei sognatori: pittori, poeti, scrittori, cantori...ebbene si, ne ho conosciuto uno, particolare, speciale. Si chiama Filippo Parodi, e di professione fa l'architetto. Ama il suo lavoro...ma non parlategli della montagna: è capace di trattenervi a lungo, molto a lungo, con racconti e ricordi...senza mai annoiarvi.
Delle montagne ama i picchie e gli altipiani, le sfaccettature e le fratture, i colori e gli abissi, le piste innevate e i ghiacciai...e quelle timide chiazze bianco-grigio neve che fanno capolino, a volte timide, a volte spavalde, nelle stagioni calde. E sui monti, e nelle valli, tutti gli anni, Filippo va a cantare con la corale dei colleghi ex-alpini.
Ditemi qualcosa voi, che non vi siete sottratti mai all'ascolto dei canti alpini , e che avete trascinato a valle i loro suoni, le parole e l'immancabile immagine dei berretti e il luccichio delle penne nere....e se non avete parole, sappiate leggere - in profondità - le parole che Filippo Parodi, alpino cantore, pittore, poeta, e scrittore ci propone.
Dimenticavo: ...e filosofo, con la capacità di coinvolgerci in questa sognata fuga dalle nostre caotiche vite di città: amata Roma, in questo caso, come per Filippo, che ha dedicato anche ad essa disegni e pitture venate e velate di antiche "memorie del tempo" scandite su immaginari "Orologi" ladri dei colori più suggestivi della tavolozza nel nostro alpino...ma "Roma che fu" e "orologi" sono storie - promesso - per un racconto prossimo.