#216 - 14 aprile 2018
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascer il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finch ti morde un lupo, pazienza; quel che secca quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Cinema

Casa del Cinema - Roma

Buon compleanno … Charlot!

Piccolo omaggio a Charlie Chaplin, in occasione del suo compleanno

In collaborazione con la Cineteca di Bologna

Le proiezioni previste nei giorni 14/04/2018 e 15/04/2018

Buon compleanno … Charlot!

Il Monello (The Kid)
Una giovane sedotta e abbandonata affida il figlioletto alla pietà altrui.
Lo raccoglie Charlot, il vagabondo dal gran cuore che, fra mille sacrifici e astuzie, riesce ad allevare il bambino sottraendolo all’orfanotrofio.

Buon compleanno … Charlot!

Unknown Chaplin (Alla ricerca di Charlie Chaplin) , di Kevin Brownlow
Alla fine degli anni Settanta gli storici del cinema Kevin Brownlow e David Gill si imbatterono in un tesoro inesplorato che avrebbe rivelato il metodo di lavoro di Chaplin: sequenze tagliate, giornalieri, copie lavoro, film girati con amici e ospiti agli studi, prove filmate, “film che potevano essere rivelatori come i bozzetti di un grande artista”. Il materiale ritrovato fu la base delle tre puntate del documentario televisivo The Unknown Chaplin, nel quale è possibile godersi Chaplin all’opera durante la creazione dei suoi numeri più celebri.
Il DVD raccoglie le tre puntate del documentario The Unknown Chaplin, in un’edizione concessa in esclusiva alla Cineteca di Bologna.

Buon compleanno … Charlot!

Luci della città (City Lights), C. Chaplin
Racconta l'amore meglio di qualunque altro trattato, libro o film sull'argomento" (Woody Allen). Charlie Chaplin si affaccia agli anni Trenta con un film muto e sonoro (senza parole, ma con musica ed effetti).
Da due anni a Hollywood impazza il film parlato. La novità lo inquieta, ma non lo distrae dalle sue intenzioni. Chaplin sta costruendo, sullo schermo, il suo primo grande romanzo.
La storia di un amore folle, di un amore puro, di un amore. Lui è ancora il Vagabondo; lei una fioraia cieca che lo crede un milionario. "Una commedia romantica con pantomima": lo sfondo è la metropoli e i suoi conflitti di classe, ricchi e poveri si sfiorano, si urtano, rimbalzano gli uni contro gli altri, mai ammessi allo stesso discorso.
Un mondo che il Vagabondo tiene in pugno con la sapienza del burlesque. Un mondo che davanti allo stesso Vagabondo spalanca la voragine, quando a parlare (senza parole) è il sentimento.
Luci della città è un film dalla lavorazione lunga, tormentata, piena di ripensamenti, di sequenze rigirate centinaia di volte. È il film che proietta nell'eternità il genio comico e tragico di Chaplin. Il primo piano finale, ultimo sorriso che davanti ai nostri occhi si congela in disperazione, non è solo una delle scene che definiscono che cos'è il cinema: si fissa sulla tela dello schermo come una delle opere d'arte imprescindibili del Novecento, e oltre ancora.
Nuova versione restaurata da Criterion Collection in collaborazione con Cineteca di Bologna.

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