Sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza di Caltanissetta
Butera - Caltanissetta
Un tesoro archeologico
Riaffiora in terra siciliana
Di Liliana Blanco per "Settegiorni"
Gli impianti eolici di Butera fanno parlare di sé e producono un frutto senza prezzo.
Prima indagini e accuse sulla pala eolica del Comune e adesso che si avvia un altro lavoro, la scoperta che scuote il mondo scientifico.
Durante gli scavi in contrada Grecuzzo a Butera, realizzati sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza di Caltanissetta è stato individuato un altro tesoro archeologico che si va ad aggiungere a quelli del Monte Bubbonia e di Lavancanera.
“Si tratta presumibilmente di un sito che risale al V secolo a.C., l’epoca di maggior splendore della Magna Grecia
e del territorio del Golfo di Gela - si legge in una nota degli esperti -. La scoperta è avvenuta nel corso dei lavori per la realizzazione dell’impianto eolico che si trova poco lontano. L’area individuata infatti è lungo la pista per il transito dei mezzi. Sono stati individuati, i segni di un impianto murario abitativo di dimensioni ancora in fase di definizione, con terrazzamenti, reperti sparsi sulla superficie e pianoro.
Grande è l’attenzione della Soprintendenza sul territorio che dà testimonianza di antiche vestigia che vengono alla luce ad ogni scavo”.
I lavori di vigilanza avvengono sotto l’occhio competente del funzionario Antonio Catalano che tanti reperti ha vistoriemergere dalle
viscere della terra durante la sua lunga carriera.
Il sito greco età arcaica mostrerebbe segni di una possibile rioccupazione in età tardo antica ed aggiunge prestigio al già enorme patrimonio archeologico della zona di Gela e dintorni. Gela ha raggiunto il massimo splendore fra il V e IV secolo avanti Cristo, e la ricostruzione storica attraverso i reperti ritrovati ed ancora sepolti in ogni dove ne dà ampia testimonianza: è una delle più antiche città siciliane e i primi insediamenti nel territorio risalgono al V millennio a.C.
Il nome della città è storicamente legato a quello della colonia dorica fondata nel VII secolo a.C. che giunse ad estendere il proprio dominio sull'intera Sicilia greca.
Di non minore importanza è anche il periodo federiciano che vide la fondazione di una nuova città sui ruderi della metropoli ellenica: Terranova.
Tra XVII e XIX secolo la città attraversò vicende alterne lontana dai fasti di un tempo.
Col primo sbarco alleato nel 1943, la memorabile scoperta archeologica delle fortificazioni greche di Capo Soprano nel 1948 e con la scoperta dei giacimenti petroliferi nel 1956, pare che i riflettori si riaccesero sulla città restituendole fama enotorietà a livello nazionale.
A distanza di giorni, e man mano che gli archeologi scavano ci si rende conto che la scoperta è molto più importante di quanto si pensasse: si scava e si trovano stratificazioni più antiche del V secolo a.C.; sono previsti sopralluoghi alla presenza del Comune, Carabinieri e ditta esecutrice dei lavori.