#213 - 17 marzo 2018
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascer il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finch ti morde un lupo, pazienza; quel che secca quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
beni culturali e paesaggistici

Parco Monte Marcello Magra

Salviamo il Paesaggio - nota di Roberto Mazza

La discussione avviata in questi ultimi mesi da forze politiche, associazioni e cittadini sulla possibile riforma o chiusura dell’Ente Parco Monte Marcello Magra avanzata da esponenti della nuova amministrazione regionale ligure, rianima un dibattito antico e costringe a chiarificazioni didattiche per chi poco sa di ambiente, di ecosistemi e di cultura dei luoghi.

Parco Monte Marcello MagraParco Monte Marcello Magra

Oggi più che mai i parchi rappresentano l’ultima barriera efficace all’imperversare della speculazione edilizia, un valido strumento di tutela ambientale e del paesaggio, una fonte inestimabile di ricchezza. I dati ISPRA sul rapporto tra qualità ambientale e turismo sono inequivocabili e indiscutibili. L’appeal di un territorio è rappresentato soprattutto dalla sue bellezze paesaggistiche, dalla misurata ricettività, dalla storia e qualità dei borghi, dalla naturalità e originalità degli spazi boschivi, dalla limitatezza degli insediamenti urbani.

Parco Monte Marcello MagraParco Monte Marcello Magra

La Liguria è riconosciuta come una della regioni più belle e martoriate d’Italia. La speculazione edilizia è stata la dominatrice assoluta dagli anni ‘60 ad oggi. “Irriconoscibile” scriveva Italo Calvino in un suo saggio degli anni ’70; con una cementificazione “raccapricciante” la definiva quarant’anni dopo Salvatore Settis. Considerazioni che da sole basterebbero a chiudere qui ogni argomentazione che non fosse lo STOP ad ogni nuovo e scellerato consumo di territorio. Non si tratta naturalmente di considerazioni ideologiche e di estremismi ambientalisti, ma di pura logica e buonsenso.

Parco Monte Marcello MagraParco Monte Marcello Magra

Piero Ottone, che di certo era un liberale, tuonava ripetutamente come una goccia sulla protezione del promontorio di Portofino esortando tutti a vigilare e non abbassare mai la guardia anche di fronte a tentativi apparentemente “minimi” di violare qualsiasi roccaforte paesaggistica. Fossero i box auto o – come ho scritto più volte – i depositi per gli attrezzi degli impervi terrazzamenti liguri.

Parco Monte Marcello MagraParco Monte Marcello Magra

Il Parco di Montemarcello va visto come una di queste ultime roccaforti da tutelare dall’invasione speculativa dei barbari, di certo più pericolosa dei cinghiali. L’atteggiamento protettivo dei molti che si sono susseguiti nei vari interventi delle manifestazioni di piazza hanno anche delineato consapevolmente i limiti delle azioni di tutela e le numerose criticità e difficoltà di gestione del Parco, cui naturalmente dovremo far fronte senza snaturare l’habitat rimasto (quasi) inalterato da secoli .Francesco Petrarca lo descrive estasiato nel 1351 durante un suo passaggio in barca da Genova alla foce della Magra. E sappiamo quanti dopo di lui hanno raccontato questo angolo sublime di Liguria, da Byron a Montale, dalla Marguerite Yourcenar a Mario Soldati.

Parco Monte Marcello MagraParco Monte Marcello Magra

Oggi più che allora dobbiamo guardare il Monte con un “grandangolo”, riportando al centro delle nostre riflessioni la bellezza e la storia dei luoghi, connettendo fiume Magra e Lerici, la Tenuta di Marinella e il Parco Campagna, il sito archeologico di Luni e il litorale, le Apuane e i parchi delle 5 terre, Fiumaretta e la Serra, con quello sfondo speciale che è Portovenere.
Il Vara e la Magra rappresentano non solo due importanti risorse idriche ma l’anima del Parco. E la bellezza deve essere tutelata dallo Stato, non dalle beghe di provincia o dall’ignoranza dei molti indigeni che vedono nel parco solo un ostacolo e una spesa.
Si tratta di un comprensorio geografico che dovrebbe ritrovare nel turismo la fonte principale per rinascere e per finanziare uno sviluppo accettabile, rispettoso dei luoghi e delle culture.
E tutti insieme dovremmo batterci affinché il Consiglio Regionale potenzi (e non riduca) le risorse e i progetti attorno ad un’area di impareggiabile bellezza e potenzialità.

Parco Monte Marcello MagraParco Monte Marcello Magra

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