#210 - 10 febbraio 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
beni culturali e paesaggistici

Aperta una call internazionale di residenza online per artisti digitali, multimediali,
sound artists, composers, chiamata a "risvegliare" la fabbrica alta di Schio

Schio ( Vicenza)

Deus ex fabrica

Grazie ai linguaggi dell’arte e alle nuove tecnologie,

l’edificio di archeologia industriale vicentino si trasforma

in un grande strumento di suoni e visioni,

che reagisce alle sollecitazioni degli artisti e dialoga con la città

Deus ex fabricaDeus ex fabrica

“Risvegliare” la Fabbrica Alta di Schio, gigante da anni silente e addormentato, per darle nuova vita, immaginandone anche nuove destinazioni e un diverso destino: è l’obiettivo dell’innovativo progetto “Deus Ex Fabrica”, che segna la fase conclusiva del percorso di rigenerazione culturale e urbana “FabricAltra”, promosso dal Comune di Schio insieme alla Fondazione Teatro Civico di Schio, con il coordinamento scientifico del Laboratorio di management dell’arte e della cultura dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

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Ideato e curato dal collettivo di artisti professionisti D20, il progetto chiama all’azione, dall’Italia e dal mondo, artisti digitali, multimediali, sound artists, compositori, affinché grazie alla loro creatività e tramite i linguaggi dell’arte e le tecnologie digitali consentano alla fabbrica di “accendersi” ed esprimersi, rendendola sensibile all’ambiente e alle presenze umane e mettendola in dialogo con la città e il mondo.
La Fabbrica Alta di Schio - luogo simbolo della città e del lavoro in questo territorio - diventa così un grande strumento da suonare e far risuonare, una pagina da disegnare e dipingere. E le sue “reazioni”, come per un organismo vivente, saranno imprevedibili e sorprendenti: allegra, triste, divertita o divertente, comunque sempre disposta e in attesa di entrare in comunicazione, di essere nuovamente viva e “vicina” alla città e a chi la vorrà ascoltare e guardare.

Deus ex fabricaDeus ex fabrica

Da qui al 21 marzo, un calendario di “sperimentazioni” vedrà ciascuno dei nove artisti scelti interagire per una settimana da remoto con la struttura: una sofisticata piattaforma tecnologica permetterà loro di creare composizioni uniche e site-specific. Gli artisti potranno dunque interpretare i dati provenienti da sensori posizionati ad hoc, generare visuals sul ledwall della facciata della costruzione e processare in tempo reale il suono di un carillon meccanico azionato tramite computer.

Deus ex fabricaDeus ex fabrica

Utilizzando materiali reperiti nelle stanze abbandonate del fabbricato, il collettivo D20 ha costruito infatti una macchina del suono, con martelli che percuotono pezzi di telaio, bracci meccanici che sfregano lamiere, martelletti che picchiettano vecchi trofei ritrovati negli uffici. Inoltre un archivio di suoni, nuovi e di repertorio, catturati e digitalizzati (dei vecchi telai, del lavoro quotidiano nella fabbrica,…) potranno essere usati e manipolati dai compositori come una tavolozza “musicale”. Allo stesso modo, la facciata della fabbrica diventerà un enorme schermo di luci e colori, i cui effetti saranno resi visibili all’artista, durante la sua sperimentazione a distanza, grazie a una webcam puntata sull’edificio.

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I partecipanti selezionati potranno comporre i loro pezzi e le installazioni sonore utilizzando i software Supercollider, Max/MSP, Pure Data. Gli input e gli output sono già mappati tramite un’interfaccia audio e endpoint OSC, da utilizzarsi secondo la personale visione artistica di ciascuno. Il lavoro potrà contenere materiale campionato, tracce multimediali fixed-media, audio di sintesi, sequenze di composizione algoritmica.

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                  Marta Giacometti    ufficiostampa@ikoncomunicazione.com
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