#109 - 27 ottobre 2014
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Pagine Preziose

Cosi la Grecia conquistò Roma
2° volume - La Repubblica

Gilles Sauron - Jaca Book editrice

La formazione dell'arte occidentale parte dall'incontro-scontro fra mondo romano e mondo greco ellenistico.
Negli ultimi due secoli prima della nostra era, la Roma repubblicana conquista definitivamente il mediterraneo ellenistico con la forza delle armi e del diritto romano. Roma inizia prelevando opere d'arte dalle città greche conquistate, poi la "maniera greca" viene imitata dagli artisti dell'Urbe. Ma Roma cercherà sempre di adattare l'arte greca alle proprie tradizioni perché nessun esercizio dell'arte poteva essere approvato se non sfociava in una qualche "utilità" per la cosa pubblica. Da qui la grande ritrattistica e l'arte del decoro pubblico.
I Romani non sono stati, secondo la celebre formula di Orazio, "vinti" sul terreno culturale dai Greci. Essi hanno fissato precisi caratteri fondamentali all'arte ornamentale, imposto scelte estetiche originali all'arte del ritratto, inventato forme inedite di utilizzo dell'arte pittorica, introdotto anche rivoluzioni ricche di avvenire nel campo della rappresentazione della realtà.
Le guerre civili hanno ricadute nel decoro delle ville private, come a Pompei, sino a giungere a ciò che l'autore identifica come "estetica del caos".
Nell'epoca del triumvirato, dopo l'assassinio di Cesare, le influenze ellenistiche raggiungono Roma da vari paesi dell'Impero e l'estetica del caos giunge al parossismo.

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