#109 - 27 ottobre 2014
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Cultura e Società

radicato sul territorio, vero strumento di dialogo interculturale

Casa Madre dei Comboniani - Verona

Il Ma-Museo Africano....a colori

la storia del museo africano
il nuovo allestimento 2014

Il Ma-Museo Africano....a coloriIl Ma-Museo Africano....a colori

Il Ma-Museo africano dei Missionari Comboniani, è nato da un'intuizione del suo primo successore, il vescovo Francesco Sogaro. I primi oggetti inviati a Verona dai missionari furono messi in mostra in una stanza del grande edificio della 'Casa Madre' dell'Istituto.
Si dovette aspettare ancora una ventina d'anni, nel 1938, per decidere di istituire il Museo africano di Verona. L'iniziativa aveva un carattere prettamente missionario: offrire una vetrina delle attività dei missionari comboniani in Africa.

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La vera rivoluzione del Museo, si ha nei primi anni Settanta, quando si decise di renderlo uno spazio aperto e strumento didattico per chi desiderasse conoscere l'Africa. In pochi anni, il Museo si trasformò in luogo di studio etno-antropologico sull'Africa, anche per mezzo della Biblioteca di Nigrizia (ricca di circa 20.000 volumi). Studenti di ogni grado ebbero modo di svolgere ricerche e preparare tesi di laurea su tematiche d'interesse etno-antropologico.
Gli anni successivi hanno visto un importante coinvolgimento di antropologi, ricercatori ed esperti di culture africane. Pur disponibile a ogni tipo di visitatore, il Museo si aprì sempre più al mondo scolastico e universitario. Nel 1996 vi fu un ulteriore rinnovamento per rispondere a nuove sensibilità e a nuovi modi di porsi di fronte all'Africa.

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Da allora, pur continuando a essere una 'vetrina etnografica' per la conoscenza dell'Africa, il Museo ha acquistato vitalità nuova, per radicarsi sul territorio e diventare vero strumento di dialogo interculturale. Internamente ristrutturato, ha offerto ai visitatori percorsi multimediali, integrandoli con attività collaterali 'vive', quali l'allestimento di mostre e l'organizzazione di laboratori didattici in cui gli studenti potessero esprimere la propria creatività nell'incontro con culture altre.
Nel 2006 il Museo si è ulteriormente rinnovato. Il percorso museale intendeva illustrare la visione antropologica nell'Africa tradizionale, raccontando la vita attraverso la ricostruzione delle tappe fondamentali dell'esistenza umana.

La sfida del nuovo progetto del Museo (rinnovato nell'estate 2014) è riuscire a far dialogare i linguaggi espressi nella ricca collezione etno-antropologica, composta dagli oggetti che i Missionari Comboniani hanno raccolto in molti paesi, nelle terre e tra le persone dove hanno prestato il loro servizio missionario, con la tecnologia e i nuovi linguaggi video e multimediali per attualizzare, presentare e contestualizzare le tante complessità e diversità delle realtà africane.

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Contenuto tematico dell'esposizione:

Sezione colore verde

  • Il ciclo della vita, narrato attraverso la ricostruzione delle tappe fondamentali dell'esistenza umana, è come un viaggio che sfocerà un giorno nel ritorno al mondo degli spiriti e degli antenati cui ciascuno è destinato. Il percorso si sviluppa attraverso le seguenti tappe:
    -Nascita: punto di partenza del ciclo vitale ed elemento di fondamentale importanza in un paese in cui i figli vengono considerati accrescimento di vita e di ricchezza in quanto simbolo di continuità. Di qui il grande valore dato alla fertilità e alla fecondità, e l'importanza della donna che incarna la più alta espressione nella trasmissione della vita.
    -Infanzia: diversi sono gli aspetti dell'infanzia, in un continente in cui coesistono città moderne e popolazioni che seguono un ordine sociale trasmesso per generazioni. Il processo verso la modernità sta apportando ovunque grandi modifiche nell'educazione tradizionale, informale e basata sull'imitazione e "sull'imparare sperimentando".
  • Iniziazione al mondo adulto: ricca è la varietà di rituali messi in atto nel periodo dell'iniziazione. Questa è vissuta realmente come una ‘seconda nascita'. Un momento di passaggio che fa entrare ragazze e ragazzi a pieno titolo nel mondo degli ‘adulti'.
    -Matrimonio: il matrimonio costituisce l'ultimo atto di un processo finalizzato ad assicurare la continuazione della famiglia allargata ed a incrementare il suo benessere. Numerosi sono gli oggetti legati a questo fondamentale passaggio della vita.
    -Potere, organizzazione sociale e anzianità: l'anziano è colui che acquista stima e rispetto e a cui vengono affidate posizioni di rilievo all'interno della società in ambito sociale, politico e giuridico. A questo periodo dell'esistenza sono legati oggetti artistici che simboleggiano autorità e potere, saggezza e valori spirituali. Il bastone, lo scettro e il trono sono i più comuni simboli del potere.
    -Antenati: nella morte inizia una nuova forma di legame tra lo spirito del defunto e la famiglia-comunità di cui ha fatto parte. Presso tutti i gruppi etnici si trova testimonianza di questo in oggetti e manufatti tra cui spiccano sculture funerarie che personificano il defunto e simboleggiano il senso di unità tra la persona scomparsa e i familiari.

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Sezione colore giallo

  • I mestieri ed attrezzi da lavoro utilizzati nei contesti rurali dei paesi dell'Africa sub-sahariana. L'arte del quotidiano illustrata attraverso gli oggetti di cultura materiale, come contenitori, recipienti, seggi, poggiatesta, pettini, ornamenti di bellezza e di servizio.

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Sezione di colore arancio

  • Le maschere - uno dei mezzi con cui attrarre la forza sovrannaturale degli spiriti per porla a servizio del gruppo sociale - sono suddivise in varie categorie e indossate in danze organizzate a seconda del tipo di celebrazione: riti d'iniziazione, celebrazioni per propiziare pioggia e buoni raccolti, rituali funebri, danze di specifiche ‘società segrete', ricorrenze e "festival" d'intrattenimento.

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Tucul

  • Luogo dell'incontro comunitario.

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Sezione colore grigio

  • Con danza e canto, la musica nella tradizione africana costituisce una delle più rilevanti espressioni artistiche. La pluralità di culture del continente ha dato origine ad una grande varietà di strumenti musicali, diversi dei quali esposti nelle vetrine. La tradizione musicale africana è stata d'ispirazione a generi musicali occidentali e moderni.

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Sezione colore rosso

  • Religioni tradizionali africane: la dimensione religiosa nell'Africa tradizionale è onnicomprensiva, pervade tutto ciò che esiste: persone, società, natura e cosmo. Poiché ogni popolo africano ha sviluppato, lungo i secoli, una propria esperienza religiosa, si deve dire che esistono tante religioni tradizionali quante sono le popolazioni del continente. Una di queste è il Vodù che si riferisce a vari tipi di religione spirituale-animista fondata sul culto di divinità ed antenati. Il termine vodù in lingua Fon-Ewe significa spirito. Altre religioni: il Cristianesimo entra in Africa attraverso l'Egitto con la chiesta Copta Monofisita (credente nella "natura divina" di Cristo). Il Cristianesimo conta più di 400 milioni di fedeli, quasi quanto l'Islam (circa 500 milioni), altra grande religione diffusasi in Africa a partire dai secoli VII e VIII, ad opera dei musulmani Umayyadi.

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Sezione Comboni

  • San Daniele Comboni e i Comboniani ieri ed oggi, a loro si deve l'apertura del Museo Africano. Operando come missionari, hanno dato un fondamentale contributo etno antropologico allo studio dell'Africa, con numerose pubblicazioni esposte nelle teche.

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Sezione Fondazione Nigrizia

  • La Fondazione Nigrizia, oggi, si occupa di promuovere le riviste Nigrizia e PM; implementare di volumi la Biblioteca ed Emeroteca; curare la memoria storica e presente della Fototeca con immagini delle missioni e delle realtà nel Sud del mondo; impegnarsi per la diffusione della musica afro con Afriradio; educare all'intercultura con i percorsi, laboratori e mostre del Museo; partecipare al Festival del Cinema Africano e molto ancora... Tre postazioni di computer permettono di navigare in internet, consultando i siti web delle diverse realtà comboniane.

  • Nella sala proiezioni, è possibile ammirare un'installazione 'Luce d'Africa' a cura di Roberto Solieri: Lo spiraglio di luce che fuoriesce dall'installazione rappresenta un messaggio di speranza e un invito alla conoscenza. L'impressione che vuole suscitare l'installazione 'Luce d'Africa' è quella di una forma che rappresenti ciò che sta dentro alla primordiale idea del viaggiatore a digiuno d'Africa.Un continente vastissimo, pieno di culture, tradizioni, riti, deserto e foreste, animali e pericoli, contrasti tra ricchezza e miseria, tra forza e impotenza, tra amore e guerra.Tutto racchiuso all'interno di una sagoma, qui non completa, che la gente aspetta di conoscere per scoprire ed apprezzare tutti i colori che ha dentro.

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