#197 - 8 luglio 2017
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Immigrazione

di Dante Fasciolo

Una dopo l’altra, le riunioni europee
sfornano a tutti i livelli finti propositi positivi,
e regolarmente segnano sul pallottoliere
un equivoco punteggio certo non rassicurante
per chi aspetta una possibile soluzione
al pressante problema dell’immigrazione.

Ad ogni riunione una delusione e una rabbia in più,
che vanno a sommarsi alle ferite che molti
connazionali infliggono con sarcasmo e sberleffo;
come se il fenomeno non li riguardasse,
o meglio, li riguardasse solo per tornaconto politico,
laddove il tanto peggio tanto meglio
faciliterebbe l’adesione a soluzioni liberatorie,
facili ed utopistiche quanto basta a soddisfare l’ego
dissacrante, mistificante e velleitario.

L’Europa sul punto si rivela inconcludente
tra incertezze e incomprensibili dinieghi,
e spesso occorre reprimere l’istinto ribelle
per dare spazio e metodo alla costruzione
di doverose strutture di intervento
capaci di razionalizzare il fenomeno.

Non si illudano in Europa quanti credono
di cavarsela temporeggiando e rinviando,
la struttura dell’Unione è fragile e può collassare
sotto le spinte populiste e nazionalistiche,
e i propugnatori di questi due indirizzi politici,
tanto simili agli spasimi delle sette di ogni risma,
sappiano che nulla varrà delle loro teorie
sotto le macerie del crollo tanto auspicato.

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